Storia di Sanremo: “Furono i Romani ad inventare il gusto della villa in Riviera”

26 maggio 2013 | 11:45
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Storia di Sanremo: “Furono i Romani ad inventare il gusto della villa in Riviera”

I romani veneravano in Matuta la dea dell’aurora, della luce che nasce. Sanremo, per qualche tempo, venne appunto chiamata Aurora dai conquistatori ed ebbe da Mater Matuta l’annuncio della sua fedeltà ad un destino di sole

Mater Matuta annunciò fedeltà ad destino di sole. Furono dunque i Romani a inventare il gusto della villa in Riviera. Se Dertona fu la capitale della Liguria augustea, Aquae Statiellae (Acqui), Vasa Sabatia (Sabazia, Vado, Savona), patria dell’Imperatore Pertinace, Albium Ingaunum (Albenga) e Albintimilium (Ventimiglia) furono tra le città insigni ricordate e lodate da Tacito. Strabone e anche Plinio celebrarono la Liguria. "Il Paese è ricco di uomini e di là proviene la maggior parte dei soldati (per Roma)" scrive appunto lo storico greco Strabone. La lealtà per la fiducia riposta in Roma dai liguri e la conseguente dedizione agli ideali romani, finché questi ideali non vennero contaminati dalla corruzione, trasformandosi in un semplice pretesto di aggressioni fiscali. Per le bellezze naturali della regione e per la gratitudine con la quale in alcune loro città i liguri accolsero, oltre alle strade, agli acquedotti, ai ponti – vedi Taggia,
"Tabia" -, le biblioteche, le terme, gli anfiteatri – vedi Ventimiglia – , prime rappresentazioni e manifestazioni di una civiltà raffinata, i romani conferirono ai Liguri grandi benefici.

Ovviamente al progresso dei centri maggiori non corrispondeva quello delle località non toccate dalle strade consolari. Ad ovest di Albium Ingaunum, una colonia romana era stata fondata ad Aquilia, nel cui nome, che si trasformò nel Medioevo in "Laiquiglia" oggi Laigueglia, erano ricordate le aquile delle legioni.
Prima di giungere al Varo, l’attuale Var, già confine tra il Piemonte e la Francia, prima della cessione di Nizza e dintorni a Parigi, il centro ligure-romano più importante della Riviera di Ponente era, come già detto, Albintimilium (Ventimiglia), ricordata per le contese tra i seguaci di Pompeo e di Cesare e poi per gli aspri scontri tra Otone e Vitellio, che si affrontarono sul teatro intemelio dopo la morte di Nerone. Il procuratore delle Alpi Marittime, Mario Maturo, amico di Vitellio, mosse da Ventimiglia, dove erano stanziate le truppe di Otone. Fu sconfitto e gli otoniani, occuparono Albintimilium e la saccheggiarono, prima di darla alle fiamme. Oltre a Ventimiglia, Augusto poi creò la colonia di Cemenelum, che divenne sede della nuova "prefectura" imperiale delle Alpi Marittime,
avendo suo scalo a Nikaia (Nicea), cioè l’odierna Nizza. Ma l’attenzione dei ricchi romani fu attratta dalla Riviera di Ponente: furono edificate molte ville lungo il percorso della Via Julia Augusta – in particolare presso le stazioni stradali di Lucus Bormani (Diano Marina, dedicata alla dea Diana, da epoche precedenti) e di Costa Bellenae (Taggia) e degli Orti Porciani (Santo Stefano, Riva Ligure, Pompeiana e dintorni) e là dove sarebbe sorta Sanremo ne venne costruita una che si chiamò Villa Matutiana. Mater Matuta – una divinità già venerata dagli Etruschi – era a Roma la dea della maternità. Chi ne portò il nome in Riviera? Non lo sappiamo. Forse
un illustre cittadino romano volle che suo figlio nascesse sotto il cielo più azzurro del mondo e si ricordò di quel luogo incantevole della costa ligure, dove una volta si era fermato nella sosta di un viaggio, ripromettendosi di far nascere lì suo figlio. I romani veneravano in Matuta la dea dell’aurora, della luce che nasce. Sanremo, per qualche tempo, venne appunto chiamata Aurora dai conquistatori ed ebbe da Mater Matuta l’annuncio della sua fedeltà ad un destino di sole.

Casalino Pierluigi