Cna Fita: “L’autostrasporto non ha bisogno di illusioni ma di atti concreti”

15 gennaio 2013 | 15:51
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Cna Fita: “L’autostrasporto non ha bisogno di illusioni ma di atti concreti”

In questa grave crisi economica l’autotrasporto è la categoria che più di altre sta subendo un impatto tremendo in termini di cessazione di imprese e perdita di posti di lavoro. Per questo l’autotrasporto necessita di atti concreti da parte del governo

L’autotrasporto ligure e italiano non hanno bisogno di essere incantati da esperti illusionisti mediatici sempre pronti ad apparire solo per interessi individuali lanciando appelli di mobilitazione e inneggiando al fermo del settore.

"Occorre smetterla di creare illusioni alla categoria, i detti costi minimi ad esempio in Liguria sono inapplicabili, in quanto le grandi imprese di autotrasporto italiane che operano nella nostra regione hanno sedi anche in paesi dell’est europeo e sono esentate da tale obbligo di legge", dichiara la Cna Fita della Liguria.

In questa grave crisi economica l’autotrasporto è la categoria che più di altre sta subendo un impatto tremendo in termini di cessazione di imprese e relativa perdita di posti di lavoro.

Per questo, con responsabilità e consapevolezza l’autotrasporto ha bisogno di atti concreti, da parte dell’uscente e del futuro governo.

Queste sono le linee di intervento che la Cna Fita sta ed intende
perseguire:

– Implementazione del trasporto merci c/terzi;

– Incentivo del franco – destino;

– Ostacolare-ritardare la liberalizzazione del cabotaggio;

– Contenimento dei costi massimi dell’autotrasporto;

– Favorire l’accesso al credito;

– Individuare le condizioni per dare maggiore potere contrattuale alle imprese di autotrasporto;

– Praticare una insistente pressione a livello europeo per rendere più elastiche le forti ed anacronistiche restrizioni sui tempi di guida e riposo ( Reg.561/2006 );

– Eliminare il divieto di assunzione con contratto a chiamata rendendo così più confacenti le modalità di assunzione alle condizioni di mercato;

– Innovare i servizi in maniera da renderli più confacenti alle esigenze delle imprese di autotrasporto;

– Contribuire ad una riforma dell’albo (degli autotrasportatori) che lo renda un concreto strumento di supporto, ausilio e controllo delle politiche settoriali;

– Combattere l’illegalità e contrastare la concorrenza sleale .

Non si tratta di mere enunciazioni, ma di temi a cui seguono ben precise azioni alcune delle quali già avviate altre da avviare, tramite esse, come già detto, intendiamo cercare di contenere le difficoltà della categoria.

In merito al contenimento dei costi massimi, quali ad esempio il carburante, dopo aver incassato il risultato del rimborso trimestrale delle accise, intendiamo perseverare su azioni che coinvolgano soggetti interessati a vario titolo ( comitato 25 Luglio ) per fare massa critica e pressione nei confronti del Governo per l�introduzione di misure di miglior favore ( sterilizzazione delle accise).

Sul fronte del costo della manodopera, proprio in questi mesi si sono avviate le trattative per il rinnovo del CCNL.

Ogni rinnovo è foriero di aumenti di costi, uno dei primi impegni di CNA FITA è stato pertanto quello di cercare di congelare gli incrementi salariali che potrebbero entrare in vigore dal prossimo gennaio 2013 : si è chiesto di congelare Indennità di Vacanza Contrattuale ( euro 22 per i primi sei mesi, euro 32 per i successivi).

Inoltre, oltre a richiedere l�eliminazione del divieto di utilizzo del contratto a chiamata, è stata predisposta una piattaforma di rivendicazioni che, tramite l’introduzione di una maggiore flessibilità della manodopera,
potrebbe portare ad un 20% di riduzione del costo del lavoro. 

La CNA FITA ha avviato un serrato confronto con alcune committenze ( cemento ) ed intende promuoverne altre ( alimentare � chimico , ecc.) per cercare di migliorare le condizioni di lavoro ed implementare la modalità di
assegnazione dei carichi in franco-destino.

In tale maniera oltre ad una migliore razionalizzazione dell’attività ed aconsolidare i rapporti con la committenza, intende favorire l’assegnazione del carico a imprese italiane e soprattutto ad imprese che operano nella legalità.

La concorrenza tra autotrasportatori italiani e vettori esteri si svolge ad armi impari per l�enorme differenziale in termini di costi : secondo gli ultimi dati del Comitato centrale per l�Albo degli autotrasportatori merci in conto terzi, infatti, il costo di esercizio di un autoarticolato italiano è superiore del 28% a quello di uno sloveno.

La CNA FITA, anche tramite le sue strutture europee ( UETR ), sta effettuando una pressione consistente per cercare di ritardare l’ulteriore apertura dell’autotrasporto nazionale ai vettori stranieri.

La liberalizzazione del cabotaggio, non può prescindere dall’introduzione di normative armonizzate e vincolanti, altrimenti non
farebbe altro che aumentare una concorrenza sleale e distorta.

Sempre tramite la nostra struttura di Bruxelles ( UETR ), stiamo cercando di intervenire sul Regolamento 561/2009 tentando di rendere più flessibile la normativa sui tempi di guida e riposo. 

La carenza di liquidità ed una eccessiva difficoltà di accesso al credito sono tra le maggiori cause di soffocamento delle imprese di autotrasporto.

La CNA FITA oltre all’azione politica, intende favorire ulteriormente e promuovere lo strumento del fondo di garanzia per l’autotrasporto che ha ancora una disponibilità dedicata pari a 36 Milioni di euro e può essere utilizzato anche per far fronte alla mancanza di liquidità.

Proprio in questi giorni si è svolto un incontro presso il ministero dei trasporti per cercare di implementare la garanzia a favore delle imprese del centro nord dal 60% all’80%.

La Cna Fita è da tempo impegnata nei confronti del Governo per promuovere politiche di sostegno dell’impresa più piccola, quella diffusa da cui dipende il destino di milioni di famiglie e di giovani.

A tal proposito, in occasione di una recente riunione presso il ministero per la ripartizione del beneficio dei 400 milioni a favore
dell’autotrasporto, la CNA FITA ha chiesto che per il 2013 fossero individuati interventi a favore di quella molteplicità di piccole e
piccolissime imprese che meno hanno beneficiato sino ad ora di tali agevolazioni : le imprese che operano esclusivamente con mezzi sino a 7,5 Ton escluse da rimborso delle accise e molto altro.