Anche la Cisl a difesa della linea Ventimiglia-Cuneo

3 aprile 2013 | 10:31
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Anche la Cisl a difesa della linea Ventimiglia-Cuneo
Anche la Cisl a difesa della linea Ventimiglia-Cuneo
Anche la Cisl a difesa della linea Ventimiglia-Cuneo

“La Cuneo–Ventimiglia–Nizza è per vocazione una linea turistica. Collega la pianura Cuneese con le Alpi Marittime, le spiagge Liguri e la costa Francese. Ma c’è anche una mobilità che non è solo turistica, o lavorativa, ma anche sanitaria”

La soppressione del treno che collega la Liguria al Piemonte turismo, ambiente, mobilità per lavoratori e studenti sarebbero fortemente penalizzati.  La Cisl ha chiesto l’attivazione di un tavolo di confronto con l’Assessore regionale ai Trasporti della Liguria, Enrico Vesco, e tutte la Parti Sociali per la ricercare di una una soluzione che eviti al nostro territorio una ulteriore penalizzazione.

Nell’orario ferroviario estivo, che entrerà in vigore a giugno, non è menzionata la tratta Ventimiglia–Cuneo. Trenitalia ovviamente non eroga un servizio che non è pagato da nessuno. Decisione, l’eliminazione della linea, presa dall’autorità competente della tratta Cuneo-Ventimiglia, cioè la Regione Piemonte, che è la "proprietaria" di quel servizio, e che, tra l’altro, ha anche ridotto drasticamente le corse in tutto il trasporto regionale del Piemonte.

D’accordo le esigenze di spending review, ma la decisione della Regione Piemonte di non farsi carico almeno del 50% dei costi, giacché la Regione Liguria per bocca dell’assessore ai trasporti Enrico Vesco, si è detta disponibile a contribuire alla tenuta in vita della linea (ma non al pagamento totale dei costi) mettendo a disposizione le risorse per il restante 50%, costringe, di fatto, alla soppressione della linea, penalizzando fortemente il turismo del ponente ligure con ripercussioni negative anche per la mobilità del basso Piemonte.
Situazione questa davvero inaccettabile. La Cuneo–Ventimiglia–Nizza è per vocazione una linea turistica. Collega la pianura Cuneese con le Alpi Marittime, le spiagge Liguri e la costa Francese. Ma c’è anche una mobilità che non è solo turistica, o lavorativa, ma anche sanitaria. Sono molti i pazienti che utilizzano la tratta per andarsi a curare nelle strutture sanitarie cuneesi. Un infrastruttura che è riuscita a sopperire ad una morfologia del territorio piuttosto complessa. Se confrontata con le altre linee alpine, in particolare quella del Frejus (via Modane) e quella del Lötschberg (via Domodossola), risulta competitiva anche per quanto concerne il traffico merci. Sopprimerla significa penalizzare fortemente i territori del basso Piemonte e della Riviera Ligure, oltre che andare in controtendenza rispetto a quanto concerne un’idea di futuro che da più parti si sta tracciando, mi riferisco alla Green Economy. Ci sarà sempre meno spazio per tecnologie e produzioni inquinanti.

Dovremo avere un maggior rispetto dell’ambiente. Viceversa eliminare la tratta ferroviaria Cuneo-Ventimiglia significa aumentare il traffico di vetture, camion e moto circolanti in Val Roja. Traffico che già ora, specie nei fine settimana, è a livelli eccessivi. Il risultato di un aumento di traffico non può che essere un conseguente intasamento della viabilità, fenomeno questo favorito anche delle continue frane e sensi unici alternati. Tra l’altro già ora il Tunnel del Colle di Tenda non riesce a sopportare l’attuale traffico, figuriamoci se il traffico dovesse aumentare. Ma ci sarà anche una conseguenza dannosa per la salute: un aumento intollerabile dell’inquinamento da gas di scarico.
Noi come Cisl diamo un importante valore a questa tratta perché difenderne l’esistenza significa, oltre che difendere un servizio vitale per il territorio e indirettamente anche posti di lavoro ( è da tenere presente eventuali e possibili tagli del personale soprattutto nell’indotto già colpito pesantemente negli ultimi anni) significa anche promuovere una mobilità ecosostenibile. Lo scorso anno la soppressione delle tre fermate (Bevera, Airole e Olivetta San Michele) decisa unilateralmente dalla Regione Piemonte aveva creato forti disagi tra studenti e lavoratori di quelle zone, ma la decisione di sopprimere definitivamente la tratta avrà effetti ancora più pesanti. Creerà dei veri e propri danni al territorio. In particolare per quanto concerne il turismo.
Tanti sono i turisti che nei mesi invernali usano questa tratta per accedere alle principali stazioni sciistiche del basso Piemonte, e ancora di più, nella bella stagione e in estate, sono i turisti che nei fine settimana la utilizzano per fare il viaggio contrario e venire in vacanza al mare.

La scelta della Regione Piemonte è una scelta a nostro avviso ingiusta che, tra l’altro, va a vanificare il lavoro che Imprenditori e amministrazioni locali stanno facendo per cercare di risollevare il turismo del ponente Ligure. Non si può ripartire tagliando i servizi. La Cisl chiede l’attivazione di un tavolo di confronto con l’Assessore regionale ai Trasporti della Liguria, Enrico Vesco, e tutte la Parti Sociali interessate al problema per ricercare una soluzione che eviti al nostro territorio, con la soppressione della linea Ventimiglia–Cuneo, una eccessiva penalizzazione. Occorre che si avvii immediatamente un dialogo costruttivo tra gli amministratori delle due regioni coinvolte. Serve da parte della Regione Liguria il massimo impegno e la massima determinazione nella difesa del nostro territorio ed anche che sia coinvolto del problema il Governo. 

Cisl Imperia
Il Segretario Generale 
Claudio Bosio