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Casinò di Sanremo, l’analisi di Francesco Prevosto (Pd) sull’esito del referendum

15 giugno 2013 | 12:26
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Casinò di Sanremo, l’analisi di Francesco Prevosto (Pd) sull’esito del referendum

“Ancora una volta i lavoratori dimostrano un grande senso di responsabilità. Di fronte alla crisi della propria azienda decidono, in piena autonomia, di fare dei sacrifici per salvare il proprio posto di lavoro”, scrive il consigliere Francesco Prevosto

"Ancora una volta i lavoratori dimostrano un grande senso di responsabilità. Di fronte alla crisi della propria azienda decidono, in piena autonomia, di fare dei sacrifici per salvare il proprio posto di lavoro. Con rabbia e rassegnazione tagliano le proprie retribuzioni perché sono costretti a farsi carico di errori, inadempienze e insolvenze della proprietà e delle varie gestioni"

E’ quanto dichiarato da Francesco Prevosto come consigliere indipende del Pd in consiglio comunale, in merito al risultato del referendum che ieri sera ha decretato l’approvazione dell’ipotesi di accordo tra cda e sindacati.

"Sul numero dei " si " e dei " no " ha sicuramente influito la volontà di chi sarebbe stato contro tutti gli accordi possibili intravedendo nella riduzione di organico l’unica soluzione perché avrebbe toccato gli altri: i più giovani oppure i reparti e gli uffici da chiudere" – prosegue Prevosto –  "Se la prima ipotesi di accordo era stata nettamente respinta questa volta è prevalso il voto favorevole al nuovo accordo. Tanti sono i motivi che avevano determinato l’esito negativo del voto sul primo accordo come altrettanti sono quelli che questa volta hanno portato alla vittoria del si a questo secondo accordo".

"Uno dei fattori determinanti" – ancora Prevosto –  "è sicuramente stato che, in questa seconda occasione, sono praticamente scomparse le interferenze esterne:
– sono venute meno le veline fatte artatamente pubblicare che puntavano a creare un clima di intimidazione ma che, invece, si erano rivelate dei boomerang favorendo una ribellione e una contrarietà;
– sono scomparse le inaccettabili e suggerite prove di " altruismo " di politici e amministratori che tentavano la " marchetta politica " e il poco costoso " spot elettorale " dichiarando la propria disponibilità a tagliarsi del 10% la retribuzione. Queste ipocrite o ingenue disponibilità’ avevano immediatamente suscitato la giusta reazione di chi osservava che, mentre loro si dicevano disponibili a tagliare una piccola percentuale di uno dei loro tanti redditi, ai lavoratori chiedevano di tagliarsi, in modo più consistente, l’unico o più importante reddito;
– le strumentali e disastrose interferenze di chi invadeva il campo del confronto azienda/sindacati con proposte disinformate, maldestre e violente. Molte di queste strumentalizzazioni sono scomparse in questa seconda occasione. Il confronto azienda/sindacati e il voto sono stati più sereni. La vittoria del si con il 54,4% e’ un risultato molto simile a quello ottenuto nell’analoga situazione all’Orchestra Sinfonica di Sanremo e al Carlo Felice di Genova. Trattandosi di tagli, chi vince non lo fa di tantissimo, chi perde ottiene una sconfitta pesantissima.

"In questo quadro ritengo che sia stato determinante il voto contrario dell’ultimo Consiglio Comunale su un ordine del giorno che rappresentava l’ultimo ed estremo tentativo di entrata a gamba tesa della politica, che non rispettava la competenza e l’autonomia del confronto azienda/sindacati. Saremmo stati di fronte a una grave turbativa che avrebbe determinato reazioni negative.
Un ordine del giorno che proponeva licenziamenti e riduzione del costo del lavoro anche se, a parole, come ultimo strumento adottabile.E’ insopportabile che chi non è in grado di indicare modalità di finanziamento della gestione, chi contribuisce a causare la malattia voglia anche indicare le cure nel campo che non gli compete e di cui non ha competenza"

"Non hanno vinto i lavoratori che hanno votato " si " rispetto a quelli che hanno votato no" – conclude Franceso Prevosto – "Ha prevalso il loro senso di responsabilità. Vinceremo tutto se sapremo porre la politica di fronte alle proprie responsabilità e ai compiti che deve svolgere: – a livello governativo la necessità di combattere la " concorrenza sleale " del " casino’ diffuso " sul territorio; – a livello locale la necessita’ che la proprietà sia messa di fronte alle proprie responsabilità’ e doti l’azienda, qualunque sia la gestione, delle risorse economiche in modo da saper cogliere le opportunità che il mercato offre. Se la proprieta’ non ritiene di essere all’altezza dei propri compiti, passi la mano; – a livello aziendale la necessita’ che gli amministratori non si accontentino di essere dei revisori dei conti ma sappiano eliminare sprechi e individuare azioni in grado di aumentare le entrate"