Unitre Sanremo, gli incontri dal 22 aprile al 3 maggio

5 maggio 2013 | 15:01
Share0
Unitre Sanremo, gli incontri dal 22 aprile al 3 maggio
Unitre Sanremo, gli incontri dal 22 aprile al 3 maggio
Unitre Sanremo, gli incontri dal 22 aprile al 3 maggio
Unitre Sanremo, gli incontri dal 22 aprile al 3 maggio

Incluso il calendario delle lezioni fino alla fine di maggio

Unitre Sanremo offre le sue ultime otto lezioni prima della pausa estiva, che spazierà dal mese delle rose a quello delle castagne. Unitre Sanremo è comunque sempre attiva per migliorare le proprie lezioni con temi interessanti e mezzi moderni. Cito in particolare il nuovo videoproiettore donato dal Rotary Club di Sanremo ed il progetto di un sito internet dedicato a Unitre Sanremo, in cui si potrà ospitare un archivio delle lezioni passate ed un calendario di quelle future , come pure proposte da parte degli studenti. A tal proposito è altresì in cantiere un corso d’informatica di cui vi sono numerose richieste.

Intanto diamo conto di seguito delle ultime quattro lezioni svoltesi nella splendida sala degli specchi di Palazzo Bellevue, gentilmente concessa dall’amministrazione comunale, come sempre a disposizione il Lunedì ed il Venerdì dalle 16 alle 18.

Lunedì 22 aprile, Il sanremese Prof. Leo Lecci, docente di Storia dell’arte al DAMS di Imperia e curatore di diverse mostre d’arte
contemporanea in Italia ed all’estero, ha impostato un’esauriente introduzione all’arte contemporanea, a cui è previsto un seguito durante il prossimo anno accademico. Sulla scorta di numerose immagini ha chiarito che il concetto di contemporaneo non riguarda solo gli esiti artistici del novecento, ma è un movimento assai più vasto che gli storici dell’arte fanno iniziare nel 1793 quando muta profondamente il rapporto fra l’artista e la società. A partire da Jacques Louis David, con "l’assassinio di Marat", passando attraverso pittori come Canova, Géricault, Manet, l’artista contemporaneo diviene testimone del proprio tempo e può testimoniare con coerenza la propria esperienza e coscienza civile, libero da vincoli e commissioni. Nel corso del Novecento scompare progressivamente il disegno e si elaborano nuovi linguaggi pittorici per i quali il quadro diventa un campo di sperimentazione bidimensionale ma percorso da forze contrapposte. Proprio come per la musica anche la pittura può formare una sinfonia senza l’obbligo di imitare alcunché: l’astrattismo cerca di andare oltre la finzione della realtà. A metà del secolo la fotografia e poi il
video entrano a pieno titolo nel linguaggio dell’opera d’arte, non solo per riprodurre le fasi dell’opera ma come opere d’arte essi stessi.

Venerdì 26 aprile, in apertura di pomeriggio è avvenuta la consegna di un videoproiettore donato dal Rotary Club Sanremo all’Unitre, nelle mani della Presidente dottoressa Paola Forneris. Il dono è stato particolarmente gradito perché permetterà di arricchire le lezioni e le conferenze con immagini, video e suoni. Sono intervenuti il presidente Pietro Foglino che ha spiegato quanto il Club sia sensibile alle esigenze di associazioni e comunità di volontariato, nell’assistenza alla gioventù, agli anziani, ai portatori di handicap e a tutti coloro che guardano al Rotary con la speranza di una vita migliore.

Il Presidente ha ricordato la figura del professor Trucco, animatore instancabile dell’Unitre e rotariano impegnato a fondo per molti anni, nello spirito del servizio che caratterizza la vita del Rotary Club. L’ingegner Franco Formaggini ha spiegato la filosofia e le finalità del Rotary Club, con speciale attenzione a uno dei principi cardine del servire rotariano, ovvero l’azione di interesse pubblico che fa parte di quelle attività intraprese dai rotariani per migliorare la qualità della vita nella comunità nella quale sono inseriti.

L’assessore Luca Lombardi, a nome del comune di Sanremo, ha espresso la propria soddisfazione per la ripresa dell’attività dell’Unitre che ricopre un ruolo culturale fondamentale nella vita cittadina.

Al termine della cerimonia la lezione del professor Pierangelo Beltramino ha proposto un’interessante rilettura di Omero come poeta non della guerra ma cantore del destino umano, ossia del fato, che neppure gli dei possono contrastare. Il professore ha chiarito le teorie più accreditate sulle origini di Omero, dedotte dalla lingua con cui il poeta compone l’Iliade, un dialetto greco prevalentemente ionico ma con costrutti eolici che colloca la sua nascita a Smirne, città che nel IX secolo si trovava appunto al confine fra una zona eolica e una zona ionica. Riguardo ai due poemi attribuiti a Omero è assodato da tempo che non vi è alcun rapporto tra l’Iliade e l’Odissea, composta almeno cento anni più tardi, probabilmente da un poeta omerico formatosi alla scuola di Chios, fondata dallo stesso Omero. Troppo distanti sono i due poemi, per una serie molteplice di ragioni, tra cui anche il diverso atteggiamento morale assunto dai protagonisti: mentre nell’Iliade nessuno è colpevole ma tutto avviene per volontà del fato, nell’Odissea entra in ballo la responsabilità personale di ognuno.

Lunedì 29 aprile, *il Prof. Mario Cotelessa ha illustrato la futura rete della salute nella provincia di Imperia ad un pubblico attento e coinvolto, perché come recita la saggezza popolare, la salute è la prima cosa.
Partendo da precise statistiche, si desume la complessità territoriale ed umana della provincia di Imperia, diversa dalle altre province liguri tranne quella di La Spezia.

L’estremo levante e l’estremo ponente si assomigliano per numero, tipologia e distribuzione della popolazione, però Imperia ha avuto negli anni scorsi meno risorse a disposizione e la Regione Liguria sta provvedendo anno per anno a riequilibrare la situazione. Ma oltre alla disponibilità di risorse, la carta vincente è certamente la razionalizzazione. Una sanità basata sulle specializzazioni è troppo legata alle professionalità mediche e provoca ridondanza nei servizi e quindi sprechi. Una sanità basata sui bisogni del paziente, ne considera non solo il tipo di malattia ma l’età e le condizioni fisiche generali e quindi organizza l’assistenza su criteri
di alta , media e bassa intensità di cura. Questi criteri si stanno introducendo gradualmente nelle strutture ospedaliere provinciali, ma
saranno alla base della nascita del nuovo grande ospedale provinciale previsto nel Comune di Taggia. Le migliori cure potranno essere paradossalmente anche meno costose, perché basate sulla integrazione delle specializzazioni e non sulla divisione rigida in reparti specializzati. La tragica battuta popolare “l’operazione è riuscita ma l’ammalato è morto”, è figlia di una sanità vecchia maniera orientata al medico, mentre ora gli enormi progressi scientifici vanno coniugati con responsabilità e ruolo etico della professione medica.

Venerdì 3 maggio, il Prof. Matteo Paoletti, giovane laureato al DAMS di Genova e critico musicale d’opera lirica, che già aveva trattato lo scorso 15 Marzo del melodramma guardandolo dal punto di vista di un grande regista come Giorgio Strehler, ora con balzo all’indietro di due secoli guarda il melodramma dal punto di vista di un autore, che Strehler ha molto apprezzato e rappresentato, il grande Mozart.

Il genio austriaco, non ebbe molto sostegno dal pubblico e dalle corti settecentesche, che privilegiavano convenienze teatrali molto tradizionali. Mozart non avendo sostegni economici propri soprattutto dopo le sue divergenze con il padre, dovette in parte assoggettarsi ai canoni teatrali vigenti ed alle pressioni degli impresari teatrali, riuscendo tuttavia ad imprimere nelle sue opere, idee originali che lo fanno apprezzare molto più del suo contemporaneo Antonio Salieri, che andava per la maggiore a Vienna ed infatti ebbe maggior successo a Praga. Mozart fu un bambino prodigio e viaggiò molto in Europa esibito dal padre ma crebbe presto anche
musicalmente tanto da produrre la sua prima opera teatrale L’OBBLIGO DEL PRIMO COMANDAMENTO a soli undici anni. Pochi anni dopo arriveranno i capolavori della sua breve vita conclusasi a soli 35 anni: Il RATTO DEL SERRAGLIO, L’IMPRESARIO TEATRALE, LE NOZZE DI FIGARO, DON GIOVANNI, COSI’ FAN TUTTE, IL FLAUTO MAGICO. Se a distanza di due secoli queste opere ci creano emozioni, è perché aldilà del divertimento che il pubblico chiedeva in queste opere cosiddette buffe, sono rilevabili rovesciamenti di ruoli .
Per esempio non più solo servi sciocchi ma anche qualche nobile sciocco, impresari alle prese con finanziatori scorretti, messa alla prova delle fedeltà coniugali ecc. Nel suo ultimo capolavoro IL FLAUTO MAGICO del 1791, si avvertono gli echi della Rivoluzione Francese. L’eroe nobile Tamino è affiancato dall’anti-eroe Papageno, che deve cacciare per vivere e deve affrontare una serie di vicende tragicomiche ma più realistiche, ed anche tutta una serie di simbologie dell’opera portano a ritenere probabile una
adesione di Mozart alla massoneria , a quei tempi ideologia piuttosto rivoluzionaria , nulla a che fare con le deviazioni più recenti.**

PROSSIME LEZIONI DEL PRIMO SEMESTRE 2013

MAGGIO 2013

Lunedì 6 Storia e cultura locale I Celti: le piante ed il mondo di
allora. Conferenza Alfredo Moreschi e Claudio Porchia

Venerdì 10 Letteratura inglese Buon compleanno Mr. Lear! (Vita, opere,
viaggi di un artista inglese dell’Ottocento) Dott.ssa Silvia Manuguerra

Lunedì 13 Medicina L’errore umano: dramma o opportunità Dott. Ugo Folco

Venerdì 17 Scienze umane, del territorio e dell’ambiente Quando il mare
bacia la montagna. Conferenza con proiezioni Dott.ssa Valentina Borgna

Lunedì 20 Storia Nel 70° anniversario della ritirata di Russia: La
battaglia di Nikolajewka Dott. Giancarlo Rilla

Venerdì 24 Geografia e viaggi Overland: avventura e solidarietà. Conferenza
con proiezioni Prof. Gustavo Ottolenghi
Lunedì 27 Teatro in scena Gianni Modena e Anna Blangetti

Venerdì 31 Letteratura Greca Rileggendo Omero: il sogno del mito e la
realtà consolatrice della natura Prof. Pierangelo Beltramino –

Chiusura del primo semestre dell’Anno Accademico. Brindisi augurale