Il sindacato Snalc-Cisal proclama lo stato di agitazione

4 luglio 2013 | 15:18
Share0
Il sindacato Snalc-Cisal proclama lo stato di agitazione

Lo Snalc invita la Casinò Spa “a riconsiderare l’accordo siglato l’11 giugno tra sindacati e cda dell’azienda “in quanto taglia pesantemente le retribuzioni dei lavoratori e supera di molto l’importo previsto nel piano d’impresa”

Il sindacato Snalc-Cisal, attraverso il segretario aziendale Lorenzo Semeria, ha proclamato lo stato di agitazione dei dipendenti della Casinò Spa a mezzo di una lettera inviata alla direzione aziendale, in cui si riserva di intraprendere varie iniziative, comprese azioni di sciopero, invitando la direzione della Casinò Spa a riconsiderare l’accordo siglato l’11 giugno tra sindacati e consiglio di amministrazione dell’azienda "in quanto taglia pesantemente le retribuzioni dei lavoratori e supera di molto l’importo previsto nel piano d’impresa per il raggiungimento dell’equilibrio economico e finanziario della Società; 2) a corrispondere per intero la 14ma mensilità; 3) a rispettare quanto previsto dalla disciplina contrattuale e dalla prassi aziendale in atto in materia di orario di lavoro".

Il testo della lettera

Premesso

– che la Casino S.p.A nel piano di impresa 2012-2014, approvato dal Comune di Sanremo in data 5 febbraio 2013, non ha previsto esuberi di personale ma una riduzione del costo del personale per 4.200.000 euro (da € 26.900.000 consultivo esercizio 2012 a € 22.719.000 preventivo 2013) da conseguirsi principalmente attraverso l’esodo incentivato dei dipendenti, utilizzando, ed implementando con risorse proprie della Società, l’accantonamento straordinario aziendale (fondo di crisi);

– che successivamente all’approvazione del piano d’impresa da parte del Comune di Sanremo, la Casino S.p.A. ha chiesto alle organizzazioni sindacali di addivenire ad una intesa per ridurre il costo del lavoro dell’importo di cui sopra al fine di assicurare l’equilibrio economico e finanziario della Società

– che l’ipotesi d’intesa raggiunta tra la Casino S.p.A. e le oo.ss., in data 28 marzo 2011, conseguiva l’obiettivo di ridurre i costi del personale previsto nel piano d’impresa di € 4.200.000;

– che con la suddetta intesa per il biennio 2013-2014 le retribuzioni, dirette e differite, dei dipendenti diminuivano di circa 3 milioni di euro in ragione di anno;

– che l’intesa, sottoposta a referendum da tutte le organizzazioni sindacali il 19 aprile 2013, non è stata validata dai dipendenti;

Considerato

– che in data 24 aprile 2013 la Casino S.p.A. ha comunicato alle oo.ss., slc-cgil, fisascat-cisl, uilcom-uil, snalc-cisal, ugl l’avvio della procedura di licenziamento collettivo ex articoli 4 e 24 della legge n. 223 del 23 luglio 1991, quantificando in n. 123 unità gli esuberi di personale su un organico di 333 dipendenti;

– che nella suddetta comunicazione la Casino S.p.A. a pag. 8 afferma: “i contratti di solidarietà, i quali si propongono l’obiettivo di prevenire la contrazione del personale mediante la riduzione dell’orario di lavoro a fronte di un’integrazione salariale, contrastano con la già citata strutturalità delle eccedenze di personale, oltre a frapporre un ostacolo invalicabile al recupero dell’efficienza produttiva ed organizzativa aziendale, funzionale alla sostenibilità economico-finanziaria della società ed al rilancio dell’attività produttiva”;

– che in data 11 giugno 2013 tra Casino S.p.A. e le oo.ss., slc-cgil, fisascat-cisl, uilcom-uil, ugl (escluso lo snalc-cisal) è stata sottoscritta un’ipotesi d’accordo nella quale le Parti hanno stabilito, a decorrere dal 1.7.2013 e fino al 30.06.2015, una serie di misure per la riduzione delle retribuzioni, dirette e differite, dei dipendenti (taglio del 75% della 14ma mensilità, tfr calcolato solo sulla paga base, riduzione della contribuzione alla previdenza complementare, abolizione dell’indennità pulizia vestiario, non computabilità nell’orario di lavoro del tempo necessario a indossare la divisa, riduzione dei contributi al cral e alla cimi, tre giorni di ferie non pagate, blocco degli automatismi, rinnovo del c.c.l. 2012-2014 a costo zero e rinuncia all’indennità di vacanza contrattuale) e in aggiunta, a decorrere dal 1.7.2013, un contratto di solidarietà difensivo con la riduzione dell’orario di lavoro applicata a tutto il personale in forza in ragione del 16,5% e per la durata massima consentita dalla normativa, comunque non inferiore a 24 mesi, eventualmente prorogabili;

– che i tagli delle retribuzioni dei dipendenti sono eccessivi, ingiustificati e vessatori; la riduzione della retribuzione, diretta e differita, dei lavoratori, complessivamente considerata, sarà su base annua di circa il 28%; per il periodo di durata dell’accordo sottoscritto (1.7.2013-30.6.2015) verranno tagliate le retribuzioni, dirette e differite, dei dipendenti per un importo di circa € 15.000.000; il taglio delle retribuzioni metterà a dura prova i bilanci famigliari dei dipendenti; la riduzione dell’orario di lavoro a 29 ore inciderà pesantemente e negativamente sulla produttività delle attività aziendali;

– che la suddetta ipotesi d’accordo è stata è stata sottoposta a referendum in data 14 giugno 2013 dalle organizzazioni sindacali  che l’hanno sottoscritta; il risultato del referendum (149 favorevoli, 125 contrari, 4 bianche, 4 nulle) è stato condizionato pesantemente dalla paura di tanti dipendenti di perdere il posto di lavoro;

Constatato

– che l’accantonamento straordinario aziendale, previo accordo sindacale, è stato utilizzato, nel periodo 2006-2012, per incentivare l’esodo volontario di 103 unità lavorative;

– che l’organico, dall’avvio della procedura di licenziamenti collettivi, si è ridotto di 25 unità di cui 9 per motivi fisiologici e 16 incentivati con risorse proprie della Casino S.p.A. per un importo previsto nell’accordo di € 510.000 senza utilizzare l’accantonamento straordinario aziendale;
ritenuto

– che a fronte dell’affermazione della strutturalità dell’eccedenza di personale indicata nella procedura di licenziamento collettivo, l’Azienda non avrebbe dovuto, coerentemente, ricorrere al contratto di solidarietà;

– che la riduzione del costo del personale, può essere perseguita efficacemente continuando il processo di riduzione del numero dei lavoratori dipendenti, da tempo adottato dalla Società, mediante il blocco del turn over e l’utilizzo dello strumento dell’esodo volontario incentivato;

– che l’accantonamento straordinario aziendale c. d. fondo di crisi rappresenta a tutti gli effetti un ammortizzatore sociale disponibile per gestire le eccedenze di personale senza ricorrere a licenziamenti collettivi, senza danneggiare l’efficienza produttiva ed organizzativa aziendale e senza penalizzare pesantemente le retribuzioni dei dipendenti;

– che l’accantonamento straordinario aziendale disponibile alla data del 31.12.2013 ammontava a € 1.104.837,06 e se venisse utilizzato anche l’importo che la Casino S.p.A. versa annualmente nel fondo, pari 0,35% degli introiti di gioco, si potrebbero incentivare, nelle varie modalità, compresa quella prevista dalla riforma Fornero, altri 35-40 dipendenti senza costi aggiuntivi per la Società e con una riduzione del costo del personale di circa 2.500.000 euro;

– che l’accantonamento straordinario aziendale potrebbe essere utilizzato anche per incentivare almeno altri 20 dipendenti a trasformare il loro rapporto di lavoro da tempo pieno a tempo parziale. A tal fine circa 10 dipendenti hanno già manifestato alla Società il loro interesse.

– che con queste misure, unitamente alla riduzione del costo del personale conseguita con la riduzione dell’organico di 25 unità, la Società otterrebbe una riduzione del costo del personale superiore a quello previsto nel piano d’impresa approvato dal Comune di Sanremo;

– che il costo del lavoro potrebbe essere ulteriormente ridotto, per esempio, attraverso la rivisitazione di tutti gli istituti economici e normativi del c.c.l., l’eliminazione delle rigidità funzionali ed organizzative che limitano la flessibilità, la riorganizzazione di tutte le aree aziendali, l’internalizzazione dei servizi affidati a terzi, l’eliminazione delle consulenze inutili"
.