Una nostra lettrice: “Cosa sta succedendo alla Riviera Trasporti?”

11 gennaio 2013 | 12:53
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Una nostra lettrice: “Cosa sta succedendo alla Riviera Trasporti?”

“Un pò più di serietà e di corretta informazione non guasterebbe affatto, considerato che il trasporto pubblico locale è un patrimonio di tutto il territorio e non di quattro signori che se la cantano e se la suonano tra di loro”, scrive Teresa Barazzetti

Spett.le Redazione,

qui non si capisce più niente! Cosa sta succedendo alla Riviera Trasporti? Quasi ogni giorno circolano sulla stampa e tra la gente, notizie contraddittorie e allarmanti, senza che nessuno dei responsabili si degni di spiegare a coloro che ne dovrebbero essere informati per dovere e per diritto, ovvero i cittadini paganti, gli utenti, coloro che si servono dei mezzi pubblici e che del trasporto pubblico sono clienti e fruitori, coloro ai quali magari andrebbe dedicato un po’ più di rispetto nella considerazione e nell’informazione.
Qui sembra si stia giocando il futuro della mobilità del territorio della nostra Provincia nel segreto dei sacri palazzi, inviolabili e tutt’altro che al servizio della gente, quella che paga l’abbonamento e si accalca sugli autobus per raggiungere come Dio vuole il posto di lavoro o la Scuola dove, si spera, imparerà (ma personalmente ci credo poco!) il rispetto per il prossimo, la serietà e l’impegno, qualunque cosa decideranno di fare nella loro vita.
Finiamola di diffondere notizie ballerine e frammentarie: la Provincia non ha soldi? Affari suoi: anche noi che paghiamo affitto, bollette e abbonamento non abbiamo soldi, ma non per questo manchiamo ai nostri impegni e se chi ci fa prestiti o credito venisse a sapere che i soldi ci sono, ma vengono dirottati altrove? Non ci verrebbero forse a chiedere conto i nostri creditori?
Si parla di autobus nuovi e di lavoratori in cassa integrazione: ma stiamo scherzando o ci stanno prendendo in giro alla grande?
Un po’ più di serietà e di corretta informazione non guasterebbe affatto, considerato che il trasporto pubblico locale è un patrimonio di tutto il territorio e non di quattro signori che se la cantano e se la suonano tra di loro. E’ un sistema strategico ed un punto nevralgico per qualunque organizzazione sociale e territoriale.
Basta con i giochi politici e le gestioni fantasiose; basta con i propositi di smantellamento di un sistema filoviario che è stato e tuttora rappresenta un patrimonio da salvaguardare, solo per favorire altri sistemi sperimentali costosi e già altrove sperimentati con risultati insoddisfacenti: è arrivato il momento di rendere conto alla comunità, della quale tutti coloro che si arrogano il diritto di decidere senza ascoltare i servi della gleba sono al servizio e, alla fine della fiera, come si dice, devono rendere conto.
Sì, perché non si può decidere sulla pelle di lavoratori ed utenti senza confrontarsi onestamente con loro, e questo sembra essere un dovere completamente sconosciuto ai signori che continuano a pensare di poter prendere decisioni rispondendone solo a coloro che li hanno imbullonati ai loro scranni, dai quali è tempo che scendano per affrontare una realtà che non è la loro, è quella di tutti noi che del trasporto pubblico locale ci serviamo quotidianamente ed è anche quella di un territorio che vorrebbero
ancora penalizzare con le loro incomprensibili strategie.

Teresa Barazzetti