USB Imperia: “Le sorprese prenatalizie di Trenitalia”
8 dicembre 2012 | 15:18
“Alcuni treni, da e per Imperia, verranno soppressi, altri fermeranno soltanto a Porto Maurizio, lasciando a piedi i pendolari che devono raggiungere Oneglia ogni giorno, nella tratta sfortunatissima che dal confine francese va a Levante”
Come ogni anno, Trenitalia riserva sorprese amare ai pendolari dell’estremo ponente ligure con la pubblicazione del nuovo orario invernale che partirà da lunedì 9 dicembre: alcuni treni, da e per Imperia, verranno soppressi, altri fermeranno soltanto a Porto Maurizio, lasciando a piedi i pendolari che devono raggiungere Oneglia ogni giorno, nella tratta sfortunatissima che dal confine francese va a Levante.
Ancora una volta, approfittando del clima generale di tagli e della rassegnazione, in molti casi, dei cittadini, Trenitalia tenta di abbandonare del tutto la missione del servizio pubblico, già drasticamente ridimensionata negli anni, concentrandosi sul traffico ferroviario più remunerativo.
E’ come minimo scandaloso che per percorrere una tratta di trenta chilometri, nell’ottava potenza industriale del mondo che sarebbe l’Italia, si impieghi normalmente qualcosa come un’ora e tre quarti, nel calvario giornaliero che i lavoratori e i cittadini già vivono tra soppressioni improvvise di treni e ritardi sistematici. Questo disservizio non c’entra nulla con la spending review, è purtroppo frutto di politiche fredde e determinate che perseguono l’interesse di pochi a discapito della cittadinanza.
E non c’è alternativa al treno, considerato lo stato della mobilità su strada, con i tempi di percorrenza dell’Aurelia e dell’Autostrada dei Fiori, con i costi oggi insostenibili per la benzina e i pedaggi. Non parliamo degli autobus che, per le stesse tratte, affrontando il traffico cittadino e con le coincidenze obbligate in direzione di Albenga/Savona e di Ventimiglia, non rappresentano purtroppo un’alternativa possibile.
L’ulteriore beffa sarebbe l’aumento ventilato del 3% del costo degli abbonamenti o dei biglietti, per un trasporto indegno di un Paese civile: stato delle carrozze, sporche e rotte, ritardi e tempi di percorrenza, treni cancellati, un raddoppio in corso della linea ferroviaria tra S. Lorenzo al Mare e Andora che in qualsiasi altra nazione del mondo, non solo dell’Europa, sarebbe finito da anni, altro che Tav!
Nel quadro generale, sempre più difficile per i lavoratori pubblici, con gli stipendi bloccati da anni e erosi dal carovita, e per i lavoratori precari e del settore privato, sottopagati e costretti oltretutto ad orari spezzati e selvaggi che rovinano la vita, l’ulteriore attacco di Trenitalia ai pendolari risulta davvero insostenibile. In più alcune amministrazioni pubbliche, in primis l’Agenzia delle Entrate ligure, hanno pensato bene di ridurre la flessibilità degli orari di lavoro (che, si sottolinea, è a costo zero per le aziende, gli enti e cittadini) in modo da allungare a dismisura, tra lavoro, attese e rientro a casa, la giornata lavorativa.
Chiediamo a Trenitalia di ripristinare tutti i treni soppressi e le fermate ad Oneglia, alle istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione, di intervenire con decisione
per restituire dignità alla condizione dei pendolari e garantire livelli minimi di servizio pubblico a tutti i cittadini, a salvaguardia anche dell’ambiente.
Ancora una volta, approfittando del clima generale di tagli e della rassegnazione, in molti casi, dei cittadini, Trenitalia tenta di abbandonare del tutto la missione del servizio pubblico, già drasticamente ridimensionata negli anni, concentrandosi sul traffico ferroviario più remunerativo.
E’ come minimo scandaloso che per percorrere una tratta di trenta chilometri, nell’ottava potenza industriale del mondo che sarebbe l’Italia, si impieghi normalmente qualcosa come un’ora e tre quarti, nel calvario giornaliero che i lavoratori e i cittadini già vivono tra soppressioni improvvise di treni e ritardi sistematici. Questo disservizio non c’entra nulla con la spending review, è purtroppo frutto di politiche fredde e determinate che perseguono l’interesse di pochi a discapito della cittadinanza.
E non c’è alternativa al treno, considerato lo stato della mobilità su strada, con i tempi di percorrenza dell’Aurelia e dell’Autostrada dei Fiori, con i costi oggi insostenibili per la benzina e i pedaggi. Non parliamo degli autobus che, per le stesse tratte, affrontando il traffico cittadino e con le coincidenze obbligate in direzione di Albenga/Savona e di Ventimiglia, non rappresentano purtroppo un’alternativa possibile.
L’ulteriore beffa sarebbe l’aumento ventilato del 3% del costo degli abbonamenti o dei biglietti, per un trasporto indegno di un Paese civile: stato delle carrozze, sporche e rotte, ritardi e tempi di percorrenza, treni cancellati, un raddoppio in corso della linea ferroviaria tra S. Lorenzo al Mare e Andora che in qualsiasi altra nazione del mondo, non solo dell’Europa, sarebbe finito da anni, altro che Tav!
Nel quadro generale, sempre più difficile per i lavoratori pubblici, con gli stipendi bloccati da anni e erosi dal carovita, e per i lavoratori precari e del settore privato, sottopagati e costretti oltretutto ad orari spezzati e selvaggi che rovinano la vita, l’ulteriore attacco di Trenitalia ai pendolari risulta davvero insostenibile. In più alcune amministrazioni pubbliche, in primis l’Agenzia delle Entrate ligure, hanno pensato bene di ridurre la flessibilità degli orari di lavoro (che, si sottolinea, è a costo zero per le aziende, gli enti e cittadini) in modo da allungare a dismisura, tra lavoro, attese e rientro a casa, la giornata lavorativa.
Chiediamo a Trenitalia di ripristinare tutti i treni soppressi e le fermate ad Oneglia, alle istituzioni pubbliche, a partire dalla Regione, di intervenire con decisione
per restituire dignità alla condizione dei pendolari e garantire livelli minimi di servizio pubblico a tutti i cittadini, a salvaguardia anche dell’ambiente.
IL COORDINAMENTO PROVINCIALE USB IMPERIA
ALAMPI