Unicef e Spes Auser con il maestro scultore e pittore Elio Lentini rganizzano una mostra di quadri

Scopo e la raccolta di fondi per il progetto Unicef “Vogliamo zero” che prevede l’abbattimento della mortalità infantile nei primi cinque anni di vita che miete vittime, ogni giorno con malattie come diarrea, polmonite, malnutrizione, morbillo, malaria
L’Unicef, il maestro scultore e pittore Elio Lentini e la Spes Auser organizzano una mostra di quadri di pittori italiani nella splendida cornice dei Giardini botanici di villa Hambury.
Un grande e particolare ringraziamento và allo staff dei Giardini Botanici Hambury, al direttore Dott. Prof. Mauro Mariotti che ha risposto con generosità alla richiesta di poter allestire la mostra delle opere nei locali della villa mostra che durerà dal 7 al 17 luglio e sarà aperta al pubblico dalle ore 15.00 alle ore 18.00.
L’inaugurazione avrà luogo il 10 luglio nell’ambito di una performance teatrale nei giardini. Circa 30 pittori dalle più svariate parti d’Italia, contattati dal nostro Maestro Elio Lentini, con encomiabile generosità, hanno regalato una loro opera destinata ad una lotteria finalizzata alla raccolta fondi per il progetto Unicef "Vogliamo zero“ e per il progetto della Spes "Costruiamo l’autonomia: progetti e percorsi per imparare a vivere da soli".
Il progetto Unicef "Vogliamo zero" ha come scopo l’abbattimento della mortalità infantile nei primi cinque anni di vita. Ogni giorno malattie come diarrea, polmonite, malnutrizione, morbillo, malaria, AIDS, causano la morte di 19.000 bambini.
Bambini che vivono nelle zone più povere del mondo e restano indietro nella corsa per la vita. L’UNICEF lavora per porre fine a queste morti, perché non c’è tragedia più grande della morte di un bambino.
Proprio per salvare le vite dei bambini gli autori dei quadri hanno risposto con generosità grazie alla sensibilità che li contraddistingue. Prezioso è l’aiuto del Maestro scultore Elio Lentini che, grande amico dell’Unicef, ha già donato alcune sue preziose sculture e alcune opere finalizzate alla raccolta fondi.
Grazie al progetto "Impariamo l’autonomia" la Spes intende realizzare all’interno della Casa Famiglia "Il Sorriso" percorsi educativi finalizzati all’autonomia dei ragazzi ospiti dell’associazione, nell’obiettivo di facilitare un loro pieno inserimento in società, educarli all’indipendenza, in accordo con le loro famiglie.
Autonomia significa libertà, crescita personale e piena realizzazione dei progetti di lavoro e di tempo libero, nel quadro della CARTA DEI DIRITTI DELL’ONU.
Preziosa è stata anche la collaborazione con il regista teatrale Diego Marangon dell’Associazione Culturale LIBER THEATRUM che nella splendida cornice dei Giardini Botanici Hanbury allestirà uno spettacolo teatrale itinerante.
"I piccoli piaceri della vita" il titolo scelto, che verrà messo in scena nella serata di mercoledì 10 luglio alle ore 21.15.
Il nuovissimo spettacolo teatrale di LIBER THEATRUM in prima assoluta ai Giardini botanici Hanbury saprà certamente sorprendere e incuriosire il pubblico con un testo in cui unsorriso malinconico accompagnerà l’ascolto delle performances dei venti attori impegnati.
In angoli inaspettati e originali dell’ambientazione perfetta dei Giardini e con una illuminazione particolare, si incontreranno e si ascolteranno le finezze delle cose essenziali, genuine, naturali di tutti i giorni, alcune purtroppo ormai quasi dimenticate o poco frequentate, che fretta e stress troppo spesso travolgono fino all’indifferenza.
Sapori, odori, rumori, torpori, languori, stupori, emozioni che corrispondono a tante piccole dolcezze del vivere. Istanti preziosi che rendono unica la vita e che giustificano il viverla in maniera piena e vera.
Momenti colti nella loro immediatezza e assaporati in tranquillità, in grado di creare un’atmosfera incantevole, afferrando "al volo" sensazioni squisite e fuggevoli.
Il tutto grazie ad una prosa precisa e minuziosa, mai leziosa: piccoli tocchi impressionistici, fresche pennellate di colore che ci ricordano un mondo quasi scomparso, riportandoci a ritmi pacati e a ritualità del quotidiano ormai dimenticate.