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Un nostro lettore sul ritiro delle candidature nel Pdl

20 gennaio 2013 | 20:43
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Un nostro lettore sul ritiro delle candidature nel Pdl

“Che strane coincidenze offre la vita, l’ultima cena degli apostoli con il maestro si è consumata ad Imperia al Calvario: molto probabilmente si immaginavano che da lì in avanti la loro strada sarebbe stata una via Crucis”, scrive Franco Strapani

Buonasera direttore,

vorrei lanciare un pubblico appello: non sparate sui peones è il loro ultimo urlo. I soldati delle truppe del generale Scajola, saputo che il loro vate è stato silurato a sua insaputa, urlano il loro sdegno verso il partito che così non rappresenta il ponente ligure.
Farsi rappresentare da un politico che deve risollevare le sorti del paese e non si accorge che gli stanno comprando mezza casa non è mica poca roba. E così il dolore sale altissimo e le urla anche. Succede che da Ventimiglia a Sanremo questi exules filii Scajolae, gementes et flentes, senza più il loro capo, non prestino il loro volto ed il loro buon nome per sostenere uno schieramento che non li rappresenta più: ergo questo esercito si sente rappresentato da chi non si accorge che gli viene regalata mezza casa.
Pensiamo per un attimo a tutte quelle famiglie in difficoltà per aver acceso un mutuo prima casa perchè a nessuno è venuto in mente di regalargliene metà. Molto probabilmente al Silvio Nazionale re dei sondaggi, che oggi ha fatto intendere di essere l’autore delle scelte, non è andato giù proprio questo fatto che ha urtato terribilmente la sensibilità di moltissimi elettori di centrodestra e che ( questo va riconosciuto all’ ex ministro) ha fatto si che l’allocuzione "a mia insaputa" entrasse prepotentemente nel lessico comune.
Che strane coincidenze offre la vita, l’ultima cena degli apostoli con il maestro si è consumata ad Imperia al Calvario: molto probabilmente si immaginavano che da lì in avanti la loro strada sarebbe stata una via Crucis.

Franco Stràpani.