Porto di Imperia Spa,depositato il piano concordatario.Argirò:”Intesa con le banche entro 30 giorni”

21 marzo 2013 | 17:31
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Porto di Imperia Spa,depositato il piano concordatario.Argirò:”Intesa con le banche entro 30 giorni”
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Porto di Imperia Spa,depositato il piano concordatario.Argirò:”Intesa con le banche entro 30 giorni”
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Porto di Imperia Spa,depositato il piano concordatario.Argirò:”Intesa con le banche entro 30 giorni”
Porto di Imperia Spa,depositato il piano concordatario.Argirò:”Intesa con le banche entro 30 giorni”

La futura approvazione della procedura concordataria, insieme all’accordo con le banche e all’uscita dalla società Acquamare con la retrocessione delle quote al Comune di Imperia, sarà un requisito fondamentale per la proroga della concessione demaniale

"Il piano concordatario che abbiamo presentato questa mattina presso il Tribunale di Imperia rientra nella fattispecie del piano in continuità aziendale, ovvero si ritiene che l’azienda sia nella condizione di andare avanti, pagando il proprio passivo. Il tema cruciale è la soluzione del problema con le banche e la relativa ipoteca. E’ vitale creare le condizioni sostanziali per un’intes a 30 giorni da oggi. èer evitare di creare situazioni molto difficili con ripercussioni negative anche sul nostro piano". Sono parole di Giuseppe Argirò, amministratore unico della Porto di Imperia Spa, in merito al piano concordatario dell’azienda,  un documento, frutto di un approfondito e complesso studio, che contiene una ristrutturazione dei debiti della società ed un rapporto con i creditori.

"Lo stato di insolvenza della Porto di Imperia Spa nasce da vicende esterne alla società ed in particolare le vicende dell’insolvenza del contraente generale, e le conseguenze che questa insolvenza ha determinato sul rispetto delle condizioni previste dalla convenzione demaniale. Questa insolvenza ha generato uno stato di crisi di liquidità", spiega Giuseppe Argirò

Il piano era stato richiesto, con riserva, il 20 settembre 2012 da parte dell’allora amministrazione giudiziario Dante Benzi. Lo scorso 29 gennaio, quando sarebbero scaduti i termini, il giudice del Tribunale di Imperia Ottavio Colamartino aveva concesso una proroga di due mesi. La decisione era avvenuta quattro giorni dopo la nomina del nuovo Amministratore Unico della società Giuseppe Argirò, che ha quindi subito avviato un’attenta e minuziosa analisi per giungere oggi alla presentazione del piano concordatario per il salvataggio della S.p.a..

La futura approvazione della procedura concordataria, insieme all’accordo con le banche e all’uscita dalla società di Acquamare con la retrocessione delle quote al Comune di Imperia, sarà un requisito fondamentale per la proroga della concessione demaniale. Condizione necessaria per poter evitare il fallimento della Porto di Imperia S.p.a., drammatico epilogo che comporterebbe un danno incalcolabile per la stessa economia del territorio in un momento già difficile.

"Ieri abbiamo avuto con il Comune, chiesto espresssamente da noi" – aggiunge Giuseppe Argirò – "in cui abbiamo anticipato i contenuti del piano ed il percorso tecnico e giuridico che si sta compiendo, per una questione di rispetto istituzionale. Approfitto per ringraziare il dottor Marchione e l’amministrazione per il sostegno e la disponibilità messe in campo finora. Già nel corso della prossima settimana ci sarà un incontro importante in modo da porre le basi per la definizione delle varie vertenze"

Il porto di Imperia, pur con tutti i problemi che deve ancora affrontare, rappresenta una potenzialità irrinunciabile, sia per il lavoro diretto, con 28 dipendenti, di cui 14 ormeggiatori e 14 amministrativi, sia per quello indotto, quantificabile nell’ordine delle 300 unità, prevalentemente agenzie marittime che lavorano con la Porto di Imperia Spa. con conseguenti ripercussioni rilevanti sotto il profilo occupazionale. La società infatti è proiettata verso il futuro, sicura di poter dare un apporto significativo all’economia locale. Lo testimoniano i numerosi interventi svolti nelle ultime settimane come la pulizia dell’autorimessa, il risanamento dell’area un tempo posta sotto sequestro e il bando per l’esame dei fondali avviato proprio in questi giorni.