Francesco Prevosto: “Siamo stati messi nelle condizioni di dover abbandonare il Consiglio Comunale”
9 febbraio 2013 | 16:18
“Nella seduta del Consiglio Comunale di martedì 5 è stata creata una pressione psicologica importante che ha costretto i 4 consiglieri comunali in possibile “conflitto di interesse”ad abbandonare la riunione poiché trattava questioni riguardanti il Casinò
Nella seduta del Consiglio Comunale di martedì 5 febbraio 2013 è stata creata una pressione psicologica importante che ha costretto i quattro consiglieri comunali in possibile "conflitto di interesse " ad abbandonare la riunione poiché trattava questioni riguardanti la Casa da Gioco.
Nel mio intervento in Consiglio Comunale ho detto che stato posato un " macigno " sulle nostre teste.
Siamo stati costretti a scegliere tra un atteggiamento prudenziale che non mettesse a rischio la validità della delibera che doveva essere adottata e lo svolgimento del mandato elettorale per cui siamo stati eletti.
Se volessi ironizzare, nonostante la gravità della cosa, potrei dire che si è creata una pressione psicologica che si potrebbe paragonare al " mobbing "…….!!!!
I quattro consiglieri, pur nella diversa collocazione in Consiglio Comunale e pur sostenendo posizioni diverse sulla Casa da Gioco, hanno assunto un atteggiamento prudenziale e di responsabilità nei confronti della città e della Casa da Gioco.
Nessuno ci ha imposto di abbandonare la seduta ma siamo stati messi nelle condizioni di doverlo fare.
Nel mio intervento in Consiglio Comunale ho detto che stato posato un " macigno " sulle nostre teste.
Siamo stati costretti a scegliere tra un atteggiamento prudenziale che non mettesse a rischio la validità della delibera che doveva essere adottata e lo svolgimento del mandato elettorale per cui siamo stati eletti.
Se volessi ironizzare, nonostante la gravità della cosa, potrei dire che si è creata una pressione psicologica che si potrebbe paragonare al " mobbing "…….!!!!
I quattro consiglieri, pur nella diversa collocazione in Consiglio Comunale e pur sostenendo posizioni diverse sulla Casa da Gioco, hanno assunto un atteggiamento prudenziale e di responsabilità nei confronti della città e della Casa da Gioco.
Nessuno ci ha imposto di abbandonare la seduta ma siamo stati messi nelle condizioni di doverlo fare.
Francesco Prevosto