Le poche cose efficaci di una estate da scoprire

13 luglio 2013 | 15:18
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Le poche cose efficaci di una estate da scoprire

Freddy Colt commenta esecuzione di ieri sera in piazza Cassini del Corpo bandistico diretto da Adriano Meggetto

L’estate è cominciata e, come recita lo slogan istituzionale, il turista, o semplice cittadino, dovrà scoprirla. La frase si presta a diverse letture, ma tant’è.
Purtroppo non stiamo vivendo i tempi d’oro e la nostalgia è dietro l’angolo, a ripensare alle stagioni migliori, allorché gli spettacoli si moltiplicavano in ogni dove e il livello degli stessi era maggiormente degno del nome di questa città.
Dispiace parlare al passato, o almeno all’imperfetto.
Ci sembra comunque più utile segnalare quelle poche cose che, a nostro modesto avviso di “addetto ai lavori”, risultano efficaci nella programmazione estiva, gradite al pubblico e meritevoli di un plauso.
Vogliamo cominciare con il Corpo Bandistico “Città di Sanremo”, legittimo erede della grande tradizione bandistica sanremese di fine Ottocento. Ieri sera, venerdì 12 luglio, si è tenuto il primo concerto bandistico in piazza Cassini, sul sagrato della bella chiesa di Santo Stefano.
Un grande organico di ottoni, legni e percussioni ha presentato un programma non certo facile, né in merito all’esecuzione né all’ascolto: il folto pubblico presente seguiva col fiato sospeso le intense interpretazioni fossero marce, valzer o sinfonie operistiche in larga parte dovute a Giuseppe Verdi , ma notevoli anche due partiture di Amilcare Ponchielli suonate in apertura di concerto. Un concerto non facile, ma non per questo “distante” o noioso, anzi.
L’interpretazione curata, l’intensità di certi passaggi marziali o solenni, le complesse strumentazioni ricche di colori e sfumature, hanno entusiasmato i presenti.
E non si pensi ad un pubblico di “teste d’argento”, poiché ho notato diversi ventenni che hanno seguito l’intero concerto, oltre alle molte persone di passaggio, famiglie, insomma un pubblico di varia estrazione. Insomma, il “suono” della banda, quando è curato, piace, è al di là delle mode e delle cose effimere.
Credo doveroso, come cittadino di Sanremo e come musicista, additare il Corpo Bandistico come una delle poche realtà locali che abbiano mantenuto il livello, lo smalto, il blasone della Sanremo dei tempi d’oro.
Come la compagine della “Belle Epoque” sotto le bacchette dei maestri Franceschini, Bolognesi, Valcasara, Sartorio, Baroni, ancor oggi la nostra banda esegue musica all’aperto, con un respiro seriamente filarmonico, e un impegno che vanno onestamente elogiati. Così com’è doveroso ringraziare il maestro Adriano Meggetto che da molti anni segue la direzione artistica e musicale del Corpo Bandistico, con enorme passione ed indubbia competenza.
Ancora un ringraziamento alla instancabile presidente, signora Maria Pia Tarditi Perret, che ha creduto nel dover dare continuità ad una tradizione che oggi vede felicemente affiancati suonatori “di lungo corso” a giovani leve, ottimi professionisti a validi dilettanti, nell’intento comune di fare e proporre buona musica.
Negli ultimi anni ho sentito davvero “crescere” qualitativamente questa istituzione musicale, che credo debba essere sostenuta e valorizzata da chi di dovere.
Piacerebbe incontrare ai concerti qualche pubblico amministratore per poter condividere bei momenti musicali, quelli che, insieme ad altri, dovrebbero costituire la consuetudine per una città che ama fregiarsi del titolo di “Città della Musica”.
Viva il Corpo Bandistico.

Freddy Colt