Braccio di ferro tra Festival di Sanremo ed Election Day. Il Corriere della Sera dedica editoriale

13 dicembre 2012 | 09:19
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Braccio di ferro tra Festival di Sanremo ed Election Day. Il Corriere della Sera dedica editoriale

E’ il solito problema di sempre: la satira politica. I vari Benigni o Littizzetto che potrebbero influire con le loro gag sul voto. L’idea, dunque, è di posticipare il Festival o le elezioni

Di seguito vi proponiamo un estratto dell’editoriale comparso stamani sul Corriere della Sera, a nome di Aldo Grasso

[Esplora il significato del termine: Salviamo il Festival di Sanremo, evitiamo di farci ridere dietro da mezzo mondo e di perdere il senso del ridicolo. L’idea di far slittare la manifestazione canora per non disturbare le elezioni è semplicemente grottesca. In attesa che venga definita la data dell’Election day (17-18 oppure 24-25 febbraio), in Rai si sta valutando la possibilità di posticipare l’evento «per assolvere agli obblighi informativi di legge legati alla par condicio». L’assurda proposta è partita da Antonio Verro, consigliere di nomina Pdl, ex dirigente dell’Edilnord.

La solfa è sempre la solita: gli show televisivi sono in mano ai professionisti dell’antiberlusconismo (da Luciana Littizzetto a Roberto Benigni) e quindi le elezioni potrebbero essere condizionate da qualche battuta irriguardosa o da una canzone la cui musica potrebbe suggestionare il voto. Si fa molta difficoltà a pensare, per esempio, che negli Stati Uniti, durante il rush finale per l’elezione del presidente, vengano sospesi i più popolari show per assolvere gli obblighi informativi legati alla famigerata par condicio. Sanremo è una festa popolare, la sconfitta delle élite culturali, delle minoranze autocompiaciute, di quelli che soffrono di mal di metafora, almeno da quando Ennio Flaiano, posando il suo sguardo sul Festival, ebbe a dire: «Non ho mai visto niente di più anchilosato, rabberciato, futile, vanitoso, lercio e interessato». Sanremo è una grande festa sgangherata e insieme una fiction che ogni anno racconta lo stato di salute del Paese, senza l’ambizione di rispecchiarlo.

Per la restante parte (LEGGI QUI)