La protesta dei proprietari di villette a Dolcedo: “Non chiamateci abusivi”
Questo non è solo un problema di chi rischia di rimanere senza casa” – commenta Paola Borsellino, portavoce del comitato di coordinamento – “un problema di turismo, di immagine, di vivere civile, e potrebbe sfociare in una questione di ordine pubblico”
Una delegazione di 6 persone è stata poi ricevuta intorno alle 11 dal vice prefetto, dottoressa Anna Aida Bruzzese, che ha risposto di non poter intervenire sugli atti del pubblico ministero
“Questo non è solo un problema di chi rischia di rimanere senza casa” – commenta Paola Borsellino, portavoce del comitato di coordinamento case di Dolcedo – “è uno scandalo molto più vasto, un problema di turismo, di immagine, di vivere civile, e potrebbe sfociare in una questione di ordine pubblico: è impensabile che il cittadino sia abbandonato a questo destino”.
Un risvolto importante di questa vicenda, comunque estremamente gravosa per tutti i proprietari, è la presenza di molti stranieri, russi, francesi, tedeschi, olandesi, coinvolti in questo “pasticcio”, che inevitabilmente saranno portati a veicolare all’estero un’immagine negativa del nostro paese.
“Ho parlato con alcuni proprietari tedeschi e mi è stato riferito che in Germania si stanno organizzando manifestazioni su questa vicenda” – riferisce uno dei proprietari italiani – “il messaggio che viene dato è di non investire in Italia perché non vi è certezza del diritto”.
Le famiglie a cui è stato notificato il sequestro sono 130, ma complessivamente risultano coinvolte più di 500 persone.
“Non chiamateci abusivi” – riferisce un altro proprietario vittima del sequestro – “abbiamo ottenuto tutti i permessi e tutte le licenze, siamo passati attraverso l’agenzia immobiliare, il rogito notarile, il parere del geometra e l’autorizzazione del Comune, pagati gli oneri di urbanizzazione primaria, e adesso ci dicono che le case non sono più nostre, che siamo conniventi con il Comune”.
A partire dalla data di notifica i destinatari del sequestro hanno 10 giorni di tempo per presentare richiesta al Tribunale del Riesame: in caso di responso negativo, entro 60 giorni dalla notifica, l’immobile dovrà essere lasciare libero.
“Dal 2007 tutti sanno che questa è una zona in cui la provincia stava contestando i titoli edificatori, ma nessuno è intervenuto: dove era la Provincia, procura della Repubblica?”, conclude uno dei proprietari delle villette.