Parroco brucia foto di Benedetto XVI, la lettera del sindaco di Castelvittorio al Vescovo

4 marzo 2013 | 14:21
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Parroco brucia foto di Benedetto XVI, la lettera del sindaco di Castelvittorio al Vescovo

“Come Sindaco e fedele, desidero chiedere il Suo intervento affinché il parroco venga ammonito e ripreso[… ]e soprattutto, ho fiducia che egli possa comunque continuare la propria attività pastorale nel nostro piccolo borgo”, scrive G. Stefano Orengo

"A nome mio e dell’Amministrazione Comunale di Castel Vittorio, informo la Signoria Vostra sul fatto increscioso avvenuto durante la Santa Messa di domenica 3 marzo u.s. Preciso che ero presente personalmente alla funzione religiosa e posso quindi testimoniare fedelmente su quanto accaduto; prima dell’inizio dell’omelia il parroco don Andrea Maggi ha mostrato ai fedeli l’immagine del Papa Benedetto XVI precedentemente innalzata su un lungo bastone e, dopo avere commentato che il dimissionario Papa aveva abbandonato le” proprie pecorelle” e quindi dandogli del “codardo”, ha avvicinato la fotografia al candeliere acceso e ha bruciato completamente l’immagine".
Inizia così la lettera che il sindaco di Castel Vittorio, GIan Stefano Orengo, ha indirizzato a Monsignor Alberto Maria Careggio, Vescovo della Diocesi di Ventimiglia-Sanremo, a seguito del gesto di Don Andrea Maggi, parroco del piccolo paese dell’entroterra, che durante la messa di ieri ha bruciato una foto di Benedetto XVI.

Il primo cittadino di Castel Vittorio chiede quindi una presa di posizione da parte della Curia, auspicando una soluzione che non comporti l’allontanamento del parroco:

 "A questo punto il sottoscritto e gran parte delle persone intervenute alla funzione religiosa hanno abbandonato la Chiesa, aspettando il sacerdote all’uscita, il quale, nonostante le numerose contestazioni che gli venivano rivolte , ha confermato il proprio pensiero e ribadito più volte la propria posizione nei confronti del Papa. Come Sindaco e fedele, desidero chiedere il Suo intervento affinché il parroco venga ammonito e ripreso, augurandomi che siano poste in atto misure che non ledano in maniera significativa quanto di buono fin’ora operato dal sacerdote e, soprattutto, ho fiducia che egli possa comunque continuare la propria attività pastorale nel nostro piccolo borgo"