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A Sanremo gli allievi della Baseball Without Borders Fondation di San Francisco

1 luglio 2013 | 05:13
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A Sanremo gli allievi della Baseball Without Borders Fondation di San Francisco
A Sanremo gli allievi della Baseball Without Borders Fondation di San Francisco
A Sanremo gli allievi della Baseball Without Borders Fondation di San Francisco
A Sanremo gli allievi della Baseball Without Borders Fondation di San Francisco
A Sanremo gli allievi della Baseball Without Borders Fondation di San Francisco

Presenti in Italia per disputare una serie di tornei internazionali, si sono allenati con i nostri ragazzi, con cui hanno poi giocato una partita amichevole

Sabato mattina, nella splendida cornice del campo da baseball di Pian di Poma, gli allievi della Baseball Without Borders Fondation di San Francisco, presenti in Italia per disputare una serie di tornei internazionali, si sono allenati con i nostri ragazzi, con cui hanno poi giocato una partita amichevole. Purtroppo la nostra compagine non era al completo, perché i nostri allievi Antoniali, Arieta, Campo, Vasiliev e Valle stanno partecipando al Torneo delle Regioni a Nettuno con la selezione ligure, accompagnati dal loro coach Fulvio Valle, ex giocatore olimpico che ha visto l’America dai campi di gioco. Ciò nonostante il coach della prima squadra Rossignoli e Liddi, padre dell’attuale protagonista della Major League americana, hanno accompagnato i giovani atleti sanremesi in quest’esperienza indimenticabile: l’America ha sempre il suo fascino!

Appena arrivati a Pian di Poma, i ragazzi del Baseball Without Borders hanno apprezzato la bellezza del nostro campo: il diamante in terra rossa in mezzo all’erba appena tagliata e sullo sfondo il mare di Sanremo. Non c’è che dire: è proprio una bella immagine! Gli allievi californiani si cambiano e scendono in campo con materiale americano di altissima qualità: che invidia! Il nostro materiale è molto datato, centellinato, riciclato, riparato, insomma, vissuto ed a volte inadeguato; comunque, anche i nostri si cambiano e l’emozione è la padrona di casa, ma giocano. E’ partitella…3 ore sul campo a battere, lanciare, tirare, correre, rincorrere, prendere, mentre lo slang americano urla parole che noi pronunciamo all’italiana: strike out, foul ball, safe, strike,ball. Sembrano parole diverse, ma sono sempre quelle del nostro amato baseball.

Mentre i ragazzi giocano, i genitori scambiano quattro chiacchiere con noi e molti biglietti da visita e ancora palline firmate dai ragazzi, per fissare nella memoria una giornata vissuta all’insegna dello sport giovanile che crea amicizie e fa sentire la California un po’ più vicina: magia del baseball!