Soppressione di tre fermate liguri sulla linea Ventimiglia-Cuneo. Scontro tra regioni
Sarà redatta una lettera concertata, firmata da istituzioni e camere di commercio, indirizzata all’assessore piemontese ai trasporti Bonino. L’associazione Biancheri prepara da parte sua una manifestazione di protesta a Cuneo per il 9 novembre
Oggi, nel corso di un vertice che si è tenuto, ad Airole, alla presenza dell’assessore regionale ai Trasporti, Enrico Vesco e del consigliere regionale Pd, Sergio Scibilia, membro dell’associazione Biancheri (tra i promotori della protesta), è stato deciso di scrivere una lettera, firmata dai sindaci e dalle altre istituzioni interessate, che sarà presentata all’assessore regionale ai Trasporti del Piemonte, Barbara Bonino.
Nel caso in cui, la lettera non dovesse avere alcun effetto, è probabile che la stessa associazione Biancheri decida di scendere in piazza, venerdì prossimo (9 novembre), a Cuneo, nel giorno in cui l’assessore Bonino presenterà il nuovo orario ferroviario invernale, che entrerà in vigore il 10 dicembre di quest’anno e che prevede il taglio delle tre fermate.
"Non discuto le esigenze di spending review della Regione Piemonte – ha affermato l’assessore regionale ai Trasporti del,a Liguria, Enrico Vesco – tuttavia sarebbe stato auspicabile un incontro con le rappresentanze istituzionali piemontesi per arrivare ad un accordo. Ho più volte chiesto un incontro con la mia collega piemontese, Barbara Bonino, ma senza risultato. Penalizzare questo territorio è ingiusto e vanificherebbe il grande lavoro che le amministrazioni locali stanno facendo per valorizzare la regione". Ancora Vesco: "Credo che oggi ci sia stato un salto di qualità in questa protesta: con la mobilitazione, oltre che delle istituzioni, anche dei cittadini".
La decisione è stata presa dall’autorità competente della tratta Cuneo-Ventimiglia, ovvero la Regione Piemonte: occorre quindi un dialogo costruttivo tra regioni per impedire che la nostra regione risulti ulteriormente penalizzata dai tagli e dalle revisioni di spesa che stanno pesando sui bilanci tutte le piccole comunità. L’iiniziativa di fissare un incontro tra rappresentanze delle tre regioni interessate (Liguria, Piemonte e Alpi Marittime Francesi) è stata organizzata dall’Associazione Giuseppe Biancheri, intitolata al primo promotore della storica tratta ferroviaria. Erino Viola – membro dell’Associazione – presente questa mattina alla stazione di Ventimiglia dove è stata posta una corona davanti alla targa intitolata a Giuseppe Biancheri, sul primo binario, ha spiegato: "Se queste stazioni saranno soppresse, sarà come tornare indietro di 160 anni, e vanificare gli sforzi di tutti coloro – Giuseppe Biancheri in testa – si sono battuti per la realizzazione di una linea ferroviaria molto importante dal punto di vista internazionale, non solo regionale".
"La decisione unilaterale della Regione Piemonte penalizza fortemente i progetti in corso di rilancio turistico del Ponente Ligure. Oltre alle fermate di Bevera, Airole e Olivetta San MIchele, è prevista tra l’altro la soppressione della fermata di Saint Dalmas, punto di partenza di escursioni verso la Valle delle Meraviglie, una zona di notevole interesse turistico e naturalistico", dichiara Sergio Scibilia. Gli fa eco Fulvio Gazzola, sindaco di Dolceacqua: "Questa decisione rappresenta l’ennesimo taglio operato ai danni dei comuni dell’entroterra. Stiamo portando avanti un progetto di rilancio turistico del ponente assieme ad altri comuni dell’entroterra, creando sentieri per escursioni, ed in tutto questo il treno risulta fondamentale. La soppressione delle fermate vanifica tale progetto. Occorre dare alla gente delle motivazioni per risiedere dell’entroterra"
Marco Scajola ha insistito sull’importanza di una infrastruttura come la linea ferroviaria per la promozione del territorio e sui danni che deriverebbero dalla sua chiusura.
Francesco Revelli sottolinea: "La Francia si basa ancora su una convenzione sbagliata del 1970 in cui sostanzialmente i lavori della linea ferroviaria spettano all’Italia, poiché sono da considerarsi facenti parte dei danni di guerra. Aggiungiamo che Francia ed Italia non hanno i medesimi sistemi di sicurezza: possiamo soltanto passare dal tratto francese della valle Roja ma non possiamo andare a Nizza con i nostri locomotori. Inoltre occorre rendere facile la vendita dei biglietti, non vendibili nelle singole stazioni. Occorre trovare un accordo con la regione francese PACA, poiché – ribadisco – questa tratta ha rilevanza internazionale, non regionale".
Il sindaco di Tenda Jean-Pierre Vassallo ammette da parte sua la poca incisività della regione PACA (Provence Alpes Cote d’Azur) nell’affrontare il problema.