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Accademia di Belle Arti di Sanremo, grafici e designer tra cucina e gastronomia

16 giugno 2013 | 05:58
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Accademia di Belle Arti di Sanremo, grafici e designer tra cucina e gastronomia

Gli studenti dell’Accademia hanno discusso interessanti prospettive proprie dell’arte contemporanea presentando approfondimenti e applicazioni collegate al food design ovvero alle conoscenze del mondo della gastronomia e della cucina

Si è svolta nei giorni scorsi la sessione estiva degli esami di profitto e alcuni studenti dell’Accademia di Belle Arti di Sanremo, l’Università della Riviera Ligure di Ponente, hanno discusso interessanti prospettive proprie dell’arte contemporanea presentando approfondimenti e applicazioni collegate al food design ovvero alle conoscenze del mondo della gastronomia e della cucina.

Dei lavori presentati se ne dà conto perché si tratta di progetti fattivi, passibili di futura rivisitazione ed impiego reale.
Per la cronaca Elisa Sarubbi ha presentato un progetto di storia disegnata legata al consumo della frutta da parte dei bambini, con particolare accezione al linguaggio infantile ed alle connotazioni espressionistiche tedesche, Olmo Pignotti ha studiato una immagine coordinata per un ristorante sanremese, cogliendo tematiche art déco, molto eleganti e raffinate: dai menu al sito internet, non è stato tralasciato nulla. Erika Bracco ha recuperato la tradizione gestuale del “rito” in cucina tradizionale, progettando poi un ambiente di accoglienza caldo e divertente, ispirandosi anche all’imagérie dello svedese Carl Larsson. Matilde Idone ha lavorato sulla classica ricetta locale della cubaita di Isolabona, rivedendo in modo efficace la simbologia impressa sulle ostie che contengono il delizioso ripieno di questo tradizionale dolce mediterraneo. Il tema del cerchio è stato avvicinato alla produzione artistica contemporanea. Giuseppe Murzio ha lavorato sul tema di un oggetto di design per poter gustare in modo appropriato e comodo i momenti di aperitivo o happy hour. Tutti sappiamo che è difficile tenere in mano bicchiere, piatto con stuzzichini e al contempo salutare o rispondere al telefono. Non sono certo i grandi problemi della vita, ma Giuseppe ha proposto delle soluzioni, ispirandosi anche al costruttivismo di primo Novecento. Mihaela Meriuta ha rivisto il rituale del dolce pasquale romeno, il Cozonac, ritagliando fette simili all’opera di Pollock, con una particolare attenzione alla dimensione della cromoterapia. Infine Antonio Cosentino ha sperimentato in modo efficace i temi della cucina molecolare, portando a forma sferisca e quindi accattivante il vino. Ovvero perle di vino doc della Liguria di Ponente, praticamente spalmabili. Con un riferimento al minimalismo ed ad altri movimenti artistici anche molto attuali.
Ispiratore e coordinatore dei progetti è stato il dott. Alessandro Giacobbe, titolare degli insegnamenti attinenti ai linguaggi e alla fenomenologia delle arti contemporanee e sostenitore dei propositi formativi dell’Accademia di Sanremo che attiva ogni strategia utile a portare gli studenti a saper fare, a progettare, ad ottimizzare l’inventiva italiana che sono alcuni tra gli strumenti fondamentali che consentono di inserirsi nel mondo del lavoro con competenza e soddisfazione.