La scomparsa di Stefano Montanari ed il suo ricordo da parte degli amici dello Slow Food

2 gennaio 2013 | 11:02
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La scomparsa di Stefano Montanari ed il suo ricordo da parte degli amici dello Slow Food

Era uno dei componenti il Comitato di Condotta. Razionale, con sentimento, dotato di entusiasmo e grande competenza organizzativa.

Si è spento, nella notte di capodanno, Stefano Montanari, padre di Giorgio Montanari ex  componente giunta Comunale Imperia, risiedeva ad imperia.
Così commentano la sua scomparsa al comitato di condotta SLOW FOOD Riviera fiori – Alpi marittime

Ha chiuso il suo presente in silenzio e umiltà come ha vissuto la sua vita.
Era un componente del nostro Comitato di Condotta, uno dei più affidabili e sicuri: razionale con sentimento dotato di entusiasmo e grande competenza organizzativa.
In un contesto in cui tutti siamo un po’ come vetrine sempre illuminate e piene di fronzoli lui rappresentava un’eccezione; lui era una vetrina provvista di poche essenziali luci ma piena di cose che ti diventavano necessarie.
Il suo sorriso contornato di barba e piccole rughe, le stesse che gli adornavano gli occhi risultato di una vita in mare a veleggiare, sempre pronto a supportare uno straordinario senso d’umorismo e autoironia lo avevano fatto stimare, anche, da migliaia di studenti dell’Istituto Nautico di Imperia dove per una vita ha formato uomini.
Le sue grandi capacità formative e comunicative divennero necessarie anche per la nostra Condotta in cui era responsabile della formazione e, con grandi risultati, organizzatore degli orti in condotta con tre scuole della nostra Provincia. Gli ultimi anni trascorsi assieme ad organizzare eventi e manifestazioni hanno arricchito la nostra Condotta cementando amicizia e condivisione: ricordiamo quanto ha dato nell’organizzare e partecipare ad eventi: il Salone del Gusto a Torino, Slow Fish a Genova,  Mare-Terra di Liguria ad Imperia e tanto altro sempre pronto e disponibile.
Ricordiamo con piacere le chiacchierate in cui narrava con velato orgoglio aneddoti sul figlio Giorgio; i racconti dei suoi viaggi in moto, altra sua grande passione, e la sua devozione per la compagna, 42 anni di matrimonio, di una vita Giulia. L’ultima visita, poco tempo fa in ospedale a Costarainera, è avvenuta in un giorno di sole straordinario; il male che lo ha spento era subdolo e vigliaccamente inesorabile  e ci permise di trovarlo lucido e apparentemente in forma.
Dalla finestra si vedeva il mare, un mare blu straordinario e calmo: quel mare che tanto amava e che gli avrebbe fatto compagnia ancora per poco. Con il cuore stretto in una morsa cercavamo di fare i "furbini" come sempre e lui, sagace e attento, partecipava ai nostri giochi verbali sempre con il suo inconfondibile sorriso sulle labbra.
Giulia lo guardava come solo una donna innamorata può guardare il compagno di una vita, consapevole della fugacità del momento ma ferma e sicura come una roccia, pronta ad accompagnarlo in questo ultimo viaggio. Le sue ultime parole, dopo che noi gli riassumemmo i progetti che fino a poco tempo primo lo avevano coinvolto furono: va bene amici stamattina come vedete non posso ma, da oggi pomeriggio, sarò disponibile come sempre; contate pure su di me.
Ecco questo era Stefano un uomo la cui grandezza era inferiore solo all’umiltà; a Giulia e Giorgio ricordiamo le parole del poeta Scozzese Thomas Campbell che scrisse: vivere nei cuori che lasciamo dietro di noi, non è morire.
Noi lo ricorderemo ad ogni occasione e iniziativa che ci vedrà protagonisti e resterà parte della nostra condotta per sempre: ma ci mancherà Stefano il tuo sorriso!