Crisi del gioco per i casinò italiani

8 maggio 2013 | 11:56
Share0
Crisi del gioco per i casinò italiani

Secondo le analisi rese note da Federgioco, la perdita nel totale degli incassi rispetto il 2012 si attesta al 18% per una flessione in paragone allo stesso periodo (quindi primo trimestre 2013 e primo trimestre 2012) pari a -9,2%

Non uno ma tutti e quattro i casinò italiani hanno registrato un calo del 9,2% rispetto lo scorso anno. Che si tratti di gioco online o nei casinò terrestri la crisi si sente e questo con sé porta altre conseguenze tra cui quella che mette più paura: le perdite di posti di lavoro.


Secondo le analisi rese note da Federgioco, associazione che rappresenta le 3 case da gioco italiane, la perdita nel totale degli incassi rispetto il 2012 si attesta al 18% per una flessione in paragone allo stesso periodo (quindi primo trimestre 2013 e primo trimestre 2012) pari a -9,2%.


Tra i giochi più in crisi quelli da tavolo ma anche le slot machine. Una perdita complessiva pari al 9%, per cui dagli 86 milioni del 2012 il 2013 i casinò terrestri queso prima trimestre ne ha incassati 78, nello specifico i giochi da tavolo dai 34 milioni di euro nel 2012 sono passati a 31 e le slots da 51 milioni a 46.


Le motivazioni di questo crollo preoccupante sono molte, non si possono ridurre al successo, anch’esso in crisi in verità, dei casinò online, ma forse più riconducibili a una normativa del Governo che con la normativa antiriciclaggio ha limitato il cambio di contanti in fiches per un massimo di €1000 contro una normativa europea che alza la soglia sino a €7500.


A queste condizioni sembra che la soluzione più semplice sia passare il confine e recarsi in Austria, Svizzera, Francia e Slovenia dove questi limiti non esistono.
Le conseguenze più eclatanti ovviamente riguardano i posti di lavoro, che pur di essere salvaguardati hanno portato i dipendenti del casino di Campione ad abbassarsi lo stipendio.

Allo stesso modo i casino di Sanremo, di Venezia e di Saint Vincent stanno operando alla stessa maniera proponendo nuovi tagli volti a salvaguardare I propri dipendenti di fronte a un future che non sembra roseo ma che possa almeno permettere ai propri dipendenti di mantenere il proprio posto di lavoro.

Il sacrificio viene fatto da tutti pur di mantenere alto l’auge delle case da gioco nostrane dove ormai da anni si parla di crisi e sembra sempre più complicato uscirne intatti e soprattutto in positivo.