Ad un mese dall’inizio della distribuzione sono stati consegnati 13 milioni di certificati

28 marzo 2013 | 08:49
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Ad un mese dall’inizio della distribuzione sono stati consegnati 13 milioni di certificati

Il risultato, malgrado la novità è mgliore di quello dello scorso anno quando la consegna avveniva tramite posta

A poco meno di un mese dall’avvio dell’operazione di distribuzione multicanale del Cud per i pensionati, risultano ritirati circa 13 milioni di certificati: 2,5 milioni scaricati direttamente dal sito istituzionale dell’Inps; quasi un milione inviati per posta su richiesta avanzata al numero verde dagli interessati o dai loro parenti; 800mila ritirati presso le sedi Inps sul territorio; 8,5 milioni distribuiti dagli intermediari (caf, professionisti, patronati, etc.); altri 300mila sono stati inviati per gli altri canali (posta certificata, sportelli postali aderenti a Reti Amiche, sportelli mobili Inps).
“Il bilancio di quest’anno, a fine marzo, nonostante la novità introdotta e i disagi denunciati, è migliore dell’anno scorso – ha commentato il direttore generale dell’Inps, Mauro Nori – quando solo alla fine di aprile, tramite l’invio postale, raggiungemmo con il Cud i 18 milioni di pensionati.
Direi di più: i dati che abbiamo ci fanno ritenere che ormai la quasi totalità dei pensionati che devono fare una dichiarazione dei redditi ha già ricevuto il proprio Cud”. Infatti dei 18,2 milioni di pensionati che lo scorso anno hanno ricevuto il Cud, solo 12,5 milioni hanno fatto una dichiarazione dei redditi (quasi 9 milioni di 730; 3,5 milioni di Unico): è quanto emerge dai dati forniti a Inps dall’Agenzia delle Entrate.
“Siamo disponibili a soluzioni personalizzate – conclude Nori – per evitare i disagi dei pensionati, e il ventaglio di possibilità messe in atto ha dimostrato che la quasi totalità di coloro che devono utilizzare il Cud ha già ottenuto il certificato.
Lo scorso anno un terzo dei pensionati che hanno ricevuto il Cud a domicilio non ha dovuto fare la dichiarazione dei redditi. Il risparmio di quasi 40 milioni di euro, ottenuto con la messa a disposizione online e multicanale del Cud e del certificato di pensione (modello ObisM), non credo che abbia danneggiato i cittadini.
La norma prevista dalla legge di stabilità, per nostro tramite, li ha sottoposti a un cambio di abitudine, necessario per diminuire le spese della Pubblica Amministrazione, ma non ha leso il loro diritto di ottenere le dovute informazioni e certificazioni”.
Restano attive tutte le modalità per assicurare anche nei prossimi giorni la distribuzione del Cud e dell’ObisM.