"Il bambino con due gobbe" |
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Gli alunni della scuola primaria di Triora realizzano un cortometraggio su una leggenda popolare

17 giugno 2013 | 06:13
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Gli alunni della scuola primaria di Triora realizzano un cortometraggio su una leggenda popolare

Realazzato dagli alunni della Scuola Primaria “P.F. Ferraironi di Triora (I.C.T. Taggia), in collaborazione con la scuola dell’infanzia, con alcuni ex allievi e con il Liceo Artistico di Imperia

Gli alunni della Scuola Primaria “P.F. Ferraironi di Triora (I.C.T. Taggia), in collaborazione con la locale scuola dell’infanzia, con alcuni ex allievi e con il Liceo Artistico di Imperia, hanno realizzato un cortometraggio relativo alla leggenda popolare triorese “Il bambino con due gobbe” (U petitu con dui zembi).

La leggenda scelta tra le numerose esistenti racchiude molti valori importanti, quali l’amicizia, la solidarietà, la consolazione e fa riflettere su come il pregiudizio verso gli altri sia sempre negativo.
Il progetto, fortemente voluto e portato avanti dall’insegnante Gianna Ozenda, ha goduto del contributo del Comune di Triora, delle varia attività commerciali, delle ditte e delle associazioni del territorio, quali la Pro Triora e Triora Promotion, che hanno sponsorizzato l’iniziativa. Sono stati alcuni soci dell’associazione Triora Promotion ad occuparsi delle varie scenografie, costruendo una magnifica porta, simile a quelle che un tempo venivano chiuse al suono dell’Avemaria. Le famiglie hanno collaborato con la scuola; mamme, papà e nonni si sono trasformati in splendide comparse, indossando, come tutti gli attori, i costumi del Rione Oso di Taggia, forniti da Angelo Cirimele.
Il risultato è stato molto positivo e di qualità, grazie al decisivo contributo del professor Tino Dolmetta, che ha seguito con professionalità tutte le scene, la fotografia, la musica ed il montaggio del filmato, instaurando un bellissimo rapporto con gli attori e con tutta la comunità triorese. Grande impegno ha dimostrato la studentessa Claudia Giordano del Liceo Artistico di Imperia, che si è occupata del suono in diretta. Presto il DVD avrà anche i sottotitoli in lingua inglese, grazie al contributo di Luca Brezzo, un altro ex allievo della scuola di Triora che ora frequenta l’università.
Alla presentazione dell’opera, avvenuta venerdì 7 giugno nel salone del centro culturale “La Strega di Triora” sono convenute moltissime persone. Era presente il dirigente scolastico dell’Istituto Comprensivo di Taggia, dottoressa Daniela Siffredi, supervisore del progetto, che si è complimentata per il lavoro svolto. Tra gli ospiti anche la dottoressa Silvana Vernazza, della Soprintendenza ai Beni Culturali ed antropologici di Genova, che si occuperà di divulgare il lavoro presso la direzione scolastica regionale, ed il maresciallo dei Carabinieri di Triora, Giuseppe Panetta. Molti sono stati coloro che, emozionati, hanno presenziato alla proiezione, sottolineata da scroscianti applausi, diretti soprattutto ai piccoli attori, che hanno recitato in dialetto triorasco.
La giornata si è conclusa con un rinfresco offerto dalle mamme, collaboratrici attente, come tutta la comunità di Triora e delle frazioni.
Non è luogo comune affermare che la sinergia di intenti, la cooperazione e la voglia di stare bene è sempre terreno fertile per la costruzione di qualcosa di importante, ricco di valori ed insegnamenti veri, da trasmettere e da accogliere.

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Nell’assistere alla proiezione, ho provato piacevolissime sensazioni, ma soprattutto una grande meraviglia nel vedere e nell’ascoltare i piccoli protagonisti: hanno assimilato benissimo gli insegnamenti, dimostrando una rara versatilità. Alla redazione del testo in dialetto, eccellente opera di Valeria Caprile, avevo volentieri collaborato con l’aiuto di mia zia Anna Saldo, depositaria dell’antica parlata del carugiu sutan. Le riprese di Dolmetta erano poi semplicemente perfette e spettacolari. Si pensi che si è alzato ben prima dell’alba per riprendere il sorgere del sole, trattenendosi fino a tarda notte: il tutto per rendere più vera la leggenda popolare.
A tal proposito a raccontare questa “leggenda”, che tanto leggenda non è, fu l’indimenticabile Nazzarena Rebaudo, popolarissimo personaggio triorese. A raccogliere la storia fu proprio il sottoscritto, che la inserì nel libro “Bàgiue” (Pro Triora, 1994) e successivamente ne “A castagna de Sunta” (Pro Triora, 2002). Questa bella persona merita un ricordo ed un commosso ringraziamento da parte di tutti noi. (Sandro Oddo).