A Sanremo in esposizione una rivisitazione di Dorian Gray della scultrice Melissa Marcello

L’artista sanremese e milanese d’adozione Melissa Marcello alias Meme, giovane promessa del campo dell’arte che dopo le esposizioni delle sue performance artistiche avvenute nella capitale della moda ha deciso di fare un ritorno a casa per dimostrare a che punto sia giunta la sua maturità artistica.

La giovane Melissa sta attraversando un periodo florido per quanto concerne l’ambito pittorico e detta mostra sarà il punto di partenza per quel mondo "neo-bohème" fatto di sognatori sconosciuti e di arte come nuovo stile di vita in un periodo storico cupo come quello odierno che non da spazio ne al benessere ne alla speranza che i sogni spesso infondono.

Allora le arti sono la reazione a questa situazione e Meme nelle sue opere racconta il mondo di oggi, il consumismo, l’edonismo che per via della crisi economica stanno diventando un lontano ricordo. In "Beauty & Damnation" l’artista tratta un ulteriore tema, quello della celebrazione e del culto della bellezza e il mondo di Meme prende spunto da un concetto molto particolare, essenziale e specchio dei tempi moderni. In questo globo terrestre cosi consumista in cui si cerca di volere tutto e subito, è giunto il momento di creare una dimensione lontana da tutto ciò, una sorta di Arcadia dove seppur è imperativo cogliere l’attimo per via della frenesia della vita, è giusto fermarsi un momento a contemplare l’arte e il bello che ci circonda.

L’espressione artistica di Meme è una totale personale rivisitazione della grande arte del secolo scorso, dove il suo tocco ed estro focalizzano l’attenzione sulla deriva dei sentimenti nel consumismo. Ma sulla tela questa criticità viene messa da parte per dare spazio allo stato d’animo, vero specchio dell’anima che offre la vera weltanschauung di questa giovane e decisa artista. Ansia, paure, infelicità sono i temi che su tela e non solo vengono esorcizzati. Utilizza semplici oggetti d’uso comune che trasforma in qualcosa di concreto e reale agli occhi, una sfida dell’arte povera contro quegli elementi che da un profano verrebbero buttati nella spazzatura.

Non solo pittura ma anche rappresentazioni in ceramica, le quali usando sempre oggetti e mezzi di uso comune come i bicchieri di un fast food ad esempio evidenzia quanto la nostra vita sia frenetica, dove non ci sia tempo per far nulla, dove non ci sia più tempo per vivere le nostre tradizioni. Una rappresentazione dei desideri dell’uomo, che oniricamente mangiando o bevendo la scultura, ipoteticamente si ottiene il desiderio di quanto desiderato e si placca la voglia senza alcuna fatica, il nutrirsi non è più un bene primario ma una necessità secondaria. Il messaggio finale che Meme trasmette è di valorizzare il tempo, la quotidianità e gli oggetti per trasformare tutto ciò in emozione, colore e quella kairos che è nell’animo di chi ha gli intelletti fini.