Unitre Sanremo, gli incontri di gennaio a palazzo Bellevue: letteratura, teatro, storia locale

20 gennaio 2013 | 15:43
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Unitre Sanremo, gli incontri di gennaio a palazzo Bellevue: letteratura, teatro, storia locale

Unitre propone un arricchimento culturale a tutti in modo libero e non scolastico. In particolare chi non ha potuto approfondire gli studi in gioventù può ampliare le sue conoscenze in modo utile e piacevole

Unitre a Sanremo riparte nel 2013, un anno che contiene il numero 3, che gli antichi ritenevano perfetto in quanto sintesi del pari(due) e del dispari(uno). I Cinesi considerano il cosmo formato da tre elementi cielo, terra e uomo e gli induisti ed i cristiani fanno riferimento a triadi divine come la Trimurti e la Trinità. Ma anche alla base della nostra cultura nazionale c’è un estimatore del numero tre, il sommo Dante che divise la sua Divina Commedia in tre cantiche di trentatré canti.

Unitre più semplicemente propone un arricchimento culturale a tutti in modo libero e non scolastico. In particolare chi non ha potuto approfondire gli studi in gioventù può ampliare le sue conoscenze in modo utile e piacevole. Nella stupenda Sala degli specchi di Palazzo Bellevue a Sanremo, si sono già svolte tre (!) lezioni, venerdì 11,lunedì 14 e venerdì 18 gennaio.

Venerdi’ 11, la prima lezione è stata in parte dedicata all’inaugurazione da parte della Presidente Unitre Sanremo Paola Forneris, dalla Presidente Unitre Nazionale Irma Re, dal vicesindaco Claudia Lolli e dall’avvocato Giuliano.
Poi il professor Beltramino con la lezione di Letteratura Italiana ha sottolineato l’importanza della parola come rappresentazione di concetti prim’ancora che della realtà, spaziando dall’antica Grecia alla Torre di Babele.
La realtà è in grande trasformazione ma certi concetti base come libertà e democrazia attraversano i secoli ed i continenti. Il folto ed attento pubblico ha mostrato di gradire il nuovo luogo di diffusione culturale a base volontaria ma di grande qualità che Sanremo si è data dopo tre (!) anni di assenza.

Ma la partecipazione dei sanremesi è stata alta anche nelle due lezioni successive che riguardavano più specificamente Sanremo.
Lunedi’ 14, Angelo Giacobbe molto noto negli ambienti artistici sanremesi e curatore della stagione teatrale del Casinò di Sanremo, ha rievocato il glorioso passato teatrale di Sanremo dai primordi di fine settecento del Teatro di Via Gaudio nato dall’intuizione di un prete Andrea Chiarle, che resistette un centinaio d’anni presentando soprattutto melodrammi. Raccolse il testimone nel 1876, soprattutto il Civico Principe Amedeo, dotato di quasi mille posti che divenne il principale teatro della città, vero centro della vita cittadina, sede di spettacoli di grande successo popolare, opere liriche ma anche prosa, concerti, incontri di boxe e riunioni di ogni genere. Finì distrutto da un bombardamento navale verso la fine del 1944 e non fu più ricostruito.
All’inizio del novecento con la costruzione del Casinò, si realizzò anche il Teatro dell’Opera con dimensioni più contenute e spettacoli indirizzati soprattutto alla elite dei numerosi ospiti stranieri turisti e/o frequentatori della casa da gioco. Numerosi furono anche altri teatri costruiti da imprenditori privati dei quali rimangono oggi solo il Teatro Centrale ed il celebre Ariston.
Il dottor Giacobbe ha espresso il rammarico condiviso anche da alcuni interventi, che la città più grande dell’imperiese, sia priva di un grande teatro comunale dove presentare spettacoli di qualità a prezzo contenuto, a disposizione dei sanremesi e dei numerosi ospiti presenti nella stagione invernale.

Venerdì 18, Piero Farina e Marisa Fogliarini sanremesi con quarantennale esperienza nella realizzazione di documentari e note trasmissioni televisive in ambito RAI, hanno affascinato il pubblico con la proiezione di due documentari interamente girati a Sanremo. Il primo dal titolo “Con l’Italia nel cuore” realizzato in occasione del centocinquantenario dell’unità d’Italia, rievoca soprattutto i legami di Giuseppe Garibaldi con Sanremo di cui è stato riconosciuto cittadino onorario e Presidente Onorario della Federazione Operaia Sanremese. In gioventù l’eroe dei due mondi venne affidato dal padre al Capitano sanremese Angelo Pesante da cui apprese i rudimenti della marineria e l’audacia che lo accompagnò tutta la vita. Ritornò successivamente a Sanremo a trovare il suo maestro ed anche ad esporre pubblicamente al popolo le sue idee. Una lapide lo ricorda in Via Nino Bixio. Ed un’altra al Cimitero Monumentale di Sanremo, sulla tomba della poetessa inglese Lady Phillipson, grande amica e sostenitrice delle iniziative garibaldine, riporta integralmente le lettere più significative scritte dal generale. Tutta un’ala del Museo Civico di Sanremo è dedicata ai cimeli garibaldini ed ai documenti dell’epoca.

Il secondo documentario, “Il torrente nascosto” è stato se possibile ancor più carico di amore per la città. Partendo dall’esplorazione da parte di un gruppo di speleologi del percorso coperto del torrente San Francesco, si sono mostrate tante altre meraviglie del sottosuolo, antiche cisterne, vicoli coperti, frantoi, reperti che a poca distanza dai negozi di lusso ricordano un recente passato di fatica e parsimonia.
Ma il cuore antico della città è la Pigna, abbarbicato sotto il popolarissimo Santuario della Madonna della Costa, venerato soprattutto dai marinai a cui la vista del Santuario anticipava l’arrivo in porto.

Il documentario non ha nascosto il degrado e la criminalità che sembrerebbe prevalere fra le strette e ripide strade. Ma da alcuni anni associazioni di cittadini vogliono far rivivere l’antico borgo abbandonato da molti sanremesi ed “invaso” da molti stranieri alla ricerca di abitazioni a basso costo anche se fatiscenti. Famiglie sanremesi e straniere hanno deciso di vivere fra le antiche pietre cercando di migliorare l’ambiente fisico e sociale e di organizzare anche spettacoli e feste negli spazi che il terremoto di fine ottocento aveva aperto nella fitta rete di edifici. Le immagini di adulti ei bambini di colori diversi , di tradizioni che si confrontano trovando anche punti comuni legate al passato marinaresco di Sanremo che anche nel suo dialetto conserva parole di origine araba , fanno ben sperare nel futuro.