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Incompatibilità tra incarichi pubblici. La posizione degli amministratori coinvolti

3 maggio 2013 | 19:27
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Incompatibilità tra incarichi pubblici. La posizione degli amministratori coinvolti
Incompatibilità tra incarichi pubblici. La posizione degli amministratori coinvolti
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Incompatibilità tra incarichi pubblici. La posizione degli amministratori coinvolti
Incompatibilità tra incarichi pubblici. La posizione degli amministratori coinvolti

“Esistono dubbi e incertezze sull’interpretazione dell’articolo 12, che parla di incompatibilità tra incarichi pubblici dirigenziali e incarichi politici: nell’articolo si fa riferimento a dirigenti in senso generico”, commenta Vincenzo Lanteri

“Esistono dubbi e incertezze sull’interpretazione dell’articolo 12 comma terzo, che parla di incompatibilità tra incarichi pubblici dirigenziali e incarichi politici: nell’articolo si fa riferimento a dirigenti in senso generico, si va quindi al di là del concetto chiaro che fissa l’incompatibilità tra alte dirigenze pubbliche – quelle che si definiscono dirigenze apicali – estendendo invece il concetto di dirigente in maniera generica. In questo modo rientra nell’incompatibilità la maggior parte degli operatori della Sanità Pubblica” E’ il commento di Vincenzo Lanteri, responsabile della Struttura Semplice Interdistrettuale di Psicologia dell’Asl, in merito alla nuova normativa del Dlgs 39/2013 in vigore da domani, 4 maggio, che dispone in materia di inconferibilità ed incompatibilità di incarichi presso le pubbliche amministrazioni e presso gli enti privati in controllo pubblico.

L’articolo 12 comma terzo, del decreto legislativo 39/2013, recita: “Gli incarichi dirigenziali, interni e esterni, nelle pubbliche amministrazioni, negli enti pubblici e negli enti di diritto privato in controllo pubblico di livello regionale sono incompatibili”.

Anche Fabrizio Gramondo, consigliere provinciale Udc e responsabile della struttura semplice dell’unità operativa di chirurgia vascolare, fa riferimento ai dubbi che sussistono sul decreto legislativo 39/2013: “Aspettiamo fiduciosi le azioni che intraprenderà l’Asl. In base alla legge, dal momento in cui l’amministrazione – l’Asl in questo caso – contesta l’incompatibilità, gli interessati hanno 15 giorni di tempo per fare una scelta e in caso di mancata scelta si attua la revoca della carica” .
Fabrizio Gramondo riferisce l’interpretazione del decreto legislativo 39/2013 data dal direttore generale dell’Asl 1 imperiese, Mario Cotellessa, e aggiunge: “La normativa per quello che riguarda le Asl cita solo direttore generale, direttore amministrativo, direzione sanitaria, a seconda dell’interpretazione più o meno restrittiva possono essere coinvolti dirigenti di vari livelli”.
“Ringrazio Mario Cotellessa ed il legale dell’Asl, avvocato Davide Dulbecco, per l’impegno che stanno profondendo” – conclude Gramondo – “oltre ai dubbi sui soggetti interessati all’incompatibilità, alcuni avvocati hanno anche sollevato riserve sulla retroattività del decreto”.

Gabriele Saldo, consigliere provinciale del Pdl e a capo di una società pubblica, la “Riviera Acque”, ha na posizione più attendista: “Non ho ancora letto nel dettaglio il decreto. Qualora dovessi risultare incompatibile e dovessi conseguentemente riceverne la notifica – che ad oggi non ho ricevuto – mi adeguerò . Comunque per me non è una preoccupazione”.

Laconico il commento di Marco Mauro, consigliere comunale a Sanremo e dirigente medico dell’Asl1: “Non ho nulla da dire. Attendo solo gli eventi”.