Anche la Prima Fila Dance si mobilita per il piccolo Ryan

9 gennaio 2013 | 14:30
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Anche la Prima Fila Dance si mobilita per il piccolo Ryan

Anche la Prima Fila Dance si mobilita per il piccolo Ryan.

Anche la scuola di ballo latino-americano Prima Fila Dance, diretta da Tony Arceri, si è voluta unire a quanti hanno inteso manifestare la propria solidarietà a favore del piccolo Ryan di Ventimiglia, bimbo di soli due anni, colpito da una rara e grave malattia degenerativa: la SMA (atrofia muscolare spinale).
Lunedi sera, il piccolo Ryan, accompagnato dai giovani genitori Marika e Alessandro e la sorellina Ilary, è stato l’“ospite d’onore” e mascotte della nota scuola di ballo di Vallecrosia, conquistando tutti con la dolcezza del sorriso e la ferma volontà di vivere e superare gli ostacoli imposti dalla terribile malattia.
“Quando un’allieva mi ha parlato di lui, chiedendo il permesso di raccogliere fondi, non ho esitato un attimo” spiega Tony Arceri visibilmente commosso, “ho visto allievi dare tutto ciò che avevano nel portafogli e addirittura qualcuno che, pur disoccupato, non ha esitato a donare; anche questa è stata una grande lezione di vita, segno che nessuna crisi può abbruttire gli animi e che la bontà prevale sempre. Vedere quell’angioletto di soli due anni già privato della gioia di poter camminare o correre mi ha stretto il cuore e spero davvero che siano tante le persone disposte ad aiutarlo..”.
Gli allievi sono rimasti incantati da quegli occhietti vispi e dolci e dopo averlo coccolato con dolcetti e giocattoli, hanno consegnato alla famiglia una busta contenente del denaro affinché possano venire coperte, seppure marginalmente, parte delle innumerevoli spese che gravano costantemente sulla famigliola.
Al termine, la giovane mamma ha ringraziato commossa maestro ed allievi (presenti e non) per il grande gesto di generosità e affetto, oggi più che mai indispensabili per infondere loro coraggio, precisando altresì che, malgrado le oggettive difficoltà economiche, parte del ricavato di ogni donazione viene sistematicamente versato a favore della ricerca “..perchè mio figlio possa avere un futuro..” ha concluso la giovane mamma coraggiosa.