Assemblea generale Confindustria 2013 “Ambiente e sviluppo. Da vincolo a opportunità”

8 luglio 2013 | 13:06
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Assemblea generale Confindustria 2013
“Ambiente e sviluppo. Da vincolo a opportunità”
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“Ambiente e sviluppo. Da vincolo a opportunità”
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“Ambiente e sviluppo. Da vincolo a opportunità”
Assemblea generale Confindustria 2013
“Ambiente e sviluppo. Da vincolo a opportunità”

Un’assemblea incentrata sulla sostenibilità ambientale intesa come pilastro dello sviluppo economico, con un appello alla sinergia da attuarsi tra mondo industriale, politica e forze sociali, per colmare il deficit di competitività economica

“Il sistema imprenditoriale italiano ha potenzialità enormi: chiediamo alle forze politiche una maggiore consapevolezza dell’emergenza in cui si trovano le aziende e una più attenta convergenza sulle azioni necessarie per affrontare immediatamente la paralisi del sistema imprenditoriale italiano che ha invece potenzialità enormi. Le nostre imprese devono sempre di più fronteggiare una burocrazia lenta ed asfissiante, l’incertezza normativa e le rigide norme del mercato del lavoro, nonché una pesante fiscalità”

Alessandro Bocchio, presidente di Confindustria Imperia, ha aperto l’assemblea generale dei soci 2013, “Ambiente e sviluppo. Da vincolo a opportunità”, incentrata sulla sostenibilità ambientale intesa come pilastro dello sviluppo economico, con un appello alla sinergia da attuarsi tra mondo industriale, politica e forze sociali, per colmare il deficit di competitività che nel nostro paese sta compromettendo irrimediabilmente la base produttiva.

“Gli ostacoli del fare impresa devono essere eliminati”- prosegue Alessandro Bocchio – “appaiono chiari i benefici economici che deriverebbero da una concreta attuazione della liberalizzazione di servizi pubblici e dalle semplificazione delle regole riguardanti l’avvio delle attività economiche, anche alla luce del confronto internazionale”.

In merito alle liberalizzazioni nei servizi, Alessandro Bocchio fa specifico riferimento uno studio della Banca d’Italia secondo cui l’allineamento alle pratiche medie dell’area Euro nel lungo periodo farebbe aumentare il Pil italiano del 10,8%, i consumi privati del 7,7%, gli investimenti del 18,2% e i salari dell’11,9%.

A proposito del tema della giornata, Bocchio afferma: “Sostenibilità significa opportunità. Son ormai noti i risultati conseguiti da quelle imprese che in maniera pionieristica hanno cambiato l’approccio al rapporto economia-ambiente-società, dimostrando che il percorso che porta le attività economiche ad essere compatibili con gli equilibri naturali migliora i profitti, la competitività e la creazione di benessere diffuso”

Il professor Stefano Moroni, del Politecnico di Torino, è invece partito dalle problematiche ambientali sottolineando la necessità nel nostro paese, di piccole opere, portando ad esempio i trasporti: “Nel nostro paese l’85% trasporti si svolge su distanze urbane, servono quindi piccole opere. Tra le grandi opere consideriamo ad esempio la Torino-Lione: gli impatti ambientali di quest’opera in realtà sono minimi rispetto alla situazione esistente, ma costerà 15 miliardi euro e forse non servirà: poiché che le merci sono trasportabili solo sul tratto italiano, mentre sul tratto francese sembra non sia possibile”

“Per affrontare problemi ambientali” – ha affermato Stefano Moroni – “è necessario smettere di vedere gli imprenditori come antagonisti da tenere sotto controllo, quando pensiamo alle risorse pensiamo alle risorse naturali ma quello che contano sono le risorse umane”

Prosegue Moroni: “Occorre che ognuno con onestà, pubblico e privato, faccia il proprio dovere: credo stia al pubblico fare un passo avanti, non per una nuova de-regolazione ma finalmente per la regolazione, il diritto deve ridiventare da vincolo a risorsa”.

Agli interventi di Alessandro Bocchio e Stefano Moroni è seguita una tavola rotonda a cui hanno partecipato il presidente della Provincia, Luigi Sappa, il sindaco di Imperia Carlo Capacci, il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato, l’assessore al bilancio del Comune di Bordighera, Silvano Maccario, in rappresentanza del sindaco di Bordighera, Giacomo Pallanca e il presidente di Ance (Associazione Nazionale Costruttori Edil) Imperia, Olimpio Lanteri. Gli argomenti principali sono stati il turismo e le politiche economiche di sostenibilità ambientale come veicoli di crescita economica del Ponente Ligure e il Piano Territoriale Regionale.

Secondo il presidente Ance, Lanteri “il piano territoriale, pur necessario, non deve diventare un ulteriore aggravio. E’ un lavoro da portare avanti insieme, con tutti gli enti, Regione, Provincia, Comuni, considerando che la situazione geografica ed orografica della provincia di Imperia è molto particolare. Sono d’accordo sul fatto che soprattutto le piccole opere servono a mantenere il territorio in un modo più idoneo”.

“Il Ptr diventerà punto di riferimento per tutte le attività non solo l’edilizia, questa è una fase molto importante di preparazione e di studio, occorre che tutti gli enti in questa fase siano molto attenti e collaborativi con la Regione”, ha concluso Oliviero Lanteri.

“La normativa urbanistica attuale è farraginosa” .- ha aggiunto il presidente della Provincia, Luigi Sappa – “suggerisco un testo unico regionale in materia urbanistica che vada in parallelo con una modifica, per non rischiare l’ingorgo burocratico. I Sindaci chiedono un Ptr semplice stabile e certo.

“Non abbiamo bisogno di grandi opere ma di completare opere ferme” – ha dichiarato Luigi Sappa – “ il collegamento ferroviario, potrà liberare le città dalla cinta ferroviaria e rilanciare il tema fondamentale del territorio, ovvero avere una struttura che ci spinga fuori dall’isolamento e nello stesso tempo la possibilità di avere una percorribilità sulla costa tra le più belle d’Europa. Cerchiamo di completare i cantieri già aperti, con quelli si avvia lo sviluppo”

Secondo il sindaco di Imperia Carlo Capacci il Ptr deve essere rivisto “ma se vogliamo far crescere la Liguria dobbiamo sviluppare, costruire, non possiamo dire stop, perché altrimenti stoppiamo lo sviluppo economico della Liguria, non solo l’edilizia”

“Per quanto riguarda Imperia, la conclusione del raddoppio ferroviario aumenterà il percorso della ciclabile, faremo sistema affinché sia adeguatamente promossa a livello internazionale, ma sono importanti anche l’ambiente, l’attenzione verso la Green Economy, il consumo energetico. Un piccolo esempio: sono arrivato 15 giorni fa in Comune e mi vedo stampare le email che ricevo”.

“Oggi Area24 è la prima motivazione per i turisti per venire in Riviera” – ha sottolineato il sindaco di Sanremo Maurizio Zoccarato “è un modo di fare educazione: abbiamo cambiato le abitudini dei cittadini e il modo di pensare dei turisti. In passato Sanremo era conosciuta per i grandi alberghi, il clima e il Casinò, oggi anche per mare, per un modo diverso di vivere la natura, per la ciclabile. Non possiamo pensare di fare concorrenza alla Costa Azzurra che può disporre del secondo aeroporto di Francia. Non possiamo pensare che i 2 milioni di Sanremo, o i 150 mila euro di Imperia, possiamo fare concorrenza con Costa Azzurra che stanzia 15 milioni. Occorre fare sistema: quando ci sono le Vele d’Epoca a Imperia, potremmo vendere anche la ciclabile, Apricale e Dolceacqua.
“Prevediamo che Pil euro zona chiuda il 2013 a -0,3% perdendo 4 milioni di posti di lavoro portando l’incidenza dell’industria sul Pil al 16%” – ha dichiarato il vicepresidente di Confindustria, Aurelio Regina – “ Allo stesso tempo la mappa mondiale sta cambiando radicalmente, quest’anno per la prima volta le economie emergenti produrranno come le altre, oggi i due blocchi economici sono equivalenti. Sono dinamiche che ci fanno rendere conto che senza unità e senza un’industria europea noi non possiamo farcela. Industra e servizi ad essa connessa giocano un ruolo fondamentale. Ancora oggi il 75% dell’export europeo viene dal settore manifatturiero che da lavoro a 32 milioni di persone. “Noi abbiamo potenzialità di recupero perché abbiamo industria innovativa e tecnologicamente avanzata, capace di generare più ricchezza rispetto a economie emergenti”

Passando alla situazione Italiana, Aurelio Regina ha affermato: “Nel 2012 Abbiamo perso più dell’8% di produttività, il Pil è calato del 2%, e si prevede quasi il 2% anche per il 2013. La crisi in Italia ha reso paese non solo più povero ma anche più diseguale, tra categorie, tra territori, per i lavoratori che lavorano in aziende che esportano o aziende che non esportano. Le differenze sono profonde, oggi contiamo 8 milioni poveri, 4 giovani su 10 senza lavoro. abbiamo perso capacità produttiva ma anche capacità industriale vera e propria”

“Dobbiamo rilanciare il concetto di industria” – ancora Aurelio Regina – “abbiamo ideato scritto e condiviso il progetto per l’Italia uno sforzo di dare un contributo di politica economica in questo paese, prima di tutto la madre di tutte le riforme: la sburocratizzazione, serve un quadro normativo leggero, stabile nel tempo, chiaro e prevedibile, occorre certezza delle regole. Occorre tagliare i costi per le imprese, produrre in Italia è troppo costoso, con le voci di energia, aspetto fiscale, costo del lavoro, costi di trasporto e logistica, che pesano troppo in Italia e non ci permette di essere competitivi neanche a livello europeo”.