Gli animali non sono come rifiuti da conferire in “discariche” a un tanto al kg

9 marzo 2013 | 10:51
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Gli animali non sono come rifiuti da conferire in “discariche” a un tanto al kg

La LNDC rende noto che la sezione di Ventimiglia, accogliendo l’appello di tantissime persone sensibili e preoccupate, ha adottato ufficialmente 63 cani e circa 80 gatti

Riceviamo e pubblichiamo questa lettera inviata dalla Lega Nazionale per la Difesa del Cane

In merito alla deportazione dei cani – avvenuta pochi giorni fa – dal canile di Ventimiglia, gestito dai volontari della Lega Nazionale per la Difesa del Cane, alla struttura di proprietà della Pluto s.r.l. di Sanremo, la LNDC rende noto che la sezione di Ventimiglia, accogliendo l’appello di tantissime persone sensibili e preoccupate, ha adottato ufficialmente 63 cani e circa 80 gatti.
Una decisione che, da una parte, comporta un aggravio economico significativo per i volontari, dall’altra una sicura tutela degli animali più anziani o malati che potranno continuare a vivere
in un contesto di benessere, curati e accuditi dai volontari con la speranza di una sistemazione adeguata in famiglia.
Mentre il modello delle piccole e medie strutture diffuse sul territorio si afferma come uno dei pilastri per la prevenzione del randagismo, insieme alla sterilizzazione, all’anagrafe canina, alle campagne di adozione, di sensibilizzazione e informazione, il Comune di Ventimiglia ha deciso per una deportazione di massa di cui non si comprende il vero senso neppure da un punto vista economico, visto che in realtà i Cittadini saranno obbligati a "sborsare" 67.013,00 euro in più dei costi attuali relativi alla gestione LNDC del rifugio della città di confine.
Se inizialmente le "s.r.l." possono garantire un "prezzo" al ribasso nel medio e lungo termine, sono molto più costose delle strutture "a misura di cane".
Infatti, come le recenti esperienze insegnano, i gestori di queste prigioni non hanno alcun interesse alla risoluzione del problema "randagismo", che rappresenta per loro una lauta e inesauribile fonte di guadagno. Tuttavia, al dr. Giovanni Bruno e alla dott.ssa Luciana Lucianò, Commissari al Comune di Ventimiglia a cui la Lega Nazionale per la Difesa del Cane ha fatto pervenire numerose richieste per ottenere un incontro che non è stato mai concesso, ribadiamo che non sempre quelle apparentemente più economiche sono le soluzioni migliori, poiché il benessere dei cittadini, e degli animali per l’organo monocratico a capo del governo di un Comune deve essere la norma di tutti i provvedimenti.
Il problema del randagismo va risolto localmente come è stato fatto in buona parte della nazione dove la legge viene applicata. I cani non sono rifiuti da conferire in "discariche" a un tanto al kg, ma soggetti da tutelare.
Non possiamo credere che solo un criterio di economicità sia alla base della scelta del trasferimento a Sanremo degli animali dei Comuni in questione, ospitati da anni nel rifugio di Ventimiglia, dove annualmente entravano circa 400 cani a cui l’associazione per oltre quaranta anni ha garantito non solo il benessere, ma anche una adozione in famiglia. Se i Commissari del Comune di Ventimiglia considerano questi animali merce di cui liberarsi, allora basta interrompere la loro vita ed evitare l’umiliazione di ulteriori sofferenze nel nome di una retta economica.
Per fortuna oggi né la normativa né il senso civico, orientato alla disponibilità a cooperare per il miglioramento della società in cui si vive, lo consentono.
Ricordiamo che da tutto il contesto della Legge quadro in materia di animali di affezione e prevenzione del randagismo, si evidenziano le responsabilità del Comune, della Asl e della Regione.
Non solo. Il combinato disposto tra la legge 281/91 e la 189/2004 sui maltrattamenti, porta a considerare maltrattamento l’eradicazione. Dopo tanti anni di buona permanenza, dei cani non dovrebbero essere sottoposti ad uno stress psicofisico con conseguenze irreversibili; sotto l’aspetto giurisprudenziale è da rilevare come la letteratura riconosca l’infliggere una condizione di stress come maltrattamento e definisca la sofferenza degli animali legata anche ad aspetti non semplicemente fisiologici.
Così, la sentenza n. 175 del gennaio 2008 della Cassazione penale, sezione III, ha affermato che la sofferenza può consistere nei soli patimenti; la deportazione dei cani, dunque, ha significato, alla luce della giurisprudenza sopra citata, infliggere volontariamente sofferenze.
Nondimeno, anche in caso di “trasferimento”, il Sindaco rimane il responsabile dei cani prelevati sul proprio territorio e collocati in strutture site in altri Comuni e deve obbligatoriamente: informare del trasferimento dei cani il Servizio Veterinario dell’Azienda Sanitaria Locale competente per territorio della struttura individuata; effettuare personalmente verifiche periodiche sullo stato di salute e benessere dei propri animali, non meno di una volta l’anno; dare comunicazione dei risultati ottenuti e dello stato di salute e benessere degli animali al
Consiglio Comunale anche nel Rendiconto della Gestione.
Crediamo che la decisione dei Vertici del Comune, oltre che provocare un grave danno alla salvaguardia del benessere degli animali, sia lesiva dell’immagine di una città con forte vocazione turistica dove, a quanto pare, la sensibilità per i più deboli non conta nulla. Lega Nazionale per la Difesa del Cane continuerà la sua battaglia di civiltà, legalità e trasparenza nelle sedi più disparate, anche attraverso pubbliche denunce di informazione in merito a quanto accaduto.
Pertanto, chiediamo ai cittadini italiani che hanno a cuore la tutela e i diritti degli animali di intervenire scrivendo una mail e fax di protesta per quanto sopra citato indirizzandola al nr. di Fax 0184/35.25.81 – 0184/35.19.90

Lega Nazionale per la Difesa del Cane
Ventimiglia