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Nascondeva in casa:un fucile, 60mila euro e una targa falsa: denunciato vigile urbano di Ventimiglia

8 giugno 2013 | 15:56
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Nascondeva in casa:un fucile, 60mila euro e una targa falsa: denunciato vigile urbano di Ventimiglia

Giampiero Viale è già finito nei guai per aver ritirato la pensione del defunto parroco di frazione Calvo, deceduto dieci anni prima. Gli agenti del commissariato gli sequestrarono già un altro fucile irregolare appartenente allo zio

Un agente della polizia municipale ventimigliese: Giampiero Viale, già indagato con le accuse di falso, sostituzione di persona e appropriazione indebita, per aver intascato il vitalizio di un parroco (Giuseppe Bonaventura Rinaldi, di frazione Calvo), deceduto dieci anni prima, è stato denunciato dalla polizia per detenzione abusiva di armi e contraffazione di targhe e sigilli.

Nel corso di una recente perquisizione, inoltre, nascosti nel vano del sottotetto, dentro due scatole di colore rosso di un topicida, i poliziotti hanno trovato circa 60mila euro, che il vigile ha detto essere parte del provento del suo lavoro in campagna e parte dei risparmi di alcuni suoi conti in banca che, a suo dire, erano in fase di chiusura.

Non si esclude, tuttavia, che possano rappresentare i soldi della pensione indebitamente percepita. Durante quest’ultima perquisizione, gli agenti del commissariato di Ventimiglia hanno trovato una targa automobilistica della provincia di Imperia che l’uomo era riuscito a riprodurre, in modo artigianale, utilizzando parti di targhe originali e incollate assieme.

Ma non è tutto. Dietro a un divano, coperta da un lenzuolo, è stata trovata anche una doppietta da caccia calibro 12 con una scatola di munizioni. Considerato che in seguito a una precedente perquisizione, gli venne trovato un altro fucile non dichiarato – un monocanna calibro 12, modello "Beretta" – risultato di proprietà dello zio del vigile, con cartucce calibro 6,5, per un totale di 11 unità, e altre 20 calibro 16 – la Questura gli aveva revocato il porto d’armi.

Ma non è tutto. I poliziotti hanno anche sequestrato un quaderno per appunti, dove erano annotati il numero del conto postale e del conto bancario, i codici delle carte bancomat, tutti intestati allo scomparso parroco. Per impossessarsi della sua pensione, gli investigatori hanno appurato che Viale, al quale come da consuetudine veniva recapitata la posta diretta alla parrocchia, periodicamente forniva all’ente previdenziale svizzero, un certificato di esistenza in vita del parroco, su carta intestata del Comune di Ventimiglia, apponendo e falsificando, prima il documento con la firma dell’allora vicesindaco Gaetano Scullino e apponendo poi egli stesso una firma, utilizzando, in frode, un timbro del Comune di Ventimiglia, trafugato ed ormai in disuso.