Situazione del Casinò, le considerazioni di una nostra lettrice

17 maggio 2013 | 12:14
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Situazione del Casinò, le considerazioni di una nostra lettrice

Sarebbe il primo Casinò che non riesce a trovare una quadra al primo fenomeno di crisi in un momento in cui pare ci sia una risalita degli incassi

Da cittadina e commerciante attenta alle vicissitudini della Casa da Gioco considerando l’indotto che ne deriva per il mio Settore ed anche per la mia famiglia essendo moglie di un dipendente del Casinò, mi inserisco nel dibattito di questi giorni ponendomi degli interrogativi che scaturiscono dalle notizie stampa che alimentano le mie perplessità.
Perchè si parla di esuberi nel settore gioco quando ogni sabato e domenica si utilizza da anni personale della società del sig. Pagano? Qual è l’obiettivo? far uscire dall’organico di Casino Spa impiegati gioco e far rientrare in altro modo dipendenti di altra Società?

Perché gli esuberi sono individuati in larga parte nel settore produttivo ed in misura molto minore negli uffici i cui servizi potrebbero essere affidati a professionisti esterni per la compilazione delle paghe, per le manifestazioni, anche l’ufficio statistica e l’ufficio stampa perché non potrebbero essere affidati a giornalisti locali che forse sarebbero più attenti a pubblicare le locandine denigratorie che siamo abituati a leggere?
Perché nel piano d’impresa approvato nel febbraio del corrente anno non si parlava di esuberi ? Sono stati individuati da marzo?
Perché si continua con le esternalizzazioni del bar-ristorante il cui contratto prevedeva l’obbligo di mantenere n.52 posti di lavoro garantiti in sede di appalto e vengono tranquillamente messi in forse dipendenti di Casinò che già lavoravano al bar e che sono stati trasferiti in settori che in oggi si vuole sopprimere?
Perché il bar non potrebbe essere regolarmente gestito da Casinò Spa con i dipendenti in “esubero”? perché è stato esternalizzato? Doveva farsi una cortesia a qualcuno?
Perché la vigilanza interna (senza armi) non potrebbe essere affidata ai dipendenti in esubero ed invece si continua a spendere con un impegno di circa 1.200.000 all’anno e i dipendenti di Casinò sono in “esubero”?
Perché devono pagare la cattiva gestione di questi ultimi anni i dipendenti e non invece i Manager che hanno voluto le tessere d’ingresso alle sale slot in anni in cui si sviluppava il gioco diffuso in bar, tabaccherie ecc. senza una tutela territoriale (si poteva anche impedire che in un Comune ove è presente un Casinò non vi fossero licenze a sale slot anche per le ripercussioni che sul tessuto sociale tutto questo sta provocando)
Perché il gioco on-line dal suo esordio ad oggi ha subito un decremento di più di un milione di euro nonostante lauti compensi a chi ha prodotto questo sfacelo?
Perché non si vuole ricorrere al contratto di solidarietà come già avvenuto con successo a Campione, si temono forse controlli?
Perchè di fronte alla necessità di ampliare l’offerta gioco in un grave momento di crisi si pensa ad esuberi di personale con conseguente riduzione di offerta? Che tipo di strategia si persegue? Fra un anno ci saranno le elezioni comunali si vuole
licenziare per assumere a piacere per fini non strettamente nobili? Si vogliono così creare i presupposti per inevitabili cause di lavoro già perse in partenza che porterebbero al fallimento della Società e forse anche alla chiusura del Casinò l’unica azienda del Comune di Sanremo che pur mal amministrata ha prodotto nell’ultimo anno 46 milioni di euro ed un indotto che si spalma su tutte le realtà commerciali cittadine.

Perché si è ostinatamente contrari all’esodo incentivato? Un dipendente che con la riforma Fornero potrebbe prolungare in servizio fino a 70 anni perché se ne dovrebbe andare a 57 per fare piacere a qualche Consigliere Comunale, posto che a quell’età esistono persone ancora efficienti e con carichi di famiglia? Si ritiene, invece, che queste chiusure sull’esodo incentivato hanno come cinico scopo lo sfascio della Casinò Spa per sfasciare conseguentemente l’Amministrazione Zoccarato ed è veramente triste e sconfortante notare che questi atteggiamenti sono consumati sulla pelle di dipendenti che non hanno altra colpa se non quella di lavorare.
Perché le organizzazioni sindacali ad aggi non riescono a trovare un accordo comune, non difficile, stante le alte retribuzioni di molti, confrontate con la situazione attuale che il Paese sta vivendo, è quanto di più sconcertante si possa immaginare.
Sarebbe il primo Casinò che non riesce a trovare una quadra al primo fenomeno di crisi in un momento in cui pare ci sia una risalita degli incassi.

Roberta