Prossima fermata: Lungimiranza. Contro la chiusura della Cuneo-Ventimiglia
30 aprile 2013 | 14:21
E’ sempre una questione di punti vista la chiusura di questo magnifico tratto ferroviario. A guardarlo dalla visuale dei “piani alti” è un collegamento internazionale fondamentale, ma un’infrastruttura con problematiche strutturali
E’ sempre una questione di punti di vista. Da quale ottica si vedono cose e situazioni.
La Val Roya in una descrizione panoramica è un bellissimo territorio dove si alternano boschi di lecci a uliveti, paesi arroccati a versanti inabitati, ponti romani, costruzioni militari della seconda guerra mondiale e tanto altro.
La visuale si fa dettagliata se a percorrere la valle si è sul treno che porta da Ventimiglia a Cuneo ma diversa se la si percorre a ritroso. Cambia il campo visivo, la prospettiva. Tra le gallerie riesci a cogliere ciò che al ritorno non vedi e viceversa, e così le anse del fiume, le insenature delle montagne, i paesi medioevale e moderni, mostrano e nascondono a seconda della direzione.
Cogli il glicine fiorito, una pecora con gli agnelli, un campanile che all’ andata non avevi visto, ma ora non scorgi quei cipressi arrampicati sui ripidi muretti a secco. Eppoi, c’è lui, il fiume Roya che ti accompagna in tutto il tragitto, con la sua forza e pienezza date le insistenti piogge di questi giorni. A strapiombo lo vedi e lo insegui con lo sguardo e t’incanti, nel chiederti come sia, che a volte sembra vada in senso opposto, ora verso la montagna ora verso il mare, ma è sempre una questione di ottica, forse, di
illusione ottica, dipende dall’orientamento…
Ed è sempre una questione di punti vista la chiusura di questo magnifico tratto ferroviario. A guardarlo dalla visuale dei “piani alti” è sì un collegamento internazionale fondamentale, ma un’infrastruttura con problematiche strutturali che comporta un dispendio di risorse economiche e non un guadagno, necessario per cui fare serie valutazioni su un futuro meglio gestito con probabili tagli di fermate o addirittura soppressione di numerosi treni. Altra visuale è di chi usufruisce del treno per incontri d’amore, gite
turistiche o per lavoro dove il treno diventa mezzo di contatto, condivisione, opportunità e sviluppo.
E come non cogliere la prospettiva di chi fa funzionare quei treni, chi opera la manutenzione di quella linea, non un’ opportunità ma un lavoro. Mi sono impegnata perché l’angolatura di osservazione della tratta Ventimiglia- Cuneo fosse la più ampia possibile, molto mi sarà sfuggito, ma l’ottica è una sola: la lungimiranza!
La Val Roya in una descrizione panoramica è un bellissimo territorio dove si alternano boschi di lecci a uliveti, paesi arroccati a versanti inabitati, ponti romani, costruzioni militari della seconda guerra mondiale e tanto altro.
La visuale si fa dettagliata se a percorrere la valle si è sul treno che porta da Ventimiglia a Cuneo ma diversa se la si percorre a ritroso. Cambia il campo visivo, la prospettiva. Tra le gallerie riesci a cogliere ciò che al ritorno non vedi e viceversa, e così le anse del fiume, le insenature delle montagne, i paesi medioevale e moderni, mostrano e nascondono a seconda della direzione.
Cogli il glicine fiorito, una pecora con gli agnelli, un campanile che all’ andata non avevi visto, ma ora non scorgi quei cipressi arrampicati sui ripidi muretti a secco. Eppoi, c’è lui, il fiume Roya che ti accompagna in tutto il tragitto, con la sua forza e pienezza date le insistenti piogge di questi giorni. A strapiombo lo vedi e lo insegui con lo sguardo e t’incanti, nel chiederti come sia, che a volte sembra vada in senso opposto, ora verso la montagna ora verso il mare, ma è sempre una questione di ottica, forse, di
illusione ottica, dipende dall’orientamento…
Ed è sempre una questione di punti vista la chiusura di questo magnifico tratto ferroviario. A guardarlo dalla visuale dei “piani alti” è sì un collegamento internazionale fondamentale, ma un’infrastruttura con problematiche strutturali che comporta un dispendio di risorse economiche e non un guadagno, necessario per cui fare serie valutazioni su un futuro meglio gestito con probabili tagli di fermate o addirittura soppressione di numerosi treni. Altra visuale è di chi usufruisce del treno per incontri d’amore, gite
turistiche o per lavoro dove il treno diventa mezzo di contatto, condivisione, opportunità e sviluppo.
E come non cogliere la prospettiva di chi fa funzionare quei treni, chi opera la manutenzione di quella linea, non un’ opportunità ma un lavoro. Mi sono impegnata perché l’angolatura di osservazione della tratta Ventimiglia- Cuneo fosse la più ampia possibile, molto mi sarà sfuggito, ma l’ottica è una sola: la lungimiranza!
Laura Pasi
PeS – Petali e Sfumature