Referendum Casinò, vince il no all’accordo con 210 voti contrari, 87 favorevoli e 13 schede nulle

19 aprile 2013 | 22:46
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Referendum Casinò, vince il no all’accordo con 210 voti contrari, 87 favorevoli e 13 schede nulle

Poiché il Ministero del Lavoro ha confermato la mancanza di fondi di solidarietà, molti dipendenti temono si concretizzi il rischio del ricorso agli esuberi annunciati dall’azienda. Da qui l’urgenza di trovare un altro accordo in tempi rapidissimi

L’ipotesi di accordo per il riequilibrio economico-finanziario della Casinò Spa è stata bocciata dal referendum indetto oggi dalle 8 alle 23. I dipendenti della casa da gioco sanremese hanno espresso il loro dissenso all’applicazione dell’accordo siglato il 28 marzo scorso tra cda e i sindacati, in cui era previsto una riduzione dei costi di 5 milioni di euro, di cui 3 milioni derivanti dai tagli dei costi del personale.

L’adesione al voto è stata “plebiscitaria”: hanno votato ben 310 dipendenti su 337, corrispondenti al 92% del totale.

Questi i risultati:

Voti contrari: 210
Voti favorevoli: 87
Schede nulle: 13

In considerazione della conferma, arrivata nella giornata di giovedì da parte del Ministero del Lavoro, della mancanza di fondi di solidarietà e dell’impossibilità da parte di società a capitale interamente pubblico ad accedere alla cassa integrazione guadagni sia ordinaria che straordinaria, così come ai fondi di solidarietà bilaterali, molti dipendenti temono che si concretizzi il rischio del ricorso agli esuberi annunciati dall’azienda nei giorni scorsi. Da qui l’urgenza di trovare un nuovo accordo in tempi rapidissimi.

I primi commenti

Massimiliano Moroni, dipendente del Casinò e consigliere comunale, commenta: “Non si tratta di una sconfitta né di una vittoria, ma di un risultato che impone una riflessione: tutti siamo per la necessità di andare incontro a sacrifici in attesa di trovare la via per ottenere il contratto di solidarietà, a mio avviso l’unica realtà praticabile. Occorre trovare il modo per sbloccare i fondi , sperando di avere al più presto un Presidente della Repubblica e un Governo. Seguiranno sicuramente le strumentalizzazioni , tuttavia gli impiegati ne escono a testa alta”

La Uilcom ribadisce quanto affermato nell’ultimo comunicato stampa del 19 aprile: da domani si aprono due scenari. Si può trovare in tempi rapidi un accordo che tenga conto delle disponibilità dell’azienda ma anche della contrarietà dei lavoratori a questa ipotesi di accordo, un accordo temporaneo, tampone, una soluzione di breve durata e rinnovabile, e contemporaneamente fare richiesta a Roma e poter utilizzare i fondi per i contratti di solidarietà che oggi non ci sono ma possono essere sbloccati o reperiti nel prossimo futuro.