“Il monopolio del sale nella Repubblica di Genova e lo sfortunato caso del castellano di Triora”

17 giugno 2013 | 12:08
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“Il monopolio del sale nella Repubblica di Genova e lo sfortunato caso del castellano di Triora”

Il commercio del sale, già sorvegliato da “Protettori”, fu amministrato da uno speciale “Magistrato del sale”, che inasprì le pene nei confronti dei contrabbandieri, che, peraltro godevano in alto loco di protezioni eccellenti

Parte delle riserve di sale della Repubblica di Genova provenivano da Ventimiglia e da Porto Maurizio. Il commercio del sale, già sorvegliato da "Protettori", fu amministrato da uno speciale "Magistrato del sale", che inasprì le pene nei confronti dei contrabbandieri, che, peraltro e non di rado, godevano in alto loco di protezioni eccellenti.

A riprova di questa frequente contraddizione si ricorda lo sfortunato caso del troppo zelante castellano di Triora, vittima della pratica delle connivenze sottobanco del potere con i contrabbandieri: egli aveva catturato una colonna di sette muli carichi di sale provenzale proveniente, che da Dolceacqua, allora dominio dei Doria, e com’era suo dovere aveva avvertito i Protettori di Genova, che risposero immediatamente rallegrandosi con lui della brillante operazione nell’interesse della Repubblica. Le autorità genovesi ordinarono di deporre il sale in un apposito luogo sorvegliato e di vendere le bestie sequestrate a vantaggio dei funzionari che le avevano catturate; inoltre fu disposto di irrogare ai trasgressori pene severe che servissero d’esempio. di intensificare la vigilanza nei confronti del contrabbando e anzi di premiare il corpo di guardia allo scopo preposto. Sta di fatto però
che poco dopo, giunse da Genova un contrordine, che decretava la restituzione del bestiame già venduto e la liberazione dei contrabbandieri.
E fu buon per il castellano che, a seguito delle sue rimostranze di fronte all’ingiusto comportamento dello Stato, gli venne concessa a titolo di indennizzo la somma di 10 fiorini d’oro e di 7 mine di sale. Così va il mondo….


Pierluigi Casalino