170° anno della presenza della Congregazione delle Figlie di Maria SS. dell’Orto a Ventimiglia

16 gennaio 2013 | 10:24
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170° anno della presenza della Congregazione delle Figlie di Maria SS. dell’Orto a Ventimiglia

Sabato 12 gennaio una significativa conferenza ha ricordato l’importante e duraturo connubio tra Congregazione e cittadinanza

Nella ricorrenza del 170° anno della presenza della Congregazione delle Figlie di Maria SS. dell’Orto a Ventimiglia, sabato 12 gennaio una significativa conferenza ha ricordato l’importante e duraturo connubio tra Congregazione e cittadinanza. Nell’introduzione il commissario straordinario, dott.ssa Luciana Lucianò ha evidenziato come la vita di molti ventimigliesi sia stata segnata dalla presenza evangelica e sociale delle “ Suore dell’Orto” che si sono prodigate negli anni per la città.
Ha inoltre portato l’attenzione, del folto e attento pubblico, sul forte intreccio tra Comune  e Congregazione, a cui è stata affidata la gestione del Convento delle Canonichesse e del suo “gioiello”: la chiesa barocca di Sant’Antonio Abate.
Una comune vocazione che intreccia il pubblico e il privato: cura delle persone, del territorio e del suo patrimonio artistico.
Dopo i saluti di S.E. monsignor Careggio, del parroco della Cattedrale don Luca Salomone, di Daniela Gandolfi dell’Istituto di Studi Liguri, la Consigliera generale delle Suore dell’Orto, madre Maurizia Pradovera ha ripercorso il cammino e le finalità che portarono le Suore a Ventimiglia “povere in aiuto dei poveri”. Dapprima insegnanti di giovanissime, quindi infermiere  nell’Ospedale Civile di Santo Spirito contiguo al Convento, da sempre vicine ai bisognosi, impegnate in opere di carità che dimostrano che, con la fede e l’amore, l’impossibile può trasformarsi in possibile.
 Francesca De Cupis della Soprintendenza per i Beni storici e artistici della Liguria ha illustrato il "gioiello" in puro stile barocco ligure  rappresentato dalla Chiesa di Sant’Antonio Abate,  raro esempio perfettamente conservato,  e parte integrante del complesso. E’ toccato ad Alessandro Giacobbe, storico del territorio, focalizzare l’attenzione sugli aspetti  storici ed artistici dei dipinti della chiesa barocca ed ha auspicato un pronto ritorno  della tela raffigurante la  Crocifissione e Sant’Antonio,  coeva alla fondazione del Convento, ora in una sede non propria.
La Superiora di Ventimiglia suor Giuseppina Metildi, da anni in prima fila nelle attività educative e  sociali, ha ricordato  l’importante  sodalizio con i cittadini, mai venuto meno nel corso degli anni. Ha concluso i lavori un toccante intervento di Sergio Pallanca, presidente  del Circolo culturale Porta Marina.
 Pallanca, a sua volta promotore di molte iniziative benefiche e culturali, ha sottolineato l’affetto e la riconoscenza di tanti verso le Suore.
" Il Convento è sempre stato un cuore pulsante all’interno della città, esordisce Pallanca, e soprattutto negli ultimi anni sotto la guida e la direzione di suor Giuseppina, coadiuvata da suor Michelina, ha ulteriormente aperto le sue porte verso l’esterno. Molti sono gli amici che lo frequentano per portare il loro aiuto, che non è un aiuto disinteressato perché chi frequenta il Convento ne trae grande beneficio, un beneficio spirituale, dell’anima: qui si respira un profondo senso di pace, di tranquillità. Si dà, ma si riceve molto di più.
Vorrei accennare brevemente alle ultime attività svolte dagli amici del Convento: inizierei dalla lodevole attività degli Alpini in congedo capitanati da Dario Canavese e da Guido Maccario.  Gli Alpini con lunghi mesi di lavoro hanno riportato agli onori del mondo “U MUNTE DE MUNEGHE”, hanno asportato tonnellate di detriti, di spazzatura, hanno pulito, tracciato sentieri, dissodato il terreno e piantato centinaia di piante e per preservare il tutto dai vandali hanno costruito il "cancello verde del cielo".
"Desidero ancora ricordare, prosegue il presidente del Circolo  Porta Marina, il caro amico Antonio Spinosi,  recentemente scomparso, che ha curato amorevolmente per lunghi anni l’orto delle suore, ha ricostruito i muri a secco i “maixei” ed ha lavorato sino all’ultimo con grande spirito ed energia nel “suo” giardino che ora è rigoglioso e pieno di vita.
Grazie a questo lavoro enorme ora sono visitabili i resti del castello dei genovesi, del 1222. I visitatori possono entrare dal cancello verde del cielo, senza disturbare la quiete del Convento.
Vorrei citare anche le attività svolte per la raccolta fondi pro restauro del Crocifisso della scuola del Maragliano e la cena di beneficenza del “Corsaro Nero” pro restauri convento.
Moltissime altre attività: convegni, mostre di pittura, concerti, spettacoli teatrali, cene di beneficenza organizzate da associazioni no profit hanno contribuito a mantenere vivo il Convento; molti sono ancora i progetti che, una volta realizzati, contribuiranno a rendere maggiormente il Convento delle Suore dell’Orto un importante centro sociale e di aggregazione della nostra città".
Da ultimo, Pallanca cita i nomi di coloro che hanno collaborato  e sono stati definiti "gli amici del Convento" : alpini in congedo, Gianfranco Maccario, Antonio Spinosi, le Ragazze di Wilma, Circolo culturale Porta Marina, Comitato Pro Centro storico, Comitato di Quartiere di Ventimiglia Alta, Danilo Parodi, Bruno Manera, Elisabetta Piccioni, Raffaella Lai, Lorenzo Viale, famiglia Mingherlino, Giancarlo Bensaia, Vincenzo Lanzo, Ursula Piana, don Luca Salacca".