Consiglio regionale, approvato l’ordine del giorno sulla difesa del tribunale di Sanremo

3 luglio 2013 | 12:17
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Consiglio regionale, approvato l’ordine del giorno sulla difesa del tribunale di Sanremo

E’ stato approvato all’unanimità un ordine del giorno, primo firmatario Massimo Donzella (Udc), che impegna la giunta e il presidente ad impegnarsi affinché il tribunale di Sanremo venga escluso dal novero degli uffici giudiziari che saranno soppressi

Questa mattina si è svolto il dibattito sull’ipotesi di soppressione dei due tribunali liguri di Sanremo e Chiavari.
Sono intervenuti: Massimo Donzella (Udc), Roberto Bagnasco (Pdl), Aldo Siri (Liste civiche per Biasotti presidente), Marco Scajola (Pdl), Franco Rocca (Pdl), Ezio Chiesa (Gruppo misto-Ligura viva), Marco Limoncini (Udc), Sergio Scibilia (Pd), Giuseppe Maggioni (Pd), Alessandro Benzi (Federazione della sinistra), Gino Garibaldi (Pdl), Marco Melgrati (Pdl).
Alcuni consiglieri di maggioranza e minoranza del Tigullio si sono presentati in aula con una banda nera al braccio mentre Scibilia sotto la giacca indossava una maglietta su cui era scritto “Il tribunale di Sanremo è di tutti, salviamolo”.
Al termine della discussione sono stati votati a approvati tre ordini del giorno.

Il consiglio regionale ha approvato all’unanimità l’ordine del giorno presentato dal consigliere Massimo Donzella, che in qualità di primo firmatario lo ha illustrato, con il quale si impegna il presidente e la giunta regionale ad intervenire nei confronti del Governo e del Ministro alla Giustizia, anche di concerto con ordine degli avvocati, gli enti locali e le categorie professionali, affinché il Tribunale di Sanremo venga escluso dal novero degli uffici giudiziari che dovranno essere soppressi.

“Non si può sacrificare sull’altare della riduzione dei costi, princìpi e priorità che invece devono essere presi in considerazione a tutela della legalità – ha detto Massimo Donzella – la sicurezza e l’amministrazione della giustizia hanno quindi una valenza che non può essere sacrificata, questo tenuto anche conto che non è stato dimostrato in alcun modo che vi sia un risparmio per lo Stato. Anzi la delocalizzazione e gli accorpamenti comportano solo maggiori costi e disagi per i cittadini. Ciò che conta oggi è che la politica romana debba assolutamente considerare i pareri delle Commissioni e confrontarsi con classe forense, che meglio conosce la geografia giudiziaria e tutti gli elementi collegati. Non si può sottacere ciò che è accaduto negli ultimissimi giorni, in quanto gli avvocati non sono dei questuanti ma sono un vero e proprio pilastro nell’amministrazione della Giustizia tutelando e garantendo quei princìpi previsti dalla Costituzione, ed in particolare dall’articolo 5, che prevede l’attuazione più ampia possibile del decentramento amministrativo dei servizi ai cittadini”.

Nel suo intervento di apertura il consigliere sanremese Massimo Donzella ha illustrato le caratteristiche del Palazzo di Giustizia della città dei fiori.

“Il Tribunale di Sanremo deve essere mantenuto, altrimenti ci troveremo di fronte ad un vero e proprio atto ingiusto, in quanto sarebbe l’unico caso in Italia in cui il Tribunale maggiore della provincia verrebbe accorpato  a quello minore, andando quindi contro lo stesso dettato della Legge. E’ assolutamente necessario che venga presa in considerazione quella che è la sovranità del Parlamento, manifestata con i pareri della Commissione Giustizia del Senato del 31 luglio 2012 e della Camera del 1 agosto 2012, che prevede il mantenimento del Tribunale di Sanremo. E’ un Tribunale di frontiera, collegato con un carcere di recente costruzione che è il secondo in Liguria, e nel suo ambito territoriale sono stati sciolti due consigli comunali, di cui uno ancora commissariato, per sospette infiltrazioni mafiose. In quest’area, essendo zona di confine, ci sono poi le direttrici del traffico di sostanze stupefacenti – ha concluso Massimo Donzella – Valutando tutti questi elementi il Tribunale di Sanremo deve essere salvato, altrimenti sarebbe un atto ingiusto e contro i cittadini”.