Commemorazione di Thomas Hanbury ai Giardini Botanici nel 106° anniversario della scomparsa

7 marzo 2013 | 14:28
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Commemorazione di Thomas Hanbury ai Giardini Botanici nel 106° anniversario della scomparsa
Commemorazione di Thomas Hanbury ai Giardini Botanici nel 106° anniversario della scomparsa
Commemorazione di Thomas Hanbury ai Giardini Botanici nel 106° anniversario della scomparsa

Sono intervenuti Carolyn Hanbury, in rappresentanza della famiglia; il Presidente dei Giardini, Mauro Mariotti; Pasquale Aversa in rappresentanza della Commissione Straordinaria del Comune di Ventimiglia e l’Associazione Amici dei Giardini Hanbury

Questa mattina, nei Giardini Botanici Hanbury, si è svolta la commemorazione di Thomas Hanbury nel 106° anno dalla morte.
Sono intervenuti Carolyn Hanbury, in rappresentanza della famiglia; il Presidente dei Giardini, professor Mauro Mariotti; il dottor Pasquale Aversa in rappresentanza della Commissione Straordinaria del Comune di Ventimiglia e numerosi membri dell’Associazione Amici dei Giardini Botanici Hanbury.

Ha partecipato alla mesta cerimonia tutto il Personale in servizio presso iGiardini e alla fine della Commemorazione è stato deposto un omaggio floreale in memoria del grande benefattore.
Il professor Mariotti ha pronunciato un toccante discorso e rivolgendosi direttamente a Thomas ha evidenziato l’importante ruolo dell’acqua per i Giardini, perché il 2013 è l’anno della Cooperazione internazionale sull’Acqua e che fra pochi giorni, il 22 marzo, sarà la giornata internazionale dedicata a questo argomento.

Alla fine del suo discorso il Professor Professor Mariotti ha voluto anche rivolgere un pensiero al giardiniere Corrado Nobbio, augurandogli una pronta guarigione

Il testo del discorso pronunciato dal Presidente,  professor Mauro Mariotti

Terza lettera a Thomas Hanbury dai suoi Giardini Botanici
(Mauro Mariotti, Presidente del Centro di servizi d’Ateneo per i Giardini Botanici Hanbury)

Caro Thomas, cara Katherine, sono ancora qui a scrivervi per la terza volta. Lo scorso anno avevo indirizzato parte della mia attenzione al tema del lavoro e ti avevo manifestato le mie preoccupazioni per la disoccupazione che da qualche anno ha colpito molto duro, soprattutto fra i giovani; oggi bisognerebbe riprendere nuovamente l’argomento, perché, caro Thomas, le cose sono ulteriormente peggiorate.
Però preferisco evitare l’ombra scura del pessimismo e parlarti dei tuoi giardini, anzi di un aspetto particolare da cui dipendono i Giardini Botanici Hanbury: l’acqua. Desidero parlarti di questo, perché il 2013 è l’anno della Cooperazione internazionale sull’Acqua; fra pochi giorni, il 22 marzo, sarà la giornata internazionale dedicata a questo argomento.
L’acqua è vita, è l’elemento essenziale che consente alle nostre amate piante di nascere, crescere, fiorire. La scarsità di questo elemento vitale rappresentò uno dei principali problemi che assieme al giovane Ludwig (Winter) dovresti affrontare e risolvere. Complesso ed efficiente fu l’impianto con cisterne di raccolta e di recupero dell’acqua e quello di distribuzione per irrigare la proprietà. Risolutivo fu il tuo intervento nell’accordo fra gli abitanti dei Ciotti e quelli della Mortola inferiore per l’utilizzo dell’acqua della “Sciorba”. Mirabile e complesso fu il sistema idraulico con i tre mulini ad acqua del “Vallone” che fornivano energia ad altrettanti frantoi per la spremitura delle olive, un sistema dotato di canali che servivano, a seconda delle esigenze, anche per l’irrigazione di olivi, agrumi e altre piante.
Seppure alla piccola scala di una frazione come Mortola, quell’accordo rappresentò un esempio del superamento di antiche contese e fu, a suo modo, una forma di cooperazione che tu, riconosciuto benefattore, onorasti poi con altre opere per la comunità: la fontana dell’Auriva, la fontana Bagarina, quella donata nel 1897 alla città di Mentone e diverse altre.
Cinque anni dopo che ci lasciasti, Alwin Berger scriveva: “Generalmente le precipitazioni sono molto irregolari e possono passare anche tre mesi senza pioggia o quasi, non solo in estate, ma anche in inverno. La siccità è spesso tale che persino le grandi e succulenti Opunzie diventano secche e sofferenti. Nessun giardino potrebbe esistere in queste condizioni senza un impianto artificiale d’irrigazione e qui alla Mortola esso è provvisto di una grande cisterna… I benefici effetti delle piogge sono ulteriormente diminuiti dalla notevole pendenza del versante”.
Da allora tanta acqua è passata sotto il ponte e nelle cisterne; negli anni non poche modifiche sono state apportate al tuo impianto, abbiamo risolto alcune criticità, ma ancora molto resta da fare. Parte dell’impianto è ormai troppo vecchio e quasi inservibile. Dobbiamo seriamente pensare di sostituirne lunghi tratti, ma non è semplice perché è necessario salvare le piante e siamo obbligati a lavorare senza conoscere neppure l’attuale tracciato dell’impianto. Il lavoro non ci spaventa, come non ha mai spaventato te che per tutta la vita hai evitato di diventare un “ferro arrugginito”.
L’acqua, pur scarsa, alimenta le fontane dei nostri Giardini: della Sirena, del Drago, del Tritone e la Fontana Nirvana. In questo giorno del tuo ricordo, proprio sul Nirvana possiamo, per un attimo rivolgere il pensiero. Nirvāna è “estinzione”, è l’estinguersi dei desideri mondani e la realizzazione della liberazione dall’illusione. Nirvāna è il fine ultimo della vita, lo stato in cui s’ottiene la liberazione dal dolore, il traguardo ultimo. Un termine che richiama Siddharta, ma anche il jainismo: ogni essere vivente è un’anima eterna e indipendente, responsabile dei propri atti; ogni individuo deve vivere, pensare e agire rispettando e onorando la natura spirituale di ogni essere vivente, secondo le proprie migliori capacità. Questo spirito ha animato la tua vita e ancora oggi anima chi ha la responsabilità dei Giardini Botanici che portano il tuo nome.
Permettimi, caro Thomas, di rivolgere un pensiero anche a Corrado, un nostro giardiniere, che lotta in questi giorni per continuare a vivere. Ha lavorato la terra, ha seminato e ha cresciuto tante giovani piante, per lunghi anni e ha continuato a farlo fino all’ultimo, anche quando stava davvero male. Speriamo che possa continuare ancora a farlo e l’appuntamento con te venga rimandato.
Arrivederci Thomas.