Al Casinò di Sanremo incontro sull’Atlante dei vitigni: il Moscatello di Taggia, il Rossese …

11 maggio 2013 | 13:54
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Al Casinò di Sanremo incontro sull’Atlante dei vitigni: il Moscatello di Taggia, il Rossese …

Nelle valli prossime al confine francese cresce il rossese nero, in alta valle Arroscia l’ormeasco, nelle zone costiere e collinari dell’Imperiese e Savonese contraddistinguono i filari uve quali il vermentino, il pigato, la lumassina, la granaccia

Ciclo: Riviera di Fiori Riviera di Libri
In collaborazione con Atene Edizioni

Atlante dei vitigni: il Moscatello di Taggia, il Rossese …

La recente approvazione (G.U. novembre 2012) della sottozona “Taggia”, inserita nella DOC “Riviera Ligure di Ponente”, ha ampliato l’offerta produttiva di qualità della Liguria occidentale. La nuova denominazione, che propone al consumatore un vino Moscato dalle molteplici versioni (in primis quelle “dolce” e “passito”), conferma l’unicità dell’industria enologica della Riviera. In questa parte dell’arco ligure allignano da secoli vitigni unici, che danno ai vini profili sensoriali inimitabili e una riconoscibilità immediata. Nelle valli prossime al confine francese cresce il rossese nero, in alta valle Arroscia l’ormeasco, nelle zone costiere e collinari dell’Imperiese e Savonese contraddistinguono i filari uve quali il vermentino, il pigato, la lumassina, la granaccia e molte altre. Nomi antichi, sotto cui si cela un passato di confronto e interscambio di saperi e conoscenze.

Da queste varietà si ricavano ottimi vini omonimi o sapienti assemblaggi, la cui qualità è appunto certificata dall’essere questi inseriti in tre DOC (“Rossese di Dolceacqua o Dolceacqua”, “Ormeasco di Pornassio o Pornassio”, “Riviera Ligure di Ponente”) e in due zone a “Indicazione Geografica Tipica” (“Terrazze dell’Imperiese”, “Colline Savonesi”). Il Moscato o Moscatello di Taggia, che oggi vede la luce grazie al lavoro svolto dal produttore Eros Mammoliti di concerto con Regione Liguria e CNR-Università di Torino, è tra questi il “nettare” più antico in assoluto, celeberrimo fin dal medioevo presso le corti e le tavole signorili mediterranee e del Nord Europa. La sua scomparsa, dettata dalla profonda crisi che la vitivinicoltura ligure aveva attraversato tra XVII e XIX secolo, costituiva una grave perdita, soprattutto alla luce delle inconfondibili sfumature di sapore di tale Moscato: descritte da antichi cronisti, oggi trovano un’evidente conferma nell’analisi chimica e sensoriale del prodotto.

Si impone quindi un “viaggio” tra i vini bianchi e rossi, secchi e dolci, del Ponente alla scoperta di sensazioni uniche frutto della plurisecolare tradizione contadina e della indubbia professionalità dei produttori odierni. Una conferenza su questi temi avrà luogo venerdì 17 maggio, dalle ore 17, presso il Teatro dell’Opera del Casino di Sanremo, a cura di Alessandro Carassale (sommelier AIS, storico, giornalista enogastronomico), Eros Mammoliti (produttore), Augusto Manfredi (delegato AIS della provincia di Imperia), che presenteranno le novità della DOC “Riviera Ligure di Ponente”.

Seguirà, presso il ristorante “Biribissi” del Casino, la degustazione dei vini DOC più rappresentativi della Liguria occidentale (Vermentino, Pigato, Granaccia, Ormeasco, Rossese, Moscatello passito) riservata (su prenotazione al numero di telefono 3403102954 oppure all’indirizzo mail ale.carassale@alice.it) e guidata dai sommeliers dell’AIS (Associazione Italiana Sommeliers): i vini saranno offerti dall’associazione “Vite in Riviera” (consorzio di una decina di importanti produttori tra Imperiese e Savonese) e dall’Azienda Agricola Eros Mammoliti di Ceriana.