Casinò, Lettera di Ugl Terziario ai lavoratori sul referendum del 19 aprile: “Votate con serenità”

15 aprile 2013 | 14:08
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Casinò, Lettera di Ugl Terziario ai lavoratori sul referendum del 19 aprile: “Votate con serenità”

La crisi non si risolve bocciando l’accordo (migliorabile)per farne un altro o ricorrere ai contratti di solidarieta’ – una possibile soluzione – ma devono avere garanzie di copertura e al momento attuale queste non ci sono”,così il segretario aziendale

L’azienda ha presentato un piano di risanamento, disdicendo nei fatti gli accordi sindacali, dichiarando di voler cercare un’intesa con le organizzazioni sindacali per evitare la possibilità’ di utilizzare ammortizzatori sociali che sono il preambolo di licenziamenti collettivi (chiamati anche in maniera delicata ‘esuberi’). Non potendo aderire, per mancanza di fondi, ad altri istituti ci siamo resi disponibili a ricercare di concerto strumenti che non prevedono licenziamenti e che non gravitino esclusivamente sulle condizioni economiche e normative dei lavoratori.

L’ipotesi, siglata e non si nasconde con molta sofferenza, dalla maggioranza delle Organizzazioni Sindacali non e’ sicuramente la panacea di tutti i mali ma sicuramente mette momentaneamente l’azienda al riparo da quella difficoltà’ che potrebbero porre a rischio la prosecuzione dell’attività. Prima di addentrarci nella spinosa tematica , pero’ bisogna fare una premessa perché’ queste cose la nostra organizzazione le ha dette in tempi non sospetti, quando non era di moda farlo e quando le vacche erano grasse e non grasse e nere come la notte che stiamo attraversando.
Sono anni che la nostra sigla sindacale lancia allarmi sui conti preoccupata per la rovinosa spirale che si sarebbe creata per la mancanza di liquidità’ denunciando l’immane rischio del default, spirale che adesso finisce inevitabilmente di ripercuotersi su tutti i lavoratori.
Ricordiamo benissimo coloro che ridevano di tutto ciò’, ci accusavano di eccessivo allarmismo, di giocare allo sfascio purtroppo, i fatti ci hanno dato ragione e, la cosa, non e’ certamente motivo di orgoglio anzi, e’ da incazzatura. Nella giornata di venerdì tutti i lavoratori e le lavoratrici del Casino’ , con comprensibile preoccupazione , saranno chiamati tramite il sistema democratico del referendum ad esprimere il loro voto\giudizio sull’ipotesi firmata il 28 marzo scorso.

La crisi non si risolve bocciando l’accordo (migliorabile e perfettibile) per farne un altro o ricorrere ai contratti di solidarieta’ che sono una possibile soluzione ma devono avere delle garanzie economiche di copertura e "al momento attuale queste non ci sono e potrebbero non arrivare mai’ e ancora ‘domande di solidarieta’ accettate con riserva (oggi e’ aleatorio) perche’ lavoriamo solo sui fondi stanziati ad oggi esauriti e altri fondi potrebbero non arrivare mai" queste le parole e non altre quelle pronunciate dalla dottoressa Rita Cammuso del Ministero del Lavoro che, come assicurato presto le mettera’ nero su bianco.
Sfidiamo chiunque a sostenere il contrario .TUTTI devono sapere che siamo in un momento in cui bisognerebbe ascoltarsi e ragionare e le cose che sentiamo in questi giorni fanno pensare che non siamo stati capaci di ascoltarci a partire dalla regola che tutti abbiamo una famiglia, sarebbe una fuga dalla realta’. Smettiamola di dividerci in falchi (parlano di incontro romano andato male) o colombe (sostengono che sono stati fatti passi avanti e che i ‘soldi’ stanno arrivando), non permettiamo che dominino i tatticismi politici e come in questi casi , rimpallarsi le responsabilita’ con la paradossale politica della teoria e, tutto sulla pelle dei lavoratori, la pratica e’ un’altra cosa l’unica verita’ e’ che la situazione drammatica .

Siamo certi,che ancora una volta i lavoratori dimostreranno di fregarsene di quanti dicono, scrivono, fanno, ordiscono per avere un pochino di visibilita’ o far piacere a qualche loro amico. Indipendentemente dall’impegno di queste persone, francamente non importa proprio nulla a nessuno, sono affari suoi non nostri piuttosto pensino magari a riparare i danni creati quando amministravano ignorando il problema. Ancora un dettaglio che forse dettaglio non e’, la Legge Fornero citata spesso a sproposito, non garantisce il posto di lavoro a nessuno anzi, parla apertamente di esuberi con le conseguenze a tutti note.
La cruda realtà’, per chi ritiene di percorrere altre strade, e’ una sola anche se brutale, bisogna trovare i ‘soldi’ e le notizie di questi giorni sui ‘media’ certamente non aiutano. Da questo dato di fatto riteniamo di essere nell’emergenza dell’emergenza e il referendum che stiamo per votare e’ un appuntamento importante che permettera’ con la responsabilita’ di  tutti noi di iniziare un percorso di condivisione o meno di questa scelta perche’ il momento e’ drammatico e il futuro e’ ancora piu’ incerto. E’ tempo di mettere da parte i tatticismi , le antipatie , i personalismi , assumendosi individualmente ogni responsabilità’ votando si o no .

Infine, pur essendo tra le organizzazioni sindacali che hanno siglato l’accordo, NON DIAMO INDICAZIONI DI VOTO pero’ invitiamo invece tutti i lavoratori che sono il patrimonio di questa azienda, ad esprimersi con serenita’ al voto con un si o un no.

Il segretario aziendale
Roberto Spina