Porto Spa, a breve il verdetto della Commissione di Vigilanza. Argirò: “Il bacino è in sicurezza”

31 luglio 2013 | 15:24
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Porto Spa, a breve il verdetto della Commissione di Vigilanza. Argirò: “Il bacino è in sicurezza”
Porto Spa, a breve il verdetto della Commissione di Vigilanza. Argirò: “Il bacino è in sicurezza”
Porto Spa, a breve il verdetto della Commissione di Vigilanza. Argirò: “Il bacino è in sicurezza”
Porto Spa, a breve il verdetto della Commissione di Vigilanza. Argirò: “Il bacino è in sicurezza”
Porto Spa, a breve il verdetto della Commissione di Vigilanza. Argirò: “Il bacino è in sicurezza”
Porto Spa, a breve il verdetto della Commissione di Vigilanza. Argirò: “Il bacino è in sicurezza”

“Abbiamo fatto un’indagine su tutti i pontili, le catene e le chiglie. Non ci sono criticità dal punto di vista della sicurezza” – ha affermato l’ingegnere Ernesto La Barbera che ha effettuato lo studio sullo stato del porto

Questa mattina la Porto di Imperia Spa, rappresentata dall’amministratore unico Giuseppe Argirò, ha consegnato alla Commissione di Vigilanza e Controllo i fascicoli inerenti ai lavori già effettuati nel bacino portuale e al programma dei lavori ancora da svolgere

L’amministratore unico della Porto Spa si è detto fiducioso in merito ad una valutazione equilibrata da parte della commissione di Vigilanza e di Controllo.

“Nel 2010, il primo aprile, si è presentata la possibilità di ottenere l’agibilità per una parte del porto, ovvero l’utilizzo parziale dello scalo” – ha spiegato Giuseppe Argirò – “ che fa riferimento a tutta la parte a mare dello stesso bacino. Grazie a quell’agibilità, non dico questo per fare una battuta ma come notizia storica, si è potuta evidentemente commercializzare una parte molto significativa di posti barca. Più di recente i rapporti con la Commissione di Vigilanza e di collaudo, il general contractor da un lato e in parte anche il concessionario, sono stati molto difficili, portando anche ad una serie di scontri, sfociati anche in contenziosi di natura giudiziaria, e qualcuno anche di natura personale, tra i vari soggetti coinvolti”.

“Al mio arrivo ho preso atto dei verbali della Commissione di Vigilanza e Collaudo” – ha proseguito Argirò ripercorrendo gli eventi degli ultimi cinque mesi – “riscontrando le prescrizioni che la stessa commissione aveva posto negli anni e che erano rimaste inevase. Lo stesso giorno della mia nomina, il 25 gennaio, ho chiesto un incontro immediato con la Commissione di Vigilanza, incontro avvenuto dopo 5 mesi, il 24 giugno scorso, perché su molti dei punti tecnici riguardanti le prescrizioni avevamo la necessità di valutare insieme, volevamo capire le priorità, il cronoprogramma. Nel corso dei 5 mesi abbiamo posto in essere una quantità molto significativa di lavoro tecnico, compatibilmente con due situazioni che pongono vincoli, ovvero il fatto di essere soggetti a procedura concordataria da un lato, che pone il vincolo di richiede costantemente autorizzazioni, dall’altro rispetto al fatto che il quadro amministrativo – in particolare urbanistico – fosse sostanzialmente paralizzato dal fatto che sia in attesa del via ministeriale, per il quale, faccio un inciso, noi eravamo in attesa, apprendendo dallo stesso ingegner Roberto Boni, che presiede la Commissione, il 24 giugno, che quello stesso provvedimento era stato chiuso. Tuttavia, dato che la data di chiusura di quella procedura è di fine marzo, arrivato al Comune il 27 marzo, non essendoci stato notificato quel provvedimento, noi siamo rimasti all’oscuro di questa bella notizia fino al 24 giugno. Nessuno si è premurato di farci avere questo documento. Un esempio: grazie a questa approvazione, noi potremmo essere a breve nella condizione di aprire il distributore di benzina. Se lo avessimo saputo quando è stato notificato, ad oggi ci saremmo portati decisamente più avanti”.

“Come approccio sotto la mia amministrazione questa società opererà sulla base di un criterio assoluto di trasparenza” – ha voluto sottolineare l’amministratore unico della Porto di Imperia Spa – “questo significa che ogni volta che sulla base degli incarichi, molti dei quali volontariamente assegnati, ad esempio la diligence sulla sicurezza e sulle tematiche ambientali, che nessuno ci aveva prescritto, ma che ho deciso di fare volontariamente, ogni qualvolta che si presenterà una criticità, un elemento su cui intervenire, li evidenzieremo indipendentemente dalle conseguenze”.

“Questo monitoraggio ha due funzioni” – ha concluso Giuseppe Argirò – “da un lato evidenziare, se esistono necessità di intervento, dall’altra creare i presupposti per un protocollo di manutenzione successivo, per far capire alla direzione del porto le spese che dovrà affrontare”

“Abbiamo fatto un’indagine su tutti i pontili, le catene e le chiglie. Non ci sono criticità dal punto di vista della sicurezza” – ha affermato l’ingegnere Ernesto La Barbera che ha effettuato lo studio sullo stato del porto – “bisogna intervenire su alcuni punti: abbiamo allestito un libro in cui ciascun intervento è contrassegnato dal bollino rosso, giallo, verde a seconda della priorità. Abbiamo una certa esperienza su manutenzioni subacquee e in altri porti abbiamo incontrato situazioni molto peggiori”.

In merito ai controlli ambientali, eseguiti dalla biologa Letizia Giordano e dall’ingegner Arturo Cipriani, quest’ultimo ha affermato : “Questa caratterizzazione ambientale ha preso in considerazione tre parametri: le acque di mare, i fondali, le terre dove sono previste le costruzioni. Questa caratterizzazione è in corso, siamo alla fase finale, in attesa degli ultimi risultati di laboratorio. Abbiamo dato priorità ad una richiesta della Commissione di Vigilanza e di Controllo, che ci chiedeva di verificare la condizione delle terre in prossimità dell’ex capannone, quindi nella zona est, zona considerata area industriale, abbiamo fatto questa indagine, creando una maglia importante ed esaustiva con una riga di oltre 100 campionamenti, i cui costi sono anche importanti. In linea generale non abbiamo riscontrato grandi problematiche: ad oggi, compatibilmente con i dati a disposizione, possiamo affermare che i dati sono nello standard della portualità italiana, con punte di eccellenza soprattutto per quanto riguarda il bacino nuovo”.


Foto di AledV