Il Pd sul caso Bordighera: “Non cambia il grave giudizio politico sulla situazione del Ponente”

13 gennaio 2013 | 18:07
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Il Pd sul caso Bordighera: “Non cambia il grave giudizio politico sulla situazione del Ponente”

“Negli ultimi anni gli amministratori locali del centrodestra non si sono curati abbastanza di questo aspetto e la presenza concreta e ben visibile della criminalità organizzata non è stata stigmatizzata a sufficienza, spesso è stata negata”

La sentenza del Consiglio di Stato, che accoglie il ricorso dell’ex Sindaco di Bordighera contro lo scioglimento per infiltrazioni mafiose del comune da lui guidato sino al marzo 2011, non cambia in alcun modo il grave giudizio politico sulla situazione sociale ed amministrativa in cui versa l’estremo ponente ligure.
Le grida di dolore, provenienti dagli esponenti del Pdl provinciale e regionale, sono pretestuose e basate sulla volontaria amnesia di quanto avvenne neppure due anni fa. E’ necessario quindi fare chiarezza.
Il comune di Bordighera venne sciolto per infiltrazioni mafiose dal Governo di centrodestra, su proposta del Ministro dell’Interno Roberto Maroni, membro autorevolissimo del Governo Berlusconi, e con voto unanime del Consiglio dei Ministri (compresi quindi i ministri in quota Pdl). Questo fatto va chiarito perché, dai toni utilizzati, sembrerebbe in atto il tentativo di rimuovere quella che è la realtà dei fatti.

Detto questo ribadiamo che, in presenza di una sentenza, si debba evitare di farne discendere giudizi di carattere politico.
La politica, al contrario, deve saper valutare le situazioni, a prescindere che queste siano l’oggetto di indagini ed inchieste. Il Partito Democratico non ha mai speculato sulle vicende giudiziarie personali ed ha sempre espresso i propri giudizi sulla base di una visione generale.
Il quadro complessivo, confermato dalle numerose inchieste, appare molto preoccupante, considerato che l’indagine sulle infiltrazioni mafiose a Bordighera e in provincia di Imperia ha portato all’arresto di diversi esponenti collegati ad ambienti ‘ndranghetisti e che sono in corso, proprio a Bordighera, inchieste penali relative al voto di scambio.
Il Partito Democratico continua a ritenere che la priorità assoluta, nell’estremo ponente ligure, sia una politica basata sulla trasparenza e la legalità. Negli ultimi anni gli amministratori locali del centrodestra non si sono curati abbastanza di questo aspetto e la presenza concreta e ben visibile della criminalità organizzata non è stata stigmatizzata a sufficienza, spesso e’ stata negata per meri calcoli elettorali, arrivando talvolta ad intrattenere rapporti pericolosi.
Le reazioni di numerosi esponenti del Pdl che hanno attaccato Donatella Albano, capolista al Senato del Partito Democratico, accusandola di essersi costruita un percorso politico grazie allo scioglimento del consiglio comunale di Bordighera sono false e destituite di qualsiasi fondamento.
Donatella Albano è stata la consigliera comunale che ha contrastato con forza i tentativi di infiltrazione e le pretese della criminalità organizzata. Tutto questo l’ha resa vittima delle minacce dei clan alle quali ha reagito senza abbassare la testa e proseguendo la battaglia di legalità e trasparenza che caratterizza l’attività di tutto il Partito Democratico.
Per tutti questi motivi non accettiamo alcuna lezione da chi è stato protagonista quantomeno di fallimenti amministrativi (oltre a Bordighera ricordiamo lo scioglimento del consiglio di Ventimiglia per infiltrazioni e quello di Imperia per mala politica e da ultimo il caso Vallecrosia), e riaffermiamo con forza che l’estremo ponente ligure ha l’impellente necessità di sconfiggere, una volta per tutte, una classe politica inadeguata e pronta a tutto, pur di raccogliere il consenso.

La Segreteria regionale PD Liguria
La Segreteria provinciale PD Imperia