Casinò, lo Snalc abbandona la riunione. Barbaro: “Da adesso solo proposte al Ministero del Lavoro”

“Non torneremo al tavolo con la Casinò Spa: riteniamo che sia incomprensibile ed inaccettabile il concetto avanzato dal consiglio di amministrazione secondo cui ad una riduzione dell’orario di lavoro non dovrebbe corrispondere una riduzione di produttività. Noi ci riduciamo lo stipendio per mettere in sicurezza l’azienda, non per lavorare meno perdendo ovviamente in produttività”.
Con queste parole Bruno Barbaro, componente della segreteria nazionale dello Snalc-Cisal, ha abbandonato alle 17.30 la riunione in corso tra sindacati e Casinò Spa, in corso da circa due ore e mezzo, insieme agli altri componenti dello stesso sindacato, Lorenzo Semeria, Davide D’Addetta, Giancarlo Panizzi, Gianni Accinelli, Sergio Raimondo e Alessandro Locatelli.

“Le alternative ai licenziamenti esistono” – ha continuato Barbaro – “ a questo punto, ci riserviamo di fare le nostre prossime proposte ad un tavolo negoziale al Ministero del Lavoro. La posiizione del consiglio di amministrazione non è credibile".

Nella riunione di oggi si è parlato della prospettiva di attivare l’accordo di solidarietà difensivo, ma considerate le tempistiche di ottenimento, di associare un accordo tampone di tipo aziendale.

Nel primo accordo Casinò-Sindacati bocciato dal referendum del 19 aprile scorso, era prospettata una riduzione degli stipendi, ma non una riduzione degli orari di lavoro, proprio per non compromettere la produttività e la competitività dell’azienda

Cda e sindacati hanno aggiornato la riunione per un eventuale tavolo tecnico a mercoledì prossimo 29 maggio, il giorno dopo il consiglio Comunale monotematico sul Casinò.