Emergenza sociale, l’impegno quotidiano del distretto sociosanitario di Ventimiglia

7 marzo 2013 | 12:37
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Emergenza sociale, l’impegno quotidiano del distretto sociosanitario di Ventimiglia
Emergenza sociale, l’impegno quotidiano del distretto sociosanitario di Ventimiglia
Emergenza sociale, l’impegno quotidiano del distretto sociosanitario di Ventimiglia
Emergenza sociale, l’impegno quotidiano del distretto sociosanitario di Ventimiglia

“I problemi di Ventimiglia sono gli stessi che vediamo a livello nazionale” – commenta Isabella Berrino – “la più grave problematica è quella abitativa. Perdita del levoro e perdita dell’alloggio, per impossibilità di far fronte alle spese di affitto”

L’attuale periodo di particolare e preoccupante emergenza sociale, che riguarda il ponente ligure così come il resto d’Italia, richiede di far fronte a situazioni di indigenza che possono precipitare velocemente, ed altrettanto prontamente è richiesto l’intervento dei Servizi Sociali.

Abbiamo incontrato le due dirigenti dei Servizi Sociali del Comune di Ventimiglia, Isabella Berrino, direttore sociale del distretto sociosanitario di Ventimiglia e Daniela Perrachon, coordinatore dell’ ATS dei Comuni di Ventimiglia, Airole e Olivetta San Michele.

“Ventimiglia ha un doppio ruolo” – spiega la dottoressa Isabella Berrino – “capofila del distretto sociosanitario, che racchiude 17 comuni del comprensorio, parte sociale e sanitaria, e gestore dei servizi socio-assistenziali per i tre Comuni. La dottoressa Luciana Luciano è il commissario di riferimento ma anche il presidente comitato sindaci del distretto sociosanitario”.

“I problemi di Ventimiglia sono gli stessi che vediamo anche a livello nazionale” – continua Isabella Berrino – “persone che a fronte della perdita del lavoro perdono l’alloggio, non sono più in grado di mantenere i famigliari. Attualmente la più grave problematica è quella abitativa: una parte importante del nostro impegno è diretta al pagamento o all’integrazione di affitti, bollette e utenze. Mai come in questo momento sarebbe necessaria una buona politica abitativa popolare”.

Il Comune di Ventimiglia ha rinnovato la convenzione con Caritas Intemelia, con cui ha realizzato – nel corso del 2012- 68 integrazioni al reddito, 97 contributi per alloggi, 54 cure sanitarie, 115 servizi alla persona, buoni spesa ed interventi minori.
Il ruolo della Caritas è la cura delle persone di passaggio, il pronto aiuto, mentre l’intervento economico passa attraverso il Comune, che attualmente si occupa di 16 minori in affido famigliare, 15 minori in struttura, 50 minori in affido familiare, 45 anziani in casa riposo , 17 disabili in strutture specifiche

“Riceviamo fondi dalla Regione” – sottolinea Daniela Perrachon – “ma sono sempre meno ogni anno, mentre la domanda a livello sociale sta aumentando. Soprattutto da parte dei giovani, i veri poveri, che sono meno in difficoltà nei nuclei famigliari dove è presente anziano, perché un anziano significa una pensione e quindi un reddito. Inoltre, il fatto che siano aumentate le richieste di aiuto non solo in denaro, ma in generi alimentari, è un segnale di quanto sia grave questa crisi".

La spesa complessiva del Comune di Ventimiglia per interventi e servizi (dati Istat 2011), esclusi gli asili nido, è stata di 2.185.000 euro, da cui sono esclusi i servizi distrettuali: il Centro Alzhaimer, il Fondo per la non-autosufficienza (un contributo mensile di 350 euro pagato dalla Regione per anziani e disabili non autosufficienti) , trasporto disabili, assistenza educativa alunni disabili)

La spesa 2012 per le strutture che ospitano anziani è stata di 425.000 euro, per un totale di 45 persone assistite, a cui vanno aggiunti 170.000 euro per 70 anziani per i quali è richiesta l’assistenza domiciliare. Altro dato in aumento i minori segnalati dal tribunale, allontanati dal nucleo famigliare per gravi problematiche connesse ai genitori, per i quali la spesa del 2012 è stata di 536.000 euro.

La mappa dei servizi sociali include inoltre le cooperative: Punto Service per l’assistenza domiciliare, Giobel per l’assistenza educativa ai disabili, il Faggio per il centro Alzhaimer, oltre alla Spes (per i disabili), l’associazione di volontariato Caritas Intemelia (per gli indigenti), la Auser (per gli anziani), e per quanto riguarda i minori, le Suore dell’Orto e il centro l’Ancora.

“Spazio Famiglia è una delle strutture che purtroppo ha chiuso l’attività nel 2010” – aggiunge Daniela Perrachon – “dava un contributo importante all’assistenza dei minori. Sempre dal 2010 abbiamo dovuto tagliare i voucher per anziani erogati per sostegno alla persona”.

Il numero complessivo di anziani e disabili assistito è di 630, mentre i minori in strutture e in affido educativo sono 536.

“Ritengo sia di vitale importanza” – conclude Isabella Berrino – “un piano di sviluppo locale, dobbiamo poter contare sulle capacità del nostro territorio. Per fare un esempio, il Comune di Vallecrosia ha dato terreni incolti a persone che li coltivano, e ricevono una parte dei prodotti”