Dolceacqua e la sua fortuna

18 settembre 2013 | 12:13
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Dolceacqua e la sua fortuna

“Ponte tra l’Italia e il resto del Vecchio Continente, Dolceacqua, non manca mai di riscoprire il senso magico della sua vicenda secolare”, scrive il nostro lettore Pierluigi Casalino

Antico centro celtoligure di origini druidi, poi colonia romana dalle apprezzate qualità climatiche e posta in una favorevole collocazione geografica sulla via della Gallia, amata e contesa tra i Doria e i Grimaldi, che in essa hanno lasciato straordinarie memorie storiche e culturali, oltre che prediletta da Napoleone per la bontà del suo vino, Dolceacqua vive sempre da protagonista la storia d’Europa. Crocevia di civiltà e di popoli, celebrata da viaggiatori ed artisti come Monet, ma anche nota per aver dato i natali a pittori come Barbadirame e Morscio, conosciuti in tutto il mondo, la cittadina dell’entroterra ha accolto in questi giorni con il suo consueto abbraccio festoso e nella cornice sontuosa delle sue vestigia, una delle ultime teste coronate della terra, quel Principe di Monaco, il cui regno intrattiene da tempo immemore rapporti di sangue e di costumi con questo angolo estremo di Liguria, alle porte della Francia.

Ponte tra l’Italia e il resto del Vecchio Continente, Dolceacqua, non manca mai di riscoprire il senso magico della sua vicenda secolare. Grazie alla sua origine mitica e al contributo di bellezza e di gusto che offre a chi l’avvicina e di essa s’innamora, Dolceacqua costituisce nel suo microcosmo un testimone d’eccezione del talento italico, immagine d’arte e di buon gusto, fonte di speranza in vista di una rinnovata stagione di rinascita del nostro Paese.

Pierluigi Casalino