Oggi il referendum al Casinò, si teme una seconda bocciatura
La votazione non si svolge in un’atmosfera serena, trattandosi di una seconda ipotesi di accordo che nel complesso risulta più pesante di quella respinta dai lavoratori il 10 aprile. . Sembra infatti che il 60% dei dipendenti preveda un esito negativo
L’accordo prevede un taglio dell’orario settimanale da 35 a 28 ore; l’esodo di 9-10 dipendenti che permetterebbe all’azienda di risparmiare 500mila euro in 6 mesi e un milione in un anno; il congelamento del 50 per cento della quattordicesima (700mila euro di risparmi) e il taglio di numerose indennità, tra cui quella sulla pulizia del vestiario, ciascuna delle quali comporterà un risparmio di 50-60mila euro all’anno. Da segnalare, la rinuncia al pagamento di tre giorni di ferie per circa 200mila euro. Contestualmente alla firma dell’accordo, che dovrebbe scongiurare il ricorso ai licenziamenti collettivi, saranno attivate le procedure per l’ottenimento del contratto di solidarietà Ministeriale.
Al primo referendum del 19 aprile avevano votato 310 dipendenti su 337, ovvero il 92%. L’esito negativo era stato determinato da 210 voti contrari, 87 voti favorevoli e 13 schede nulle.