l’auto di Grock esposta durante l’inaugurazione del Museo del Clown di Imperia Foto/Video
Il proprietario attuale, l’Ing . Gian Luigi Petrini e Autostory hanno voluto così omaggiare il ricordo di Grock riportando nel giardino della villa questo pezzo unico.
La Fiat 1100 E detta “Musone” che fu di proprietà del famoso clown Grock è stata esposta in occasione dell’inaugurazione del Museo del Clown a Imperia.
Il proprietario attuale, l’Ing . Gian Luigi Petrini e Autostory hanno voluto così omaggiare il ricordo di Grock riportando nel giardino della villa questo pezzo unico.
L’ing. Petrini racconta a proposito di questa auto dalla storia unica: “Sono entrato in possesso dell’auto di Grock nel marzo 2008. La trattativa è stata lunga, anche perché il proprietario, grande conoscitore di automobili, credo che volesse certezze sul mantenimento dell’auto.
Non sembra, ma per un collezionista, l’automobile è un oggetto che deve andare in “mani sicure”; non è un oggetto speculativo, è come un quadro, perché la vettura ha una storia, una propria storia. E più il personaggio è importante e più la vettura richiede attenzione e cure
Con l’aiuto di artigiani competenti l’abbiamo riportata ad uno stato d’uso normale. La vettura è circolante, collaudata, iscritta al Registro Storico Fiat, ed accreditata con il rilascio del certificato di rilevanza storica.
Insomma può essere considerata una vettura “con i giusti attributi”.
Si può scrivere un libro sulla sua storia. Immatricolata il 30 ottobre 1952 (io sono nato il 30 ottobre 1954) a Genova con la targa 63433 GE alla Ditta Ind. Ercole Taraffo diventa di proprietà Wettach Carlo Adriano il 07 maggio 1958.
Alla sua morte 14 luglio 1959 diventa di proprietà della moglie, Ines Ospiri, che il 13 dicembre 1960 effettua il passaggio di proprietà; il 01 marzo 1963 viene ceduta in permuta, per l’acquisto di una nuova vettura alla concessionaria Fiat “A. Bovero” di Imperia (48 anni dopo).
Il resto è storia recente ma che gioia far rivivere un pezzo di storia della nostra città! “
La videointervista all’Ing. Petrini