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Il Piano di Impresa del Casinò passa con 13 voti, fuori 4 consiglieri. Dipendenti occupano l’aula

5 febbraio 2013 | 22:27
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Il Piano di Impresa del Casinò passa con 13 voti, fuori 4 consiglieri. Dipendenti occupano l’aula
Il Piano di Impresa del Casinò passa con 13 voti, fuori 4 consiglieri. Dipendenti occupano l’aula
Il Piano di Impresa del Casinò passa con 13 voti, fuori 4 consiglieri. Dipendenti occupano l’aula
Il Piano di Impresa del Casinò passa con 13 voti, fuori 4 consiglieri. Dipendenti occupano l’aula
Il Piano di Impresa del Casinò passa con 13 voti, fuori 4 consiglieri. Dipendenti occupano l’aula
Il Piano di Impresa del Casinò passa con 13 voti, fuori 4 consiglieri. Dipendenti occupano l’aula

I consiglieri Massimiliano Moroni, Maria Luisa Gugliotta, Francesco Prevosto e Mario Luigi Ballestra, dipendenti del casinò, lasciano la seduta a causa della questione incompatibilità sollevata dal Vice Segretario Generale e dal Prefetto

Il Piano di Impresa triennale (2012-2014) del Casinò di Sanremo è stato approvato, la scorsa notte, dal Consiglio comunale di Sanremo, al termine di una lunga discussione politica, durata circa quattro ore, che si è conclusa con: 13 voti a favore ( tutti della maggioranza: Maurizio Zoccarato, Giuseppe Sbezzo Malfei, Massimo Rossano, Simone Baggioli, Luca Lombardi, Marco Mauro, Mauro Menozzi, Enrico Trucco , Elio Bossi, Angelo Granieri, Simone Baggioli, Diana Zoccarato, Domenica Scaffidi, Marco Damiano), 3 astenuti (Marco Lupi e Nicolino Del Sole, della Lega Nord e Gian Maria Tinelli, indipendente ex Udc) e 3 contrari (Andrea Gorlero, Pd; Daniela Cassini, Uniti per Sanremo e Claudio Borea, ex sindaco di Sanremo, indipendente, moderato).

Dei 6 emendamenti presentati, è passato soltanto quello inerente lo spostamento della sede amministrativa, da via Nino Bixio a corso Inglesi; mentre, tra gli altri, sono stati respinti quelli sul posizionamento di alcune slot machine; sull’esodo di 17 dipendenti, che avevano già presentato richiesta di prepensionamento e sull’ingresso unico del Casinò.

Nel corso della serata, circa trentacinque dipendenti della casa da gioco, aderenti soprattutto ai sindacati Snalc e Uil, hanno occupato l’aula consiliare, mostrando striscioni con su scritte frasi e slogan del tipo: "Se il Casinò affonda è colpa vostra", "Passerete alla storia per aver ammazzato la gallina dalle uova d’oro” e ancora "Il Casinò può continuare a dare benessere a tutta la comunità".

La discussione è iniziata con l’abbandono dell’aula da parte dei consiglieri: Mario Luigi Ballestra (Pdl), Massimiliano Moroni (Pdl), Maria Luisa Gugliotta (Pdl) e Francesco Prevosto (Pd), che risultando essere dipendenti del Casinò hanno deciso di lasciare la seduta, accogliendo l’invito del vice segretario generale, Domenico Sapia e, ancora prima, del Prefetto, in merito all’obbligo di astenersi dal prendere parte alla discussione e alla votazione di delibere riguardanti interessi propri o di parenti o affini fino al quarto grado. Il nuovo Piano di Impresa prevede, tra l’altro: investimenti per 7,5 milioni di euro, una cifra ritenuta dalla minoranza troppo bassa.

La comunicazione del Vice Segretario Generale, inviata ai quattro consiglieri, aggiunge: "Ove si ravvisasse tale situazione di incompatibilità rispetto alla proposta deliberativa in discorso, la partecipazione alla seduta in violazione dell’obbligo di astensione costiturebbe un vizio del provvedimento a prescindere dalla cosiddetta "prova di resistenza" in quanto la sola presenza del soggetto incompatibile è ritenuta comunque influente sugli orientamenti del consenso. Vi invito a voler valutare quanto sopra, anche tenuto conto che tale situazione potrebbe inficiare la validità della deliberazione"

GLI INTERVENTI, LE REAZIONI

Massimiliano Moroni, prima di lasciare il consiglio comunale e spostarsi nella zona riservata al pubblico, solleva delle riserve sui pareri contrari alla partecipazione sua e dei colleghi consiglieri dipendenti del casinò alle decisioni di questa sera in merito al piano di impresa: “Non vi è nulla di incompatibile nella mia presenza nel Consiglio, purché non ne ricavi vantaggi, diretti o indiretti. Ho chiesto dove si trovasse la mia incompatibilità , ho ricevuto solo interpretazioni. Trovo che sia una bassa operazione. Non posso permettere che per un mero parere io debba lasciare l’assise. Domani quindi chiederò parere legale al Prefetto per verificare se sia stata negata uno dei diritti fondamentali sanciti dalla Costituzione, ovvero la partecipazione popolare. Non sarebbe stato meglio dare un ordine del giorno largamente condiviso? “ Dopo l’intervento Massimiliano Moroni ha lasciato la sede del consiglio per spostarsi nella zona riservata al pubblico.

L’intervento di Francesco Prevosto: “Le idee che ho portato nel Consiglio comunale sono state, credo, costruttive, molte volte non sono intervenuto, tenendo un profilo basso. Si dice che sarebbe opportuno che i dipendenti della casa da gioco non partecipino alla seduta. Mi auguro che il problema del conflitto di interessi che è stato sollevato non serva a nascondere problemi politici. Personalmente non mi sento censurato. Da oggi in poi il mio atteggiamento nei vostri confronti per quel che riguarda la casa da gioco, sarà molto più duro che in passato”

L’intervento dell’assessore alle partecipate, Gianni Berrino: “La giunta ha ritenuto di non formulare alcuna annotazione al piano di impresa e di inviarlo al consiglio così come è arrivato per una forma di rispetto nei confronti di tutti gli appartenenti al Consiglio Comunale. Per quanto mi riguarda, da assessore alle società partecipate, ritengo che se a questo documento debbano essere fatte critiche, aggiunte, a mio parere il modo migliore sia quello dell’ordine del giorno”.

L’intervento del consigliere di maggioranza, Giuseppe Sbezzo Malfei: “Leggendo il passaggio che prevede la nostra convenzione con l’ente, si legge che il piano di impresa dovrà essere approvato dal Comune, un comma aggiunto nel 2009. Un conto è svolgere una attività politica da consigliere comunale, ricavarne un indirizzo e trasmetterlo al socio. Non voglio essere un amministratore, non voglio apportare alcun tipo di modifica. Questa sera approverò il piano di impresa perché finalmente qualcosa è stato partorito, è l’unico documento che possa godere di attenzione, prevede investimenti, seppur minimi, taglio dei costi e l’inserimento di nuove tecnologie”

“I risultati sono scarsi, comunque, la gente non va più a giocare, o non va più a giocare al Casinò di Sanremo" – continua Sbezzo Malfei -. "Vorrei per esempio sapere quanto la società ha investito sul gioco online, siamo andati da 1 milione a 30.000 euro di utili. In un momento difficile, l’indirizzo che può dare il Consiglio Comunale è dire proviamoci, per la salvaguardia dei dipendenti, della struttura della casa da gioco, e del Comune, che non riceve più 10, 15 milioni all’anno come in passato dalla casa da gioco. Questa vi invito ad una riflessione: ognuno di noi ha idee sulle slot machine, sull’intrattenimento, ma adesso guardiamo al concreto. Non dico che nel 2013 questo piano dia già i suoi frutto, ma forse dal 2014 si riuscirà a tamponare la situazione. Ognuno deve prendersi le proprie responsabilità”

Il consigliere Leandro Faraldi, replica all’intervento di Sbezzo Malfei: “In questo piano di impresa è difficile trovare un investimento che possa essere messo a resa rapidamente. Questa sera voglio sforzarmi di essere propositivo, senza rinunciare a proporre proposte di discontinuità. Il Casinò, che è nato per dare risorse ad una zona depressa. Siamo all’inizio di febbraio e già manca un milione. Non è più l’introito che manca al Comune ma sono i soldi che dovremo mettere per salvare la casa da gioco. Questo è un consiglio di amministrazione che in base alla spending review andrà a casa in tre mesi, Questa deve essere un’azienda che sta in piedi da sola. Sarebbe il caso di anticipare gli eventi, non si può emendare nulla, con questo piano di impresa non si va da nessuna parte, cercate un manager e tirate fuori il casinò dalla melma in cui è caduto”.

Andrea Gorlero, consigliere di opposizione: “Devo fare i complimenti al consiglio di amministrazione perché non era facile trovare la maniera di presentare un documento pericolosissimo senza suscitare scalpore e facendo assumere al consiglio comunale e a chi voterà ogni responsabilità. Questo documento è una mera finzione contabile ed è di una pericolosità inusitata e di una illegittimità sfacciata. E’ sfacciato perché dice le cose che bisogna fare, quando la legge ci dice che dobbiamo fare l’opposto”.

Intervento del consigliere di opposizione Daniela Cassini: "Il piano di impresa mantiene un basso profilo sulla qualità, quando è proprio la qualitè che deve accentuare il tratta distintivo del Casinò. Rispetto al piano di riorganizzazione aziendale non vedo definiti gli obiettivi. Inoltre c’è un grande vuoto sulla mancanza di una riflessione sulla prospettiva, una visione complessiva dello sviluppo che vogliamo dare al Casinò, che modello i casinò abbiamo in mente, che modello di sviluppo complessivo della città abbiamo in mente. Il casinò rischia di non essere più centrale rispetto a quasi nulla"

Il consigliere di opposizione GIan Maria Tinelli allarga la prospettiva della problematica: "Il problema di entrare non riguarda solo il casinò ma tutta la città: gli esercizi commerciali della città hanno incassato il 30% in meno. Investiamo per far tornare la gente a Sanremo, investiamo in pubblicità, non dobbiamo soltanto salvare il casinò, ma anche i negozi, gli alberghi"

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