Comitati di Ospedaletti: “Crespi reagisce a suo modo al Consiglio di Stato”

2 febbraio 2013 | 15:13
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Comitati di Ospedaletti: “Crespi reagisce a suo modo al Consiglio di Stato”

“Sia chiaro che i cittadini non pagheranno né le spese legali causate da atti amministrativi privi di qualsiasi liceità e perseguiti con inusitata protervia, né, ancor meno, gli eventuali milionari danni richiesti dal concessionario”

Abbiamo impiegato qualche giorno per digerire, per metabolizzare la richiesta all’ANCI (associazione dei sindaci l’Italia) da parte del Comune, quindi del Sindaco, di Ospedaletti, di essere nominato “Sindaco benemerito”, una uscita la cui sfrontatezza ha dell’incredibile, vista la situazione di degrado in cui il “nostro” ha trascinato il paese.

Per sostenere questa richiesta fa riferimento alla “lunga militanza politica”, ma non è da nove anni a capo di una lista civica?
O forse si riferisce al precedente periodo del socialista “sistema Teardo” del quale pensiamo ci sia poco da menar vanto? O forse ancora a quando, da assessore regionale al turismo, lo si ricorda soltanto per i suoi andirivieni da e per Genova sulla macchina “blu” con autista di prammatica? Nessuno invece ricorda cosa abbia fatto per il territorio.
Si può affermare con certezza che quella di Crespi è una “lunga militanza” alla greppia degli emolumenti pubblici.
Magari vuol cumulare immeritati riconoscimenti di facciata a far da scudo d’aria al cataclisma che si è scatenato con la sentenza del Consiglio di Stato e quindi con la sua trasmissione alla Corte dei Conti.
Dopo aver cementificato la collina nei primi due mandati, e pazienza, negli anni ’70-’80 ora, nella sua seconda coppia di mandati che terminerà nella Primavera dell’anno prossimo, il nostro Sindaco dei Sindaci si è dedicato al mare con i risultati che sono sotto gli occhi di tutti. Malgrado fosse a conoscenza di profili d’illegittimità delle concessioni rilasciate, già nel 2004, poco dopo aver vinto le amministrative con un programma completamente opposto, dichiarava per lettera alla Fin. Im. il desiderio di arrivare a una soluzione transattiva, che alla fine si rivelò esclusivamente a vantaggio del concessionario.
Ora un terzo di tutto il fronte mare ospedalettese è devastato da uno squallido e puzzolente scheletro di porto le cui autorizzazioni sono tutte state annullate, fin da quella iniziale dei primi anni ’90.

Alla notizia della richiesta di danni da parte di Mannini, che ha seguito la sentenza del Consiglio di Stato l’immarcescibile Sindaco ha convocato una riunione di maggioranza per una sceneggiata (leggiamo dal Secolo XIX del 1° gennaio) in cui ha offerto le dimissioni; ci sarebbe piaciuto vedere chi, tra i suoi accoliti avesse non solo la spudoratezza, ma anche il coraggio, in una situazione di questo genere, di volerlo sostituire su una poltrona così incandescente. Come non bastasse abbiamo colto una sua dichiarazione in pubblico in cui diceva testuale “finalmente ci siamo tolti Mannini dai coglioni, e se dovremo pagare pazienza”.

Sia chiaro che i cittadini non pagheranno nè le spese legali causate da atti amministrativi privi di qualsiasi liceità e perseguiti con inusitata protervia, nè, ancor meno, gli eventuali milionari danni richiesti dal concessionario. I cittadini coscienti dei propri diritti non ne possono più, chi deve pagherà.

Elga Bianchi Cova – C.C. “Ospedaletti Baiaverde”
Mauro Marelli – C.C. “Ospedaletti Sogno e Realtà”