Massimiliano Moroni: “Che nessuno pensi di strumentalizzare l’esito del referendum sul Casinò”

17 aprile 2013 | 19:30
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Massimiliano Moroni: “Che nessuno pensi di strumentalizzare l’esito del referendum sul Casinò”

“Invito tutte le forze politiche e il cda a prendere atto in maniera asettica del risultato e compiere un ulteriore sforzo affinché ci sia tutela per tutti i lavoratori e fare in modo che non un solo posto venga cancellato”,dichiara il consigliere Moroni

“Invito tutte le forze politiche, il sindaco, i membri del Cda della Casinò Spa, i sindacati, a non strumentalizzare in alcun modo l’esito del referendum, ma a prendere atto in maniera asettica del risultato e compiere un ulteriore sforzo affinché ci sia la tutela massima per tutti i lavoratori e fare in modo che non un solo posto venga cancellato, in maniera da tutelare la più grande azienda della provincia”, sono parole del consigliere di maggioranza Massimiliano Moroni a due giorni dal referendum in cui venerdì 19 aprile i dipendenti saranno chiamati ad approvare o a rigettare l’ipotesi di accordo siglata il 28 marzo tra cda e sindacati (con l’esclusione della Cgil).

“Un piano di esuberi che ha tutte le caratteristiche di una forzatura e che assume i contorni di una pressione psicologica” – dichiara il consigliere Moroni – “si va oltre quello che il consiglio comunale ha intimato al cda, ovvero tagli per 5 milioni e non per 9 milioni di euro. Devo dire che molti colleghi giovani e anche qualche anziano hanno accusato il colpo, non vorrei che questa situazione degenerasse in gesti estremi: sul tavolo della Prefettura, solo un mese fa, si è parlato di 80 esuberi e nell’imminenza del referendum si arriva a 123. L’amministrazione del Casinò dovrà accettare quello che è stato deciso in consiglio comunale”.

“A livello sindacale abbiamo assistito da maggio 2012 alla firma di accordi scritti e poi rigettati in cui si diceva che per andare avanti occorreva sfruttare i fondi anticrisi per il prepensionamento” – aggiunge Massimiliano Moroni – “le trattative sindacali insistevano sul fatto che la cosa essenziale fosse di dare 100.000 euro a persone che avevano già i requisiti per andare in pensione e in questo modo si è perso un altro anno di trattative non facendo nulla per salvare la casa da gioco”.

“Il Casinò di Campione d’Italia, che l’anno scorso ha vissuto la stessa situazione della nostra casa da gioco, si è mosso per tempo” – fa notare Moroni – “e l’anno scorso ha risparmiato 17 milioni con il contratto di solidarietà, tagliando costi e stipendi ma senza arrivare ai licenziamenti”.

“Ribadiamo di essere disposti a fare sacrifici" – sottolinea il consigliere Moroni – "ma abbinati ad un’assunzione di responsabilità oggettiva dei responsabili che ci hanno portato a questa situazione di default, ovvero il management e i cda che si sono succeduti in questi anni".

Moroni conclude: "Come consigliere comunale mi sto inoltre attivando in ambito legale per valutare gli strumenti appropriati affinché itutti coloro che hanno causato questo defauilt –  il default di una società partecipata –  ne rispondano".