Aniep, per un’educazione sulla diversità in tutte le scuole d’Italia

28 settembre 2013 | 18:32
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Aniep, per un’educazione sulla diversità in tutte le scuole d’Italia

Allora come oggi, infatti, la gente dimostra gravi ed angoscianti segni di razzismo e e di pregiudizio verso i disabili

Oltre quarant’anni fa, nel marzo del 1971, veniva emanata la Legge n. 118, proposta e sostenuta dalla nostra Associazione: la Legge costituiva una affermazione dei diritti essenziali dei portatori di handicap in un quadro organico di interventi per l’integrazione sociale.
I bisogni dei disabili, che erano stati fino ad allora individuati esclusivamente in termini sanitari e di povertà, venivano integrati con il diritto alla riabilitazione, all’istruzione, alla formazione professionale, alla garanzia del minimo vitale, alla eliminazione delle barriere architettoniche, a vivere come tutti e insieme a tutti i cittadini, nel lavoro, nelle relazioni sociali e nelle scuole.
Questa Legge ha rappresentato la piattaforma giuridica sulla quale è stato poi possibile affermare la piena dignità sociale dei disabili, per costruire progressivamente l’eguaglianza di opportunità, per contrastare e risolvere gravi fenomeni ei emarginazione e di separazione, per ispirare tutta la legislazione successiva.
Nel corso degli anni, la società e molto cambiata, ma a quanto pare l’atteggiamento della gente verso i disabili non è cambiato molto.
Proprio in questi giorni, i maggiori organi di stampa hanno dato notizia di un inquietante avvenimento accaduto a Mugnano di Napoli, in Campania, presso la scuola elementare Gennaro Sequino.

Secondo quanto riportano alcuni giornali, numerosi genitori degli alunni di una classe della scuola elementare in questione hanno deciso di trasferire i propri figli in altri istituti a causa della presenza in classe di un bambino affetto da autismo.
È un avvenimento agghiacciante e che ci lascia tutti sgomenti ed attoniti: evidentemente, il processo di integrazione sociale, iniziato nel 1971 con la storica approvazione della Legge 118, non è ancora terminato, anzi sembra ancora molto indietro e necessita di essere completato al più presto non solo per l’interesse dei portatori di handicap, ma anche e soprattutto per l’interesse della società intera.

Allora come oggi, infatti, la gente dimostra gravi ed angoscianti segni di razzismo e e di pregiudizio verso i disabili.
Quando fu approvata la Legge 118, grazie anche all’essenziale apporto dell’ANIEP nella persona del Presidente dell’epoca prof. Gianni Selleri, sembrava di essere in una stagione politico-culturale in cui si sarebbero potute realizzare anche le utopie.
Oggi, quarant’anni dopo, la situazione del Paese è disastrosa, si succedono governi e maggioranze uno dopo l’altro, Dio è morto, Marx è morto ed il capitalismo sta morendo, ma il pregiudizio e l’intolleranza verso i disabili continuano ad esistere!
Di fronte a questi fatti, l’ANIEP non può restare in silenzio e deve gridare tutta la sua indignazione e la sua rabbia per questo avvenimento agghiacciante!

Preferiamo pensare che non tutte le persone la pensino come i genitori in questione, preferiamo pensare che la gente comune, gli operai, gli studenti, le casalinghe, i preti, gli impiegati, i giovani, gli anziani, i disabili e i normodotati scelgano di non rimanere in silenzio, perché rimanere in silenzio di fronte a questi episodi non è giusto e non è umano!
Vi trasmettiamo un disegno tratto dall’archivio storico della nostra Associazione: vorremmo che da questi fatti, e con l’aiuto di questo semplice disegno, negli Istituti scolastici nascessero campagne di educazione alla diversità, per favorire quella integrazione sociale che sta alla base della Legge 118 e che da troppi anni, nel nostro Paese, è evidentemente completa solo a metà.

Per il Comitato Direttivo
Il Legale Rappresentante
Isabella Podda